Jointhepipe il social network del rubinetto

 

I social network stanno diventando sempre più social, sotto un altro del termine. Se social nella stessa definizione di social network, sta per “essere fatto da persone”, in questo caso in cui lo andiamo ad immergere oggi, parliamo del social nel senso di “sociale”. La lotta alla risoluzione dei problemi, passa spesso infatti su questi network che stanno dando voce in capitolo a chi fino ad oggi non ne aveva. Il social network di cui parliamo oggi si chiama Jointhepipe, ed è nato da un bisogno concreto: l’idea di supportare chi beve l’acqua del rubinetto ed indica dove è potabile.
Come se fosse una grande rete Ethernet dell’acqua cittadina, Jointhepipe è un social network che nasce dalla necessità di diffondere la tutela dell’acqua pubblica a vantaggio e favore contro l’acqua in bottiglia.

Tyrannybook,un Social network per denunciare i tiranni del mondo

Amnesty International ha lanciato un Social Network davvero particolare, in linea con i principi che hanno sempre caratterizzato l’organizzazione umanitaria.

Tyrannybook è strutturato come il suo fratello Facebook, ma con l’idea di mettere in luce abusi e atrocità imputabili ai tiranni della terra. Sono gli utenti ad aggiornare i profili dei tiranni, inserendo tutto quello che è necessario sapere sulle loro azioni e sulle atrocità che mettono in atto nei loro Paesi.

Trovare il successo grazie a Twitter: la storia di Conan O’Brien

Il caso di Conan O’Brien, popolare showman americano che ha reinventato la sua carriera grazie a Twitter è emblematico per spiegare le potenzialità di questo piccolo, ma grande, social network.

Conan O’Brien è stato per anni la star di uno degli show di maggior successo della NBC, il Late Night with Conan O’Brien. Ma quando lo show è stato posto in un’altra fascia, non più notturna ma pomeridiana è stato il principio di una lenta serie di contrattazioni e rigiro di orari fra O’Brian e le altre star del network (tra cui Jay Leno) che hanno portato il l’irriverente conduttore ad abbandonare lo show. Ma quella che sembrava essere l’inizio della fine per Conan O’Brien, in realtà si è trasformata in una nuova opportunità di carriera, proprio grazie a Twitter.

Tutorial: come migliorare le impostazioni sulla privacy di Facebook

Uno dei problemi più pressanti di Facebook è quello che riguarda la privacy. Una questione che ha destato molte polemiche e che ha costretto, pochi mesi fa, a rivedere completamente le impostazioni che salvaguardano la sicurezza delle informazioni personali che inseriamo sul nostro profilo.

Esistono però impostazioni sulla privacy a diversi livelli, e alcune riguardano collegamenti a siti web esterni che possono “leggere” tutto quello che ci riguarda, dal nome, al sesso, fino alle informazioni sui network cui siamo collegati. In particolare, il problema è legato a Pandora, a Yep e a Microsoft Docs. Esiste però un modo per disabilitare le opzioni che collegano Facebook a questi siti.

Gli IP degli utenti Facebook a rischio

 

 

Facebook nuovamente vittima di un bug che questa volta è legato alla geolocalizzazione dell’utente. Dalla comunicazione ufficiale del social network, viene asserito che:

We originally included IP address information in these email headers as part of industry best practices designed to improve spam filters. This is similar to what many webmail providers do. However, we agree this practice no longer makes sense for Facebook and we’ve discontinued it. Thank you for bringing this to our attention.

 

 

In parole brevi, l’inclusione nelle e-mail contenenti l’indirizzo IP del destinatario, era stata inclusa (secondo il team di Facebook), per migliorare i filtri antispam. Ad oggi, questo filtro (usato da molte web house), non ha più senso su Facebook e di conseguenza è stata eliminata.

Facebook supporterà la geolocalizzazione in un mese

 

Cara vecchia privacy, addio. Con questa novità nel social networking nata dall’unione tra Facebook e McDonald (che sarà la prima società a far marketing completo su Facebook), sembra proprio che l’era della privacy sia finita.
La rivoluzione che avverrà nel giro di un mese per gli utenti Facebook sarà quella dell’aggiunta della geolocalizzazione. Praticamente, il social network offrirà a tutti gli utenti la possibilità di indicare la propria locazione attraverso un messaggio di stato. Non si conoscono ancora le possibilità di “menzogna”, perchè probabilmente si comunicherà la posizione in automatico. Comunicare la propria posizione, infatti, sarebbe una sorta di rischio pubblico perchè in ogni momento qualsiasi persona (amica si suppone) può controllare i propri spostamenti. Ma cosa c’entra McDonald in tutto questo?

Followers azzerati, è Twitter che risolve un bug

Quelli che, nel pomeriggio di oggi, hanno aperto la propria pagina Twitter, hanno avuto una brutta, bruttissima sorpresa. Perché il profilo di quasi tutti i Twitters presentava qualche acciacco, soprattutto lì, in “zona” followers”: nessuno aveva più amici, stava tutto a zero.

Allarmismi, battute (c’è chi dice che la fine del mondo del 2012 partirà da Twitter, e che sono queste le prime avvisaglie, chi inventa tag ad hoc, lamentando la disfunzione, chi non si preoccupa e continua a chiacchierare con gli amici). Ma cosa è accaduto? Il Social network era in manutenzione straordinaria. Con queste motivazioni, date dallo stesso team di Twitter: “Abbiamo  identificato e risolto un bug che permetteva agli utenti di “forzare” altri utenti a seguirli. Stiamo lavorando per fare in modo che gli abusi creatisi a causa del bug vengano corretti. I Following/Followers stanno a zero, ma tutto tornerà presto alla normalità“.

Hugo Chavez su Twitter, ma non sa gestire il suo account

Hugo Chavez, il Presidente del Venezuela, è approdato poco tempo fa su Twitter, aggiudicandosi un posto d’onore tra i più influenti del Social Network nel suo paese.

Con più di 270 mila followers, e solo 5 following (come tutti i vip che si rispettino, che vengono seguiti ma non seguono nessuno) e inserito in 8 mila liste, Chavez pare aver intuito le potenzialità del Social Network, nonostante lo avesse definito solo poco tempo fa “uno strumento di terrore”.

FaceFood: l’era del cibo sociale

 

L’idea è nata da Brescia, dove un consorzio di imprenditori dei prodotti tipici bresciani, ha fatto nascere l’idea di FACEFOOD. Ovviamente è chiaro a primo impatto il riferimento (non) casuale al social network Facebook. Il sito che sarà attivo a 360 gradi dalla metà di Maggio 2010, ricalca la linea del social network per mettere in comunicazione utenti. Questa volta però, i destinatari del social netowork non sono utenti comuni con l’unico tratto in comune di essere “umani”, bensì è rivolto alle aziende agricole ed agli operatori commerciali del settore.

Ovviamente, ci si può registrare anche come consumatore, in modo tale da poter capire e diffondere la cultura del cibo bresciano. Quindi, un social network che a partire dall’Unione Provinciale Agricoltori di Brescia, con Cia, Confesercenti, Confcommercio e Ortomercato per la valorizzazione del prodotto agricolo provinciale, vuol far si che ci sia una unione e soprattutto uno scambio di idee sul punto di vista dei prodotto di Brescia, permettendo così alle oltre 15.000 attività della città e provincia di “autopubblicizzarsi” e confrontarsi.

Tutorial: fare il backup dei dati Facebook con Give Me My Data

Ci sono diversi modi per fare il backup dei propri dati Facebook, ma adesso ci viene in aiuto una semplice applicazione chiamata Give Me My Data. Ecco come si usa:

  1. Seleziona il tipo di dati che si desidera recuperare.
  2. Scegli il formato in cui desideri copiare i dati (è consigliabile “solo testo”).
  3. Fai clic sul pulsante Give me my data.

È possibile copiare e incollare le informazioni da Give Me My Data in un qualsiasi editor di testo. Ecco una lista di editor per le piattaforme Macintosh e Windows:

  • Google Docs (Mac e Windows)
  • TextEdit (Mac)
  • Pages (Mac)
  • Notepad + + (Windows)
  • Microsoft Word (Windows)

Dopo aver copiato e incollato le informazioni in un editor è possibile fare un certo numero di cose a seconda del formato scelto. Tutti i formati di dati consentono comunque di esaminare il testo e copiare e incollare le informazioni recuperate dal proprio account Facebook.

La Kodak punta sul social network

 

E’ social network mania anche in ambito video / fotografico. Oggi parliamo della Kodak e del suo tasto Share, presente sulle nuove fotocamere messe in commercio. Questo tasto, permette in maniera rapida di inviare le proprie foto on line sui social network e soprattutto si presta per taggare direttamente le foto a partire dalla fotocamera. In questo modo, non ci sarà bisogno più di andare a connettersi direttamente al sito web per effettuare operazioni successive alla condivisione della foto, bensì ci sarà direttamente l’opportunità di inviare foto già taggate su Facebook, sulla Kodak Gallery, su Flickr e su YouTube.
Tutte le nuove digitali della Kodak della serie M saranno provviste del tasto Share. Oltre a questo la Kodak ha puntato su qualcosa di giovane, dando una disponibilità di colori molto interessante soprattutto per gli amanti del “fashion”. Ma le novità non sono terminate.

Ubuntu conquista i social network

Il sistema operativo Ubuntu esiste già da tanto in circolazione, solo che ad oggi nessuno degli utenti medi (non geek o appassionati), l’aveva preso in considerazione. La nuova versione Ubuntu Lucid Lynx, sembra avere invece una storia diversa perchè è riuscita a conquistare buona parte degli utenti italiani ed europei. Di conseguenza Linux ed Ubuntu non sono più semplici sistemi operativi e strutture utilizzate solo in determinati ambienti di nicchia e specializzati in questo, bensì sono sulla bocca di tutti gli utenti PC User.

Il caso più plateale è dato dal discorrere di questi sistemi operativi sulle riviste di informatica ed addirittura l’articolo intero per la presentazione di Ubuntu Lucid Lynx su Repubblica e sul Corriere della Sera a cura di Paolo Ottolina.

Kill The Suocera, un libro nato su Twitter

Di blog che diventano libri ce ne sono tanti, forse troppi, tanto che quella che ieri ci sembrava una novità, oggi sa di vecchio. Più interessante, anche se certamente più difficile da gestire, è il passaggio dai brevi messaggi da 140 caratteri che costituiscono l’ossatura dei microblog di Twitter, al libro vero e proprio.

Un esperimento simile l’aveva compiuto un anno fa Matt Stewart, scrittore di San Francisco. L’uomo non riusciva a trovare un editore interessato al suo romanzo, così l’aveva riversato interamente su Twitter, in piccole parti ognuna da 140 caratteri.

In Italia, invece, ci ha provato Scrip, pseudonimo dietro cui si nasconde Ermanno Ferretti, professore di storia e filosofia, padre di famiglia, e appassionato di informatica e social media. Con la differenza che Scrip ha fatto esattamente l’opposto di Matt Stewart, cioè ha riversato in un libro dal titolo “Kill The Suocera” più di 1100 tweetts che parlano di sopravvivenza familiare, insomma di come destreggiarsi con pupo, moglie, ma soprattutto con la temutissima suocera, autentico spauracchio di ogni marito e papà.

La crisi in Grecia si segue su Twitter e Youtube

Da quando i Social Media hanno ampliato il modo di vedere il mondo, è stato possibile assistere a un veloce meccanismo di accesso a qualunque genere di informazione, testuale o video, in tempo reale.

Così, se su Twitter, proprio nel momento in cui stava accadendo, sotto i nostri occhi, il disastro in Abruzzo, si potevano leggere messaggi d’aiuto della popolazione colpita – quella che aveva ancora la possibilità di collegarsi a Internet, almeno – semplicemente accedendo al proprio profilo, anche oggi, è possibile visualizzare su YouTube e sui Social Network,  Twitter ancora una volta il più efficace, ciò che accade nel mondo, che succeda a pochi passi da noi o lontano mille miglia.  In questo caso la situazione calda in Grecia,attizzata dal fuoco della paura e della crisi dilagante.

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