Nasce il social network dei vicini di casa

 

E’ nato a Parigi e risulta essere una novità abbastanza particolare. Parliamo del primo social network al mondo che connette insieme tutti gli inquilini di uno stesso palazzo. Il network è visibile al sito ma-residence.fr. L’idea nascente come quella di Facebook, che era un tempo di riunire tutti i compagni di corso di Harvard, è quella di riunire i condomini e poter parlare così di gossip da condominio e soluzioni da risolvere.

L’iniziativa sembra aver destato una interessante curiosità negli inquilini di tutta Francia che si sono fiondati ad iscriversi e creare i propri palazzi virtuali, oltre a destare non poco interesse nel Governo francese che ha visto l’iniziativa come utile per mettere in contatto estranei, nuovi arrivati, persone sole e “dirimpettai” che colloquiano poco. E’ possibile sul network chiedere le amicizie, scrivere messaggi o chattare, inviarsi a vicenda cadeau di benvenuto, oppure realizzare eventi e feste a casa propria reali ed inviate i vicini virtualmente.

Twitter, in arrivo strumento “Followers in comune”

E’ ora per Twitter di rinnovarsi, di cambiare, di rendere più dinamico il suo aspetto, a prima vista un po’ scarno. Dopo l’arrivo delle liste, dei bottoni di Re-twitt e di tools utii ad aumentare l’interattività tra gli utenti, sarebbe in arrivo un nuovo interessante cambiamento che potrebbe aiutare a incrementare il grado di socialità del SN.

Amici in comune” è, in effetti, qualcosa di già visto sulle pagine di Facebook: ogni volta che si entra nel profilo di un utente, vengono evidenziati gli amici condivisi. Uno strumento utile, che ha sempre caratterizzato il SN di Zuckerberg.

Per diventare popolari su Twitter non servono i followers

Per diventare popolari su Twitter non basta avere un gran numero di followers. Anzi è possibile essere dei twitterers influenti anche con pochissimi seguaci. Questa è la conclusione di uno studio condotto dai ricercatori Meeyoung Cha, Hamed Haddadi, Fabricio Benevenuto, e Krishna P. Gummadi, un report dal provocatorio titolo di “Measuring User Influence in Twitter: The Million Follower Fallacy“.

Lo studio vuole dimostrare che l’influenza di un utente non è proporzionale al numero di followers, ma si misura attraverso i tweets e i retweets di un singolo topic. La capacità di coinvolgere più persone con un’idea, con un concetto intelligente espresso in soli 140 caratteri, viene largamente apprezzata dagli utenti di Twitter, che diffondono il pensiero, lo commentano, inviano risposte che stimolano la discussione, pur senza necessariamente seguire chi lo ha scritto. Insomma pare che su Twitter vinca la qualità, e non la quantità.

Un nuovo business: vendere i compiti su Facebook

 

L’istituto Tito Livio di Padova, è stato messo sotto assedio dopo un’inchiesta che ha visto sei giovani studenti del liceo, immischiati in un losco affare fatto tramite Facebook. Si tratta di commercio di traduzioni di latino e greco, che venivano commissionate via Facebook per essere poi passate o via mail oppure nei bagni della scuola in cambio di soldi. Il tariffario era fisso, a dimostrazione che il tutto era diventato un vero e proprio business. I 5 euro equivalevano ad una sufficienza sicura, con tre euro in più si poteva sperare un buono, mentre con 15 euro si vendeva l’ottimo.

Il mercato delle traduzioni e dei compiti di matematica, partito in sordina, con la complicità della voglia di arricchirsi degli ideatori, su Facebook era diventato pian piano di proporzioni gigantesche, ma questa vetrina pubblica cosù grande ha fatto si che tutti i giovani coinvolti (6 i venditori) abbiano dovuto rimetterci soldi, “lavoro” e posto a scuola. Gli insegnanti stessi, infatti, venuti a conoscenza di queste transazioni illecite dei giovani dell’istituto superiore che solitamente erano a senso unico dai più giovani alle nuove “matricole“, dopo 2 mesi di controlli, hanno fatto si che il tutto venisse smascherato.

Spreaker, la web radio social

Spreaker, che gioca sul concetto di “spread” (in inglese “diffondere”) e “speaker”, è una social web radio che permette ad ognuno di creare il proprio programma radiofonico e tutti gli appuntamenti sono creati e organizzati dalla comunità degli utenti. Chiunque, infatti, può creare lo show radiofonico che preferisce: si passa dall’intrattenimento al talk radiofonico fino alle dirette sportive, che possono andare in onda live o essere ascoltate e scaricate in podcast.

Facebook: pronti i provini di Uomini e Donne

 

Il programma televisivo di Maria De Filippi, Uomini e donne, si è da poco concluso sulle reti Mediaset. L’80% degli spettatori del programma, ha ormai individuato la vena “affaristica” di tutti coloro che si propongono come tronisti, nell’essere spinti da motivazioni lavorative ad entrare nello star system e non veramente a cercare l’anima gemella. Per Maria De Filippi, ovviamente è stato sempre molto importante il discorso casting per trovare chi dovesse sedersi nuovamente ogni anno sulla potrona rossa.

Le file aumentano sempre più, proprio perchè la “pagnotta” che si va a mettere in gioco è importante (come d’altronde in tutti i reality show, che concedono grazie e ricchezze senza tanto spreco di sudore).

Madre, figlio e le violazioni di Facebook

 

 

 

Facebook, il social network delle violazioni di privacy per eccellenza è stato complice di un’accusa di violazione “in casa” che ha portato a conseguenze abbastanza complicate. Il sito, solitamente visto nelle notizie di cronaca come “il colpevole” della violazione sulla privacy, questa volta è solo il mezzo che ha reso nota una violazione e non invece la causa di questa violazione, ma procediamo per gradi.
Siamo negli Stati Uniti d’America, ed una donna americana, madre di un adolescente è entrata nell’account di Facebook del proprio figlio per pubblicare degli insulti allo stesso. Da qui, la denuncia del ragazzo 17enne, che ha portato a giudicare la donna colpevole di molestie virtuali. La signora a seguito di questa “operazione”, ha avuto la dislocazione e di conseguenza non potrà più avere contatti con il figlio ed in più è stata sanzionata per 435 dollari americani.

Troviamo un lavoro sui social network?

 

In quanti ormai, in questo periodo di estrema crisi sono alla ricerca di un disperato lavoro. E quale posto migliore di un luogo virtuale dove ci sono praticamente tutti? A partire dagli utenti più semplici si incontrano disoccupati, ma anche manager, aziende e quant’altro. Facebook in se stesso, come Twitter, da quando hanno avuto l’ingresso in Italia anche con le traduzioni ufficiali sono strumenti molto utili per questa sorta di progetto. Oggi vedremo alcune semplici regole da rispettare per poter far si di farsi spazio nel mondo del lavoro.

Partiamo da strumenti comuni proprio come Facebook e Twitter (spiegazioni a parte merita LinkedIn perchè dedicato proprio al core business).

Linked’in, un Social Network sottovalutato

Lo stato dei Social Media in Italia, oltre ad essere analizzato ogni giorno dagli esperti marketing che li sfruttano in ogni loro strumento, è anche oggetto di approfondimenti sociologici ed economici non indifferenti. Basti pensare al numero di nuove professioni che l’incremento dell’uso dei SM ha portato nel mondo, e, in particolare, nella società italiana.

Tra sharing e chiacchiere, alcuni Social più degli altri sono deputati anche a funzioni più serie, e tra questi è d’obbligo citare Linked’in, da pochi mesi disponibile finalmente anche in italiano, permettendo accessi maggiori anche a quel bacino d’utenza che considerava, proprio perché in inglese, il SN irraggiungibile.

Social maratona: contro il ddl intercettazioni

Dopo il tam tam sul web per informare sul ddl intercettazioni e protestare contro la legge bavaglio che  esso racchiude, è partita stamattina la twitter-maratona “senza parole”, che diffonderà le idee contro la censura solo attraverso la rete. Imbavagliati, i membri del popolo viola si esprimeranno infatti solo tramite internet, direttamente dal presidio a Montecitorio che comincerà oggi alle 17.30. Anche Facebook avrà il suo ruolo di primo piano, con la pagina No al Bavaglio.

FIFA Superstars per giocare a calcio su Facebook

Se vi piacciono i videogames e amate il gioco del calcio sicuramente trai vostri titoli preferiti ci sarà sicuramente quel FIFA 2010 sviluppato da Electronic Arts per la serie di EA Sports. La Electronic Arts in questo campo fa già la parte del leone grazie agli accordi con le maggiori leghe sportive come la NFL e FIFA, ma solo ora questo colosso dei videogames ha deciso di sviluppare il primo social game di calcio per Facebook. Si tratta di EA Sports FIFA Superstars, ed è già diventato un successo sul social network.

FIFA Superstars è stato sviluppato per la Playfish, la società che ha inventato anche Pet Society. Il gioco è una simulazione calcistica di tipo manageriale. Si devono acquistare i giocatori e collocarli nel ruolo in cui possono rendere al massimo.

Tuteliamoci da Facebook con Internet Explorer 6

 

Mai pensato a difendersi da Facebook? Probabilmente si, ma i mezzi a nostra disposizione sono sempre stati pochi, anche se di recente c’è stato un qualcosa che ha fatto si che si siano scoperti nuovi (vecchi) mezzi per aumentare il proprio stato di privacy nell’utilizzo di Facebook. Parliamo del “vecchio” browser di casa Microsoft, Internet Explorer 6.

Questo sistema operativo è ovviamente stato sconsigliato da tutti ed anche dall’azienda produttrice stessa, perchè definito come inefficientemente sicuro e soprattutto non adatto a supportare i nuovi servizi e le nuove tecnologie di cui vive oggi il web. Il passaggio d’obbligo quindi secondo l’azienda per la versione 8, o ancora ai concorrenti Chrome, Firefox, Opera e Safari. Molte aziende, si sono però rifiutate di fare questo passaggio e di conseguenza, hanno mantenuto il vecchio browser, scoprendo qualcosa che potrà tornare utili a molti navigatori….

Quit Facebook Day: addio dai primi 25.000 utenti

 

Oggi è il tanto atteso Quit Facebook Day. Il giorno in cui anche se simbolicamente, gli utenti stufi di Facebook e soprattutto quelli che fino ad oggi hanno sentito invadere la propria privacy hanno lasciato il social network.

 Gli organizzatori del Quit Facebook Day, hanno lanciato questo appello scrivendo nella pagina di riferimento che: “Non vogliamo essere per voi una possibilità di fare business. Non siete una società eticamente corretta e vogliamo scegliere il luogo in cui essere“.

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