Creiamo le animazioni per il profilo di Facebook e Twitter

 

Il profilo è il biglietto da visita più significativo per un account di un social network, e sempre più si può capire da quello cosa vogliamo comunicare nella nostra pagina. Le animazioni come avatar per il profilo, sono una delle novità degli utenti del momento, che scelgono di essere “animati” rispetto alla staticità che può sembrar avere il Web. Oggi analizziamo un servizio web che può permetterci di animare la nostra fotografia impostata per il profilo di Twitter o Facebook in maniera del tutto gratuita.
Il servizio si chiama Vanity Vid, ed è molto utilizzato di recente. In primis, andiamo a registrare un nostro breve video, ad esempio con la webcam oppure con un cellulare. L’ideale sarebbe 3 o 4 secondi al massimo. Una volta fatto questo, ci collehiamo al sito di Vanity Vid all’indirizzo http://vanityvid.com e sfogliamo il video dal percorso in cui lo abbiamo salvato sul nostro computer. Una volta scelto, andiamo a farne l’upload e poi direttamente click su Convert per trasformarlo in un video compatibile con il formato immagine del social network (che in questo caso è il noto file .gif).

L’aperitivo è low-cost, si fa al parco e si organizza sui Social

Il caro-vita ti stringe nella sua morsa? Non puoi permetterti di uscire come prima, nè di goderti un aperitivo, perché troppo dispendioso? Niente paura: i Social ti vengono incontro. Basta sapere cosa cercare, e l’aperitivo o la festa con tanto di musica e drink diventerà una cosa alla portata di tutti.

Il baco di YouTube che fa paura a Google

Se pensate che Google sia intoccabile, e che la sua sicurezza sia a prova di bomba, vi state sbagliando. Ieri un gruppo di hackers ha messo in serie difficoltà il colosso di Mountain View prendendo di mira una delle sue creature di maggior successo, cioè YouTube. Tutto ha avuto inizio quando i membri del forum di 4chan hanno pubblicato un codice che permetteva di sfruttare una vulnerabilità di YouTube per alterare i commenti ai video del popolare network e far apparire all’interno della pagina scelta foto spinte, video pornografici, scritte e insulti vari.

Tutto è cominciato come uno scherzo, con il finto annuncio della morte del giovane cantante pop Justin Bieber, odiatissimo dalla comunità di hackers e perciò preso di mira. La notizia dapprima ha destato sconcerto tra gli utenti di YouTube, ma una volta scoperto il fake, sui video di YouTube hanno cominciato a scorrere altri messaggi inquietanti, che incitavano alla violenza e alla pornografia.

Viaggiare sul Web? LogiTravel sceglie i social network

 

Scegliere le destinazioni del proprio viaggio o della propria vacanza attraverso Internet, è una “moda” che negli ultimi 10 anni sta prendendo sempre più spessore tra le comunità di viaggiatori. Cosciente di questa nuova innovazione e forte delle esperienze fatte dalle più grandi agenzie di viaggio internazionali on line come Expedia, Opodo e simili, anche LogiTravel, l’agenzia di viaggi on line del settore turismo, ha deciso di progredire in questo senso. Le offerte della stessa, intese come pacchetti vacanze, hotel, mare, crociere ed altro, sbarca ufficialmente sui social network.
La campagna effettuata dal sito web, infatti lo vede presentarsi al mercato con lo sfruttamento dei social network e nello specifico, con un account per Facebook, uno su Twitter ed un blog interamente dedicato ai viaggi (uno per ogni lingua di riferimento tra cui troviamo anche l’italiano).

Censurata su Facebook la cover dell’album degli Scissor Sisters

 

Il simpatico gruppo degli Scissor Sisters, si è visto censurare dal grande social network delle trasgressioni, Facebook, le immagini di copertina del nuovo album appena giunto sul mercato. La band di New York che aveva puntato proprio sul social network per promuovere il nuovo album “Night Work”, che è nei negozi dal 29 Giugno 2010 si è vista sbattere la porta in faccia dal social network. A nulla sono servite le proposte della Universal Music, che ha acquistato miliaia di dollari in campagne pubblicitarie su Facebook, perchè i banner non sono mai stati pubblicati on line a causa della “sconcezza” della copertina.

Ma cos’è di tanto inguardabile? Come potete notare, la cover ritrae un primo piano del lato B del ballerino Peter Reed, leggenda del ballo morto nel 1986. Questa immagine è stata vittima di censura perchè secondo il team di Facebook sarebbe stata ritenuta “inappropriata ed eccessivamente esplicita”.

Mafia Wars da Facebook al cinema

 

Non basta il film di prossima uscita sul social network più famoso al mondo, Facebook, ma ora lo stesso sito web diventa anche ideatore di nuove produzioni cinematografiche come sta per accadere con il gioco di ruolo Mafia Wars. Forse il problema è ad Hollywood, dove mancano le idee e di conseguenza si viene ad “intingere” nel bicchiere del web qualche nuova proposta per poter incassare qualcosa in più. Ma vediamo nello specifico di cosa stiamo parlando.
Mafia Wars, è un’applicazione ludica di Facebook, dove per giocare, occorre creare la propria banda mafiosa. Come fare questo? Ovviamente reclutando altri utenti attraverso Facebook ed invitandoli a diventare parte integrante della vostra banda. una volta che avete la squadra pronta, dovete diventare i “gestori” della attività criminale più redditizia per guadagnare del denaro (virtuale ovviamente) e di conseguenza diventare vincitori.

Ingrandiamo le foto altrui di Facebook

 

 

 

 

 

Facebook è molto sfruttato soprattutto per “farsi i fatti degli altri utenti” on line. La condivisione, che è uno dei capisaldi del social network in questione ha una dimensione alquanto interessante nella scelta e nell’elencazione delle proprietà degli stessi. Fatto sta che la presenza degli strumenti, molto spesso non è conosciuta. L’utilizzo di alcune caratteristiche del social network, infatti, renderebbero questo strumento molto più forte e soprattutto se di queste ne avesse la consapevolezza l’utilizzatore che le sfrutta. Parliamo dell’acquisizione di diversi materiali come i link, i video e le foto.
Le foto principalmente, vengono utilizzate nel social network in blue per farsi conoscere e riconoscere da chi ci cerca. Il sistema in se è molto semplice, basta andare a consultare la scheda Foto una volta essere andati sul profilo dell’utente per ritrovarsi in una ordinata schematizzazione per Album, Bacheca, Profilo e tagging tutte le foto che riguardano il soggetto scelto.

Dai social network, ottimi spot per il Sud Africa

 

Nulla fa più spot di un social network. A dirlo sono gli esperti del webmarketing, che hanno notato grazie ai Mondiali di Calcio del 2010, la crescente voglia e l’ottimo entusiasmo di tutti coloro che sono stati in Sud Africa per vedere le partite al ritorno. I più importanti giudizi smistati sui social network, sono poi quelli delle star che mettono una gran voglia agli utenti “comuni” di andare a visitare il posto.

Ad esempio, Akon, noto cantante R&B, ha dichiarato “cinguettando” su Twitter che: ““Il Sudafrica è magnifico, è il posto dove bisogna essere”. E’ da Tweet come questi che il responsabile dell’agenzia governativa per la promozione del Sudafrica all’estero, Miller Matola di Brand South Africa, ha potuto dichiarare che: “Siamo molto felici dell’immagine che diverse celebrità danno del Paese al mondo. La gente tende a fidarsi di quanto dicono i loro idoli“. Secondo quanto da lui dichiarato, leggende del calcio e star di Hollywood, oltre che semplici tifosi, fanno si che rendono al Sud Africa, potere di attrazione, molto più della campagna pagata oltre 100 milioni di dollari e lanciata dal Governo per la promozione dei mondiali.

Estorsione clandestina su Facebook

 

Ancora Facebook prova schiacciante per incolpare chi si approfitta di qualche essere umano più debole. Questa volta, a bloccare il malintenzionato, sono stati proprio due messaggi inviati su Facebook ad un immigrato a cui era stato sottratto il passaporto. Secondo quanto scritto e comunicato dagli inquirenti, i messaggi chiedevano la riscossione di 300 euro, in cambio del passaporto valido per l’espatrio, che in alternativa sarebbe stato buttato.

Questa minaccia estorsione avvenuta a Firenze a partire da un cittadino del Venezuela, ha fatto si che un povero 26enne inglese avesse paura per ore del recarsi all’ufficio Denunce della Questura, per paura di essere classificato come clandestino e di conseguenza trattato come un delinquente nel nostro Paese.

Mashable celebra il Social Media Day

Il sito web Mashable celebra oggi 30 giugno la rivoluzione dei social media con una festa a loro dedicata: il Social Media Day, una giornata per ripensare ai progressi tecnologici e social che ci hanno permesso di avere un dialogo, di condividere esperienze ed opinioni grazie ai social networks.

Il 30 giugno diventa un giorno per celebrare i cambiamenti nei mezzi di comunicazione che ci hanno permesso di scambiare informazioni in tempo reale, comunicando con persone che si trovano a miglia di distanza e unire la nostra voce alla loro voce, per fare semplicemente due chiacchiere, oppure per unirci alla protesta sociale. Qualunque sia lo scopo, senza dubbio i social network hanno rivoluzionato il nostro modo di comunicare. E Mashable festeggia a modo suo, con il Social Media Day.

La morte di Taricone vista con gli occhi del Web

 

Sicuramente dopo una giornata intera dalla morte di Taricone, il primo giudizio che troviamo sul Web è quello di Roberto Saviano, che ricorda il suo ex compagno di scuola così: “Sono profondamente addolorato per la scomparsa di Pietro Taricone. Abbiamo frequentato a Caserta la stesso liceo, io e Pietro, il liceo scientifico Diaz. Lo ricordo quando eravamo adolescenti, lui era rappresentante di istituto, un ragazzo carismatico, solare e un pò guascone.

 

 

 

 

Nella Caserta di quegli anni la sua ribalta sconvolse tutti, si sentì aggredito da tanto successo, una luce che la nostra terra non è abituata a ricevere. E lui sulla soglia del circo mediatico. seppe prendersi il suo tempo, scegliere il suo percorso, approfittare dell’opportunità avuta per studiare e migliorarsi. Non farsi ferire dalla bile o dalle accuse per il successo che in certe parti d’Italia è la colpa peggiore. Amava volare, ‘perchè il cielo non tradiscè come ogni paracadutista sa. A tradirlo è stato l’atterraggio, è stata la terra“.

Chatter una piattaforma social per il business

E’ stato presentato da Salesforce, Chatter nuova piattaforma di collaborazione aziendale. Questa soluzione, altro non è che una applicazione dedicata al social networking che permette di realizzare una rete sociale per la collaborazione in tempo reale su una LAN o una Intranet Aziendale. Salesforce.com, ha aggiornato di conseguenza anche Cloud 2 che si è visto estendere le proprie possibilità nel campo dei social network a tutti i livelli aziendali e senza limitazioni.

Chatter, basandosi sui principi dei celebri Facebook, Google Profile e Twitter, sta cercando quindi di avere una base (aziendale) in cui pubblicare profili, aggiornamenti di stato ed altro materiale che sia utile per la produttività aziendale, senza dimenticare una possibilità di cosiddetta social collaboration che Chatter darebbe agli utilizzatori.

Facebook, lo strumento più utile nelle cause di divorzio

Un vecchio amico, un’ ex-fidanzata, un marito: da quando i Social Media hanno invaso la vita di tutti i giorni, non possiamo evitare di controllare la vita delle persone a noi care, o di quelle che ci sono state vicine in passato. Non dà soddisfazione vedere la nuova partner del tuo ex-compagno senza per forza andare a chiedere in giro e fare la figura del curiosone? Non è divertente controllare tutto ciò che accade nel nostro piccolo mondo, semplicemente con un click?

Basta uno status di Facebook a capire se quell’amico ha una moglie, una relazione complicata o è stato mollato da un momento all’altro. Ma non è detto che sia un bene, anzi: le informazioni che immettiamo sul nostro profilo, soprattutto quelle relative alle relazioni  e alle questioni di cuore, potrebbero un giorno essere usate contro di noi, quando meno ce lo aspettiamo. Magari in Tribunale.

Vuvuzelas invadono anche Google Street View

Se credevate di aver visto tutto, ma proprio tutto, dopo le vuvuzelas su YouTube e tutta la carica virale che le malefiche trombette stanno portando, rendendo popolari questi Mondiali di calcio 2010 senza più Nazionale Italiana, vi sbagliate di grosso. Questa volta è Google ad aver ideato un Easter Egg per tutti gli amanti delle vuvuzelas.

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