Facebook: stream pubblico o privato, questo è il problema

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E’ ormai più di un anno che Facebook cerca di avvicinarsi allo stream pubblico, sul modello di Twitter, ma per un motivo o per un altro la cosa finisce sempre nel dimenticatoio.

Da quando Twitter ha riscosso il successo che ormai tutti gli riconoscono, introducendo un nuovo modo di concepire il social network, Facebook si è adattato ed ha imparato. Prima ha introdotto la streamline sul modello di Twitter nella homepage di ognuno di noi, quindi ha inserito le @Mentions utilizzabili da ogni utente e ha iniziato a dare sempre maggiore attenzione agli sviluppatori di applicazioni di terze parti.

Un passo che Facebook sa di dover fare prima o poi è quello di rendere pubblico il proprio stream. Per evitare di incappare nella furia degli utenti come giò accadde in passato quando Facebook modificò unilateralmente le proprie norme sulla privacy, Facebook sta introducendo un po’ alla volta questa novità.

La possibilità di scegliere in fase di pubblicazione le restrizioni di diffusione doveva essere il passo precedente alla creazione di uno stream pubblico, ma la cosa ancora non si è vista.

Ora, in vista del F8, l’evento di Facebook più atteso dell’anno, dove gli sviluppatori e gli imprenditori discuteranno insieme sul futuro del social network, è stato annunciato o meglio si vocifera che Facebook ha intenzione di aprire proprio agli sviluppatori le informazioni che gli utenti determineranno come pubbliche. Questo significa che si potrà dare il via alla creazione di applicazioni Twitter like che per il social network dai 140 caratteri hanno costituito la chiave del suo successo.

Una su tutte i trending topics, che se per Twitter ha determinato al nascita e l’affermazione del citizen journalism, per Facebook potrebbe essere una svolta epocale, dato che le informazioni pubblicate da più di 350 milioni di utente potranno finalmente essere analizzate, aggregate e diffuse.

Non è detto però che ciò che ha funzionato per Twitter funzionerà anche per Facebook. Twitter è sempre stato pubblico e gli utenti si sono adattati a questo modello, mentre su Facebook la maggior parte delle informazioni hanno un carattere strettamente personale e legate agli interessi di network ristretti. Le informazioni pubblicate su Facebook, insomma, rischiano di essere irrilevanti una volta indirizzate verso la massa.

Staremo a vedere se questa previsione pessimistica sarà smentita e soprattutto staremo a vedere se, una volta fatto il grande passo, gli utenti di Facebook accetteranno di buon grado questa novità.

Via | All Facebook

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