Dagli Stati Uniti la possibilità di ereditare le password

Spread the love

Sembrerebbe una pessima cosa da dire, ma quando una persona defunge, tutte le password che aveva creato in vita possono tornare utili a chi gli è stato vicino. Il caso più comune è quello di un qualsiasi uomo o donna, che con il compagno defunto, ha la necessità di recuperare le password bancarie oppure quelle dei dati personali della consorte per poter agire in caso di necessità. Queste password, le parole segrete che permettono l’accesso ad una serie illimitata di dati a partire dai conti correnti, fino ai profili su siti, ai dati della posta elettronica, ecc. appartengono a chi le imposta e non sono conosciute nemmeno da chi vive fianco a fianco con una persona.

Da oggi, questo problema non esiste più per chi decida di affidarsi ad una azienda americana che si occupa nello specifico dei testamenti delle risorse on line. La prima compagnia che sta trovando terreno fertile negli Stati Uniti è la Legacy Locker di San Francisco che offre a tutti i propri clienti, la possibilità di fare un testamento on line con la possibilità di distribuire anche a diverse persone i dati degli accessi alle proprie risorse personali in caso di morte. Questo sistema, prevede anche un sistema di “verifiche multilivello” che sono in grado di permettere il passaggio ai diretti e legittimi eredi in caso di morte. Si può infatti fare in modo che in caso di decesso arrivi una lettera al beneficiario con i dati segreti.
Ma seppur non ci si volesse affidare a queste aziende, il modo per recuperare i dati personali non è difficile, e lo vediamo quotidianamente con la cronaca delle violazioni di posta e di account dei personaggi famosi. Le domande segrete (e le rispettive risposte) sono spesso semplici ed intuibili per chi convive con una persona. Secondo lo studio di Microsoft e della Carnegie Mellon University su circa 150 utenti, la domanda segreta dell’account è stata individuata nel 70% dei casi senza troppe difficoltà, nel 28% quando si conosce bene una persona e nel 17% addirittura quando non si conosce affatto.
Questo viene imputato alle domande troppo prevedibili impostate nei sistemi automatici di riconoscimento. Stiamo parlando delle solite domande tipo “Il nome del tuo cane”, oppure, “Il cognome da nubile di tua madre”, o ancora “Il tuo colore preferito”. Basta anche una limitata conoscenza della persona per poter rispondere a queste domande…

270 commenti su “Dagli Stati Uniti la possibilità di ereditare le password”

  1. Howdy! I know this is somewhat off-topic but I had to ask. Does building a well-established blog like yours take a massive amount work? I’m completely new to blogging but I do write in my diary on a daily basis. I’d like to start a blog so I can share my experience and thoughts online. Please let me know if you have any ideas or tips for new aspiring bloggers. Appreciate it!

    Rispondi
  2. Hello! I know this is somewhat off topic but I was wondering which blog platform are you using for this site? I’m getting fed up of WordPress because I’ve had issues with hackers and I’m looking at options for another platform. I would be awesome if you could point me in the direction of a good platform.

    Rispondi
  3. Hello would you mind stating which blog platform you’re working with? I’m looking to start my own blog in the near future but I’m having a difficult time selecting between BlogEngine/Wordpress/B2evolution and Drupal. The reason I ask is because your design seems different then most blogs and I’m looking for something completely unique. P.S Apologies for getting off-topic but I had to ask!

    Rispondi

Lascia un commento