Bill Gates saluta Facebook

Tra i tanti nomi e le tante celebrità che affollano il mondo dei social network, sicuramente spiccano quei profili che hanno ormai superato la soglia dei famosi 5.000 amici da molto tempo, e che di conseguenza, prima di accettare nuove richieste di amicizia sono costretti a “filtrare” le proprie amicizie per eliminare qualche sconosciuto.
Oggi parliamo di un binomio alquanto particolare: Facebook e Bill Gates. Facebook è ormai il social network più famoso al mondo che conta milioni di iscritti e soprattutto può basarsi su utenti attivi che quotidianamente pubblicano foto, video, note, commentano, litigano, usano applicazioni e chattano tra di loro. Bill Gates, invece, è una “specie” di leggenda per il mondo dell’informatica.

Nuove regole per i social network

Silenzio…ora parla il garante della privacy! Non è una trovata pubblicitaria per vendere pasta, bensì è il rapporto stimato in relazione alla diffusione di contenuti su social network.
Passino le foto personali, le idee politiche ed i commenti a volte un po’ violenti o troppo burleschi nei confronti di amici, ma la tendenza a mettere in mostra la propria vita privata anche invadendo i profili dei propri amici, questo no.
Il garante della privacy ha detto che la mania di “sbattere” continuamente la propria vita e soprattutto il proprio privato sui social network sta contagiando ormai milioni di persone e questa “malattia” va curata prima che degeneri.

Canada: Facebook si scontra con la privacy

Dopo tante questioni avutesi nell’ambito di notizie nazionali ed internazionali, viene il dubbio che il binomio social network – privacy, non sia possibile. L’ennesima questione legale legata alla privacy riguarda il popolare social network Facebook e la regione Canadese. La gestione degli utenti e dei loro dati personali, infatti, sembrerebbe non essere perfettamente in linea con le normative a tutela della privacy in vigore in Canada. Questo è riportato dalle notizie quotidiane dell’agenzia di stampa Reuters, che ha citato testualmente alcune delle dichiarazioni fatte dal Commissario alla Privacy del Canada: Jennifer Stoddart.
Le dichiarazioni scottanti e ad alto rischio per il noto social network, parlerebbero in particolare della impossibilità di una definitiva cancellazione dei dati personali intesi come foto e attitudini (oltre che contatti), dai server del network Facebook.

Tutorial: sbirciare le foto degli “sconosciuti”

Ebbene le applicazioni su Facebook continuano ad espandersi a macchia d’olio, ma c’è qualcosa che potrebbe interessare gli utenti oltre ai soliti giochini offerti dal social network mondiale. Stiamo parlando della possibilità di poter scovare le fotografie di persone non ancora nostre amiche su Facebook.
La copertura di questi servizi, si basa sulla “scusante” di permettere all’utente in fase di richiesta amicizia di verificare bene se si tratta della persona che cerchiamo, ma nessuno ha il vero coraggio di mostrare la propria anima voyeur.
Le applicazioni a prova di ficcanaso si chiamano “Seegugio” e “Photo Stalker”.

Suora nella vita…ma non su Facebook

Un caso curioso che sicuramente porterà alla mobilitazione di qualche nuovo esperto legale per risolvere la controversia, quello che in questi giorni sta facendo salire le visite all’album fotografico di un utente di Facebook. Ma partiamo dal principio. La storia di cui parliamo, vede coninvolta una ragazza che recentemente aveva preso la decisione di farsi suora, ma ecco che su Facebook, il suo ex fidanzato, decide di farle uno “scherzo” un po’ pesante, pubblicando delle sue foto osè, fatte insieme in Sicilia qualche anno prima durante una vacanza.

Foto che appartengono ad un periodo in cui la giovane non era intenzionata ad andarsi a chiudere in un chiostro.
Fatto sta, che questo album, diventato noto al web, è capitato sotto l’osservazione di una amica della suora novizia su Facebook, che ancora era in contatto con l’ex fidanzato della aspirante suora. Una volta comunicata questa cosa alla ragazza, ecco che è nata la questione legale tra i due ex.

La Procura Generale di New York contro Tagged

Ebbene si, il Procuratore Generale di New York, Mr. Andrew M. Cuomo, ha deciso di impiantare un procedimento penale nei confronti del social network Tagged.com. Il sito di scambio amicizia, è secondo le voci, colpevole di avere invaso la privacy delle persone iscritte al servizio, essendosi procurato in maniera non del tutto legale e fraudolenta le rubriche dei contatti personali degli iscritti, utilizzando poi questo enorme database di indirizzi per avviare la propria campagna di spam per l’iscrizione al sito.
Ma le accuse non finiscono qui. Infatti, Tagged.com non è solo accusato di utilizzo di spam partendo dalle e-mail dei propri utenti registrati, ma secondo la Procura Generale di New York, ma che avrebbe camuffato il mittente dell’invio della e-mail con l’amico dal quale è stato preso l’indirizzo. Questa operazione aveva inoltre una backdoor. Chiunque cliccava sulla foto del contatto per la visualizzazione delle foto, veniva immesso in una pagina di registrazione “obbligatoria” di iscrizione.

Lo 007 inglese messo a rischio da Facebook

Quotidianamente parliamo dei danni che provoca il “tanto amato” social network, da quando è diventato un mezzo di diffusione comune. Su Facebook ci sono tutti, ma soprattutto c’è tutto. Finchè sei un giovincello di provincia che mette on line foto ed informazioni riguardo le sue bighellonate o ancora della sera dell’ubriacata generale a casa di un amico, non dovrebbero esserci grossi problemi (a meno che ciò non sia stato nascosto ai genitori). Ma se sei Sir John Sawers, il nuovo capo designato dell’MI6, i servizi segreti britannici, qualche problema potrebbe esserci. I rischi che corre lo 007 dell’Inghilterra, sono venuti a galla dopo che la sua gentile signora, ha tranquillamente pubblicato sul proprio profilo del social network più noto Facebook, delle fotografie con luoghi in didascalia che ritraggono Sir Sawers insieme a lei ed i figli.

Facebook e finanziamenti: coppia possibile

Il problema è sorto negli Stati Uniti d’America, dove questa “moda” ha cominciato a prendere il sopravvento aumentando quotidianamente. Il Governo, infatti, ha dovuto elaborare una legge su misura per fermare gli “spietati” sfruttatori.
Stiamo parlando di loschi figuri che dopo aver reperito dati personali e fotografie da Internet e nello specifico da Facebook, si dedicavano alla falsificazione dei documenti personali per poter rubare identità e fare danni. Solo dal 1 Luglio, infatti, sono già due le denunce fatte dal Movimento Consumatori. La prima vittima è stata per l’Italia Massimo Gagliardi che ha dichiarato che: “Come movimento volevamo aprire una linea di credito con la Banca Etica, è così che ho scoperto che qualcuno mi aveva rubato l’identità”.

Privacy e Facebook: il dilemma dei tag non voluti

Facebook ha permesso sicuramente un accesso nuovo al mondo della visibilità. C’è chi è felice di essere onnipresente in tag di Facebook, e chi invece non lo gradisce, ma c’è una condizione particolare in cui anche chi è sempre felice di vedersi immortalato, non vuole comparire. Si tratta della solita scappatella, o ancora dei momenti in cui non si sta completamente in ordine, o infine quando si era ubriachi fradici e non ci si è resi nemmeno conto di essere fotografati. Da questo punto di vista, proprio ieri l’azienda capitanata da Mark Zuckerberg, ha deciso di avviare una iniziativa a riguardo che partirà dal network in versione americana e come sempre si estenderà al resto delle 64 lingue.
Jason Kincaid, inviato di Techcrunch ha riportato che nella conferenza sono stati presentati dei cambiamenti della privacy su Facebook. Come primo c’è quello di una facile divulgazione dei dati delle persone sulla rete.

YouTube: sulla cresta del giornalismo…senza privacy

A volte pur di farsi protagonisti della realtà, o ancor peggio di una cronaca si è disposti a farsi riprendere in video a fare le cose più assurde o nelle situazioni più particolari pur di finire on line. E’ il caso di molti personaggi presenti nella rete sul social network video di YouTube. Qui, tanti video amatori armati di cellulare con fotocamera o ancora di una piccola Handy Cam, si trasformano in registi o ancor meglio in foto reporter di eccezione per riprendere l’accaduto. Può però capitare che il soggetto interessato, non sia disposto a farsi riprendere in video.

Corretta falla in Facebook

Dopo 15 giorni dalle segnalazioni di vari utenti, e soprattutto a partire dalle segnalazioni di vari blog, Facebook si è impegnato per risolvere definitivamente una falla nel proprio sistema di sicurezza riguardo i dati personali degli iscritti. Fatto sta che la notizia non è riuscita a diffondersi al punto tale da permettere ai male intenzionati di effettuare upload “malefici” per poter poi approfittare dei dati sensibili di ignari utenti. La falla identificata era insita nelle query delle impostazioni della privacy degli utenti che non venivano realmente attuate dal sito. Cosa c’era di losco? Ebbene, seppur nei settaggi della privacy, l’utente avesse deciso di nascondere determinate informazioni personali come il luogo di residenza oppure il sesso, questi erano visibili nella scheda delle “Info” dell’utente, seppur questo non risultasse un nostro amico.

Politica e social network: spunti per la guerra

Come ben si sa, Internet è stato definito dai più grandi cultori e studiosi dei mass media, come il mezzo che identifica la democrazia per eccellenza. La possibilità data, infatti, di poter divulgare le notizie di proprio interesse con molta semplicità, oppure la stessa opportunità di essere in contatto con l’altra parte del globo data dai nuovi siti sociali (i social network per l’appunto), rendono sempre più “democratica” la vita anche delle popolazioni meno fortunate. Non esiste però un limite attualmente che vieti esplicitamente determinati contatti, se non come quello che il Governo Cinese ha di recente imposto ai produttori hardware per filtrare i contenuti delle ricerche on line (anche se la giustificazione del Governo è stata quella di preservare dalla pornografia i minori).

VIP in amore sui social network

Molto spesso si sentono notizie di amori che nascono on line, di corteggiamenti tra persone che da vicino non hanno mai avuto il coraggio di dichiararsi da vicino per evitare figuracce, ma che magari dietro un monitor hanno trovato il coraggio. Si comincia con una serie di messaggi e poi qualora non c’è risposta si cambia idea. Ma se invece il flirt sta nascendo? Ebbene la prima cosa che consigliano gli esperti in amore è quella di oscurare il profilo degli ex per evitare frecciatine nelle proprie home page e fare brutte figure. Il pericolo è sempre lo stesso però…se dall’altra parte del monitor c’è una persona realmente interessata (e di sesso opposto) o semplicemente qualcuno che vuole giocare e divertirsi.

Il Garante della Privacy lancia la guida all’uso dei Social Network

E’ sempre più comune sentir parlare di invasione della privacy, di cause decennali avviate contro colossi dell’informatica per l’invasione o la divulgazione dei dati personali e con l’aumentare in forma esponenziale delle iscrizioni a Facebook, MySpace, MSN e l’aumentare di servizi di geolocalizzazione, è sempre più difficile tutelarsi…da se e dagli altri. E’ difficile difendere la propria reputazione, evitare che le proprie foto siano pubblicate on line proprio perchè i widgets offerti dai social network permettono l’utilizzo di questi strumenti (tanti sono i casi delle coppie distrutte a causa di Facebook, anche di persone non iscritte).