Burberry diventa social network

Ma non era un cult dei capi di abbigliamento e di moda? Questa la reazione di molte persone, quando il Financial Times, per primo ha divulgato la notizia. L’idea molto probabilmente scaturita da una assidua frequentazione di Facebook, ma soprattutto da un assiduo studio delle potenzialità commerciali di questo mezzo, ha fatto si che l’azienda di abbigliamento britannica, abbia deciso di lanciare per il mese prossimo, il proprio social network personalizzato.

Il comunicato giunto in redazione, ci parla di una rete sociale dalle caratteristiche molto simili a quelle di Facebook, ideato ad hoc per “rafforzare il suo rapporto con i clienti e attirarne dei nuovi”. Il sito già in lavorazione avanzata, sarà disponibile all’indirizzo artofthetrench.com. Un nome alquanto particolare, ma che accostato al nome Burberry acquisisce un perchè. Infatti, il trench, impermeabile divenuto classico nei cataloghi della Burberry (grazie ad Humphrey Bogart che lo indossava in Casablanca nella scena con Ingrid Bergman), sarà il protagonista di questo sito internet.

L’avvio di iscrizione per gli utenti del social network, vede infatti, l’invio di una foto degli utenti scattata mentre indossano un trench proprio della Burberry.
Dopo questo step, è data la possibilità agli utenti di usare il sito come vuole…alla Facebook. E cioè: realizzare il proprio profilo, condividere foto, video e note, oltre che fare amicizia e richiedere nuovi contatti.

L’azienda ha dichiarato di aver fatto questo importante passo dopo aver raggiunto quota 660.000 fans di Facebook. Sempre nel comunicato si parla di “digital shift commerce“, la possibilità di avere una evoluzione digitale nel commercio di un Brand che ha fatto storia.
Secondo quanto dichiarato dal Financial Times, comunque Burberry non sarebbe la prima azienda del settore abbigliamento a lanciare una proposta simile. Passi analoghi sono stati fatti da Asda in Gran Bretagna o ancora la Sears in America. Ma comunque gli amanti del trench non potranno non essere iscritti ad “Art of the Trench”.