Le piccole società con i social network

 

E’ stato pubblicato anche per l’Italia, il bollettino della preferenza dei social network delle aziende. L’indagine partita su scala mondiale e commissionata dalla Regus è stata basata su tutti i social network più comuni come Facebook, Twitter, MySpace ed anche piattaforme tipo Ning. I risultati sono stati sicuramente diversi rispetto a quello che ci si aspettava in ambito aziendale.

Sembra infatti, che le aziende e le società di piccole dimensioni dimostrino una maggiore propensione (si parla di pochi punti percentuali) rispetto alle medie aziende nell’utilizzo del social networking come nuovo strumento di lavoro.

Arriva per i social network il controllo dei minori

 

I minori, sono la fascia più debole in caso di attacchi on line e soprattutto con l’incrementarsi dei social network, l’aumento della tecnologia nelle case e soprattutto la possibilità di iscriversi ad un network sociale a soli 13 anni, la paura di chi sta accanto e segue i minori comincia a crescere. Questa paura crescente, per molti è diventato un business, che cerca di mettere le carte in regola il tutto vendendo costose assicurazioni o software “caccia pericoli”.

Proprio per questo motivo, vengono presi di mira e pubblicizzati da molte di queste aziende i casi on line di pedofilia e di cyber bullismo, oltre che stalking per permettere di incrementare da un certo punto di vista la paura e vendere questi software. Ma purtroppo con o senza business, i problemi sotto il punto di vista della tutela dei minori sui social network continuano a diffondersi ed i casi che si sentono sono sempre tanti.

Facebook batte Google: facciamo il punto della situazione sul “caso Gran Bretagna”

Come già anticipato qui, i social networks confermano di essere la vera innovazione del Web 2.0. in materia di popolarità. Tanto che il caso della Gran Bretagna merita un approfondimento. Il sorpasso di Facebook su Google è stato reso noto dalle indagini svolte da un gruppo di ricerca della Experian Hitwise. La società afferma perciò che i social network in Gran Bretagna hanno superato di gran lunga l’utilizzo dei motori di ricerca. Perciò diamo un’occhiata ai dati di traffico.

Nell’analisi del team inglese, sono stati compresi Facebook, Twitter e YouTube dal lato dei social network e Google, Yahoo! e Bing dal lato dei motori di ricerca. I primi nel solo Maggio 2010, in Inghilterra avrebbero fatto visite sul totale mondiale per un quantitativo pari all’11,9%, mentre i “poveri” motori di ricerca sono balzati all’11,3%.

I dati comunicati da Experian Hitwise, risalgono a statistiche rilevate a partire dagli ultimi 3 anni, ed è chiaro che il traffico dei social network è aumentato di ben il 5%; al contrario, i motori di ricerca nell’analisi di confronto per lo stesso periodo hanno visto scendere la propria popolarità del 13%.

Yoono: riuniamo in un servizio i nostri social media

 

Più cresce la rete web, e più i servizi a cui ogni utente vuole iscriversi aumentano. Parliamo di social network, servizi di aggiornamento e soprattutto siti di social media sharing. Quotidianamente si calcolano in media per l’utente standard di Internet, ben tre iscrizioni a sito Internet. Tenere sotto controllo tutti i propri account, ogni giorno, però porta ad un problema molto importante che è quello della perdita di tempo per effettuare tutti i login necessari. Per evitare questo fastidio, esiste una soluzione molto simpatica chiamata Yoono.

Quest’ultima, viene definita come un “hub” di supporto ai social network, social media e siti di messaggistica istantenea All In One, dedicata quindi a semplificare la nostra vita di internauti.
Yoono, oltre ad essere una applicazione a se ha inclusa una serie di estensioni aggiornabili e soprattutto la possibilità di utilizzare l’applicazione direttamente dal browser oppure dal desktop.

USA: Twitter è donna

Il 53% degli utenti di Twitter è costituito da donne. Lo rivela una ricerca pubblicata da Edison Research negli Stati Uniti, che ha analizzato l’uso del social network negli Usa. Lo studio rivela che la fascia di età più rappresentata è quella tra i 25 e i 35 anni, seguita da quella dai 35 ai 45.

Per quanto riguarda le etnie che compongono il variegato popolo americano, i bianchi costituiscono la metà degli utenti mentre la restante metà è divisa tra afroamericani (24%) e ispanici (17%). Gli asiatici e gli altri gruppi etnici coprono solo l’8% del totale.

Italia e Brasile sempre più vicine con i social network

 

 

L’Italia ed il Brasile sono diventati i due Stati con il rapporto tra utenti e reti di società virtuali più grande al mondo. Il sondaggio che parla di questo rapporto così “ossessivo”, è stato fatto di recente dalla società di ricerca Ibope. Secondo quest’ultima, l’85,6% degli utenti brasiliani ha frequentato i social network in Brasile non appena connessi ad Internet. Subito al secondo posto nella classifica della Ibope, è risultata l’Italia con una percentuale di collegamento ai social network durante l’attività di navigazione pari al 78,7%.
Partendo dall’assunto che questi dati rendono noto il predominio del social networking nella rete mediatica, si capisce che in Brasile oltre un quarto della popolazione e parliamo di circa 45-50 milioni di persone che ha un collegamento ad Internet, è molto attratta dal web, forse per uscire dagli schemi di vita quotidiana.

Il social gaming nel 2010

 

Tutto è nato dai social network, oppure ancora prima dai siti che diffondevano piccole applicazioni per giocare on line anche senza una community di base. Con l’avvento di Facebook, però qualcosa è cambiato. Le attività ludiche sono alla base delle interazioni anche sul web, tanto che si diventa non più amici di forum (come una volta), ma nemici/amici di social game.
Ma capiamo bene cos’è questo fenomeno. Questo nuovo intrattenimento videoludico on line, avrebbe dalla sua il vantaggio di non acquistare costose consolle per giocare, ma semplicemente basandosi sul proprio PC e sulla propria connessione ad Internet (previa iscrizione al network), di giocare in santa pace.

I Social limitano la produttività, banditi da 4 aziende su 10

Quattro aziende su dieci bandiscono i Social networks dai pc dei propri dipendenti. Lo dice una ricerca condotta su un campione di 257 aziende, che ovviamente non si occupano di web marketing (in quel caso, essere “social” è d’obbligo).

Se stare su Facebook almeno una volta al giorno è diventato fondamentale, se aggiornare lo status Twitter è d’obbligo, se mantenere su alti standard il proprio curriculum su LinkedIn è necessario per sperare di far carriera, di certo ai manager delle 4 aziende su 10 che hanno li hanno bannati dai pc interni poco importa.

Il lavoro on line passa per i social network

 

Nella società del web 2.0, anche le attività sono andate a moltiplicarsi. Un tempo come professione del web, esisteva il grafico, il webmaster, il programmatore di database ed il regista grafico, mentre per le aziende bastava chi facesse hosting e qualche pioniere del search engine come Microsoft, Lycos, Yahoo e Google. Attualmente, con la nascita del social networking, assistiamo quotidianamente ad una moltiplicazione dei ruoli che ci sta offrendo la grande rete. Ma oltre all’aumento dei profili ricercabili, la stessa rete è diventata anche un modo per fare curriculum e principalmente selezione.
I casi più interessanti giungono, ovviamente, dagli Stati Uniti d’America, dove tantissime aziende, stanno cominciando a basarsi sulle visite ai profili social network dei candidati per valutarne storia e competenze.

Paul Steiger parla di editoria e social network

 

La sua presenza al Festival del giornalismo è stata molto discussa. Il mondo dell’editoria che sta cambiando giorno dopo giorno con una velocità impressionante, sembra avere sempre più una rappresentazione emblematica nel mondo del web, ma principalmente nel social networking. A parlarne è stato Paul Steiger, direttore di ProPublica, un network che nasce principalmente per approfondire temi di interesse pubblico e soprattutto per cercare di evitare i classici scontri che avvengono tra testate tradizionali basate sull’interesse.

Oltre a questo, Paul Steiger è un giornalista che vanta la sua presenza nel mondo del giornale cartaceo da oltre 40 anni, con una direzione del Wall Street Journal per 16 anni, con 16 premi Pulitzer conseguiti.

I social network per migliorare la Pubblica Amministrazione?

 

Molti si stanno ponendo la domanda e stanno tentando di sfruttare la duplice possibilità di migliorare la collaborazione nella Pubblica Amministrazione e soprattutto di realizzare un canale di comunicazione diretto con i cittadini.
Di questo si è discusso nel dibattito organizzato la scorsa settimana dal gruppo ToscanaIN al Together Florence Inn di Firenze. Il titolo del dibattito è stato proprio: “I Social Network per innovare la Pubblica Amministrazione“.

Cercare lavoro sui social network

C’è sempre qualcosa da sapere sul social networking e sull’utilizzo delle reti sociali. Il cosiddetto “reclutamento sociale“, ad esempio, è già una realtà e può essere molto preziosa in quanto parte integrande e ormai fondamentale di una strategia di ricerca di lavoro.

Gli studi mostrano che il 79% dei datori di lavoro a livello mondiale utilizzano i social media come parte della loro strategia di reclutamento, e che oltre l’80% dei posti di lavoro si trovano in rete. In un altro recente sondaggio condotto tra oltre 260 datori di lavoro, il 68% delle assunzioni viene fatto utilizzando le reti sociali e professionali, primo su tutti LinkedIn.

Facebook e il giornalismo d’inchiesta

inchiesta

Da quando è cominciata, l’avventura di Facebook è cambiata radicalmente: da trasposizione degli archivi studenteschi delle Università statunitensi, oggi è il social network numero uno nel mondo, che permette non solo di mantenere e nutrire i propri contatti, ma è utile anche per farne di nuovi, lavorare meglio se si è nel settore di comunicazione, marketing e giornalismo, essere più informati e connessi e migliorare così lo stato di salute della democrazia e della propria vita quotidiana.

Brandee Barker, il direttore della comunicazione di Facebook ha dichiarato: “Ognuno oggi è editore di se stesso: noi mettiamo in contatto le persone e se uno la prima volta si iscrive a Facebook per trovare amici, poi scopre anche l’informazione, i video, le foto, la discussione e l’interattività. Tutto questo crea valore, per noi e per tutta la rete”.

Informazione e mobilitazione sui social network

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Se i social networks sono le prime piattaforme che ci permettono di condividere e scoprire in tempo reale cosa sta succedendo nel mondo, sono anche strumenti estremamente utili per capire quali sono gli argomenti più discussi e in quali termini.

Spesso basta fare una semplice ricerca all’interno del motore di Twitter, di Friendfeed o di Facebook, infatti, per tenersi informati sull’attualità del proprio Paese, superando di gran lunga le aspettative deluse ogni giorno dai telegiornali e dalla stampa ufficiale.