Francia: messaggi antisemiti su Twitter, fuori i nomi degli autori

La giustizia francese ha intimato a Twitter di fornire tutti i dati e le informazioni necessarie per identificare gli autori di alcuni messaggi razzisti e antisemiti apparsi sul social network l’anno scorso.

I messaggi incriminati risalgono all’ottobre del 2012 e contengono insulti molto offensivi e violenti verso gli ebrei. Insomma un vero bombardamento di tweet che si è protratto per giorni e giorni, tanto da suscitare le proteste dell’Unione Degli Studenti Ebrei e delle altre associazioni studentesche e antirazziste.

Twitter censura per la prima volta

Twitter blocco account Germania

Mesi fa Twitter aveva comunicato che avrebbe provveduto a bloccare i singoli account che, in qualche modo, fossero andanti contro le leggi locali, specie per quanto riguarda i diritti umani arrivando addirittura a difenderli così come nel caso di Occupy.

Nel corso delle ultime ore, però, in Germania Twitter, così come riportato dal Financial Times che per primo a distruibito la notizia, ha provveduto a bloccare la possibilità di accedere ad un account, quello identificato come @hannoverticker, che propaganda simpatie neonaziste e facente capo ad un gruppo di Hannover identidicato come Besseres Hannover.

McDonald’s smentisce le accuse di razzismo su Twitter

La catena di fast food McDonald’s sembra essere diventata il bersaglio preferito non solo degli attivisti e dei salutisti, ma pure dei buontemponi della Rete. Dopo lo spot realizzato dalla Physicians Committee for Responsible Medicine che sottolinea i rischi di una dieta a base di hamburger, patatine, pollo fritto e bibite gassate, cliccatissimo su YouTube, adesso è il turno di Twitter.

Tutto è cominciato quando un utente ha caricato su TwitPic, il servizio di condivisione foto di Twitter, una foto presa dal sito McServed, archivio online di foto buffe scattate nei fast food di McDonalds. La foto ritraeva una locandina del McDonald’s dove c’era scritto che i clienti afro-americani adesso erano tenuti a pagare un supplemento di 1.50 dollari a ordinazione. Una specie di assicurazione resa necessaria in seguito a diversi furti e rapine da parte di persone di colore.

Anche il razzismo si sta espandendo sui Social Network?

Sono un po’ di giorni che aleggiano gruppi nuovi su Facebook basati su presentazioni del tipo: “Mai più candidati campani in Parlamento” e tra i più noti nati già in passato, ci sono quelli che come immagine di gruppo rappresentano l’annullamento di Mastella e di De Gregorio. A scatenare l’ira funesta dei frequentatori di Facebook, sono state sicuramente le mancate dimissioni dalla commissione di vigilanza Rai del senatore Riccardo Villari (di origine partenopea). Ad oggi 23 Novembre, risultano addirittura circa 70 gruppi che osannano le sue dimissioni.

Questa situazione raziale nascente su Facebook presa in considerazione solo ora che c’è di mezzo la politica, nasce invece, quasi in simultanea con il social network. E’ difficile dimenticare gruppi razziali come “Odio Napoli”, gruppo chiuso a seguito di un commento riportato sui media: “Vorrei che Hitler fosse ancora vivo e i napoletani come gli ebrei”. Questo gruppo xenofobo, ha addirittura attirato l’attenzione del Parlamento di Strasburgo, che ha costretto i responsabili del sito e fare una cernita di tutti i gruppi che inneggiavano all’esonero delle minoranze ed alla violenza contro gruppi etnici diversi. Secondo i sociologi, si tratta semplicemente di un’esplosione di narcisismo, basata su una mancanza di libertà nel reale che viene proiettata così nel virtuale.

Battute diverse sono state spese a seguito di questa situazione, da quelle dei politici intervistati da “Le Iene“, che credono semplicemente in una moda temporanea, fino a quelle degli internauti che vedono oramai nei social network, l’unica forma economica di socializzazione per esprimere il proprio stato d’animo…anche se razzista.