Sono brutta? Chiederlo a YouTube è l’ultima pericolosa moda del web

Ti senti brutta? Grassa? I tuoi compagni di classe ti prendono in giro e ti dicono che sei un mostro? Può succedere quando sei in quel periodo delicato della crescita conosciuto come “adolescenza”. Un periodo quasi sempre crudele che ognuno affronta a modo suo, magari cercando conforto su internet, come fanno già milioni di adolescenti in tutto il mondo. Ma l’ultima tendenza che sta spopolando su YouTube sta assumendo dimensioni tali da interessare i sociologi e far preoccupare i genitori.

In America un numero sempre crescente di adolescenti, quasi sempre ragazze di età media dai 12 ai 14 anni, ha cominciato a riprendersi con la webcam mentre fa la seguente domanda “Sono bella o brutta”  e dopo postare il video  su YouTube chiedendo una risposta. Questo trend ha generato un vero e proprio fenomeno che va sotto il nome di “Pretty or Ugly“.

Facebook: identificato il fondatore del gruppo Sosteniamo i diritti dei pedofili

Su Facebook, il 24 Maggio scorso, aveva fatto la sua comparsa un gruppo a favore della pedofilia denominato, appunto, “Sosteniamo i diritti dei pedofili” che, nel giro di poche ore, era riuscito ad ottenere migliaia di contatti e ben 35 Mi piace, il tutto prima di essere oscurato e, di conseguenza, non più accessibile alla vasta utenza, agli utenti del social network in blu e ne tanto meno al suo fondatore.

Tuttavia è proprio sul suo fondatore che appare necessario soffermarsi: sino ad ora non era ancora stato identificato il soggetto che, qualche mese addietro, aveva provveduto a creare il gruppo in questione su Facebook.

Facebook usato per adescare 13enni

Nuovo episodio di cronaca che vede Facebook come protagonista. Il social network, sempre più utilizzato, ancora una volta purtroppo va a finire sulle pagine della cronaca e questa volta per un caso che tratta di pedofilia.
Dopo essersi finto una donna, un uomo di 33 anni, già noto alle Forze dell’Ordine per motivazioni e precedenti simili, ha adescato un 13enne su Facebook. Subito dopo avere ottenuto quindi con l’inganno alcune fotografie personali che ritraevano il ragazzino nudo, ha cominciato a ricattarlo in maniera costante per tentare di convincerlo a consumare degli atti sessuali.

Facebook sotto accusa per pedofilia: il social network pensa ad un’azione legale contro il Daily Mail

Il social network per eccellenza torna nuovamente ad essere oggetto delle critiche del Daily Mail, il noto giornale britannico che spesso e, non troppo volentieri, ha fatto parlare delle sue news, presentando però, questa volta, la pedofilia come parola chiave.

Infatti, a detta del Daily Mail, Facebook, oltre ad essere un mezzo mediante cui comunicare i propri pensieri e condividere qualsiasi cosa con altri utenti, sarebbe anche il principale strumento mediante cui una banda di pedofili attiva nel Devon (UK) solleciterebbe i minori a compiere, appunto, atti di pedofilia.

Facebook ancora scenario di scempio

 

Il Natale su Facebook rischia di diventare un vero assalto alle ingiustizie. E’ infatti stata creata una pagina che sta scatenando un putiferio in questi attimi del giorno di Santo Stefano. Si tratta di una pagina dedicata al mondo della pedofilia che inneggia alla Legalizzazione della stessa.

La pagina si chiama Legalizziamo la pedofilia e purtroppo ha già 53 persone iscritte in pochissimo tempo dalla pubblicazione ed il numero sembra essere in continuo aumento, anche per una serie di utenti che accettano il “Mi piace” di tutte le pagine senza prima verificarne il contenuto. Già movimentati i gruppi contro la stessa e sono tantissimi i post degli utenti che indicano il sito come “segnalazione di contenuto osceno”.

Chiuso un gruppo pedofilo su Facebook

 

Era stato segnalato da più persone e per quanto fosse stato reso privato, probabilmente gli inviti di adesione sono arrivati alle persone sbagliate. Parliamo di Facebook e di un gruppo che come copertina di pagina sembrava del tutto legato ai cani ed agli animali domestici.

Questa pagina e questo spazio condivisi da un paio di centinaia di utenti di tutto il mondo (tra cui anche italiani), altro non era che un luogo di scambio per materiale foto e video pedopornografico.

Don Di Noto denuncia la pedofilia sui social network

Don Di Noto

 

 

Un crimine eseguito da criminali tra i peggiori esistenti: i pedofili. Secondo Don Di Noto, uno dei parroci italiani più legati come nome alla lotta contro la pedofilia nel mondo, lancia un nuovo allarme. Sembra che il mondo moderno abbia un po’ dimenticato la gravità di questo crimine. E secondo quanto diffuso negli ultimi giorni dalla Associazione Meter (sito disponibile all’indirizzo www.associazionemeter.org), i pedofili hanno trovato una miniera d’oro nei social network e sono riusciti a crearsi il proprio “spazio tranquillo”.

 
I dati sono stati presentati in questi giorni nella sede nazionale dell’Associazione ad Avola (SR).

Pericolo pedofilia sempre presente sui social network

Pedofilia On Line

Parliamo ancora di sicurezza e social network. Nello specifico, quello di cui si parla oggi è la pedofilia. La Polizia Postale di Catania, ha infatti scoperto e di conseguenza oscurato un gruppo di pedofili sul noto social network Facebook. Al gruppo erano iscritte al momento della chiusura ben 344 persone e c’erano caricate, decine e decine di foto di violenza sessuale sui minori. A lanciare l’allarme sono stati gli “Amici di Facebook, Lella, Marco,Mike, Giancarlo ed altri”, che si sono rivolti all’Associazione Meter Onlus di Don Fortunato di Noto (il sito è disponibile all’indirizzo www.associazionemeter.org), che immediatamente hanno girato la segnalazione alle Forze dell’Ordine competenti che hanno immediatamente oscurato il gruppo che ostentava violenza ed abusi sessuali ai danni di bambini piccoli.

Facebook modifica la ricerca profilo e elimina la ricerca di utenti single

ricerca profilo facebook

Dura la vita per i single iscritti a Facebook. Il social network ha infatti modificato alcuni parametri di ricerca, e da qualche giorno non è più possibile trovare nuovi amici in base alle informazioni della situazione sentimentale. Questo campo di ricerca è stato infatti eliminato dalla ricerca profilo, perciò non si possono cercare solo utenti “single”, o “divorziati”, sperando non solo in una nuova amicizia ma magari in qualcosa di più.

A tale proposito possiamo osservare quanto la politica di Facebook si discosti sempre di più da quella di MySpace. Infatti se MySpace in questi anni si è dimostrato un efficace mezzo per allacciare non solo delle nuove amicizie, ma anche nuovi amori, Facebook non sembra interessato a seguire una simile evoluzione, concentrandosi invece sugli aspetti più legati agli affari, al business.

UE Vs Social network: I minori prima di tutto

Quando ormai si è superata la soglia dei 200.000.000 di iscritti ai social network, diventa sempre più semplice per pubblicitari, marketers e soprattutto ricercatori di follie capire le abitudini delle persone. Tanti sono stati anche i casi di perdita di lavoro, di affetti e l’ultimo che ricordiamo è quello della giornalista Olga Liuma che per aver pubblicato un link di un quotidiano diverso dal suo, è stata costretta a dare le dimissioni. Fatto sta che a Facebook & Company, non dispiace affatto essere al centro dell’attenzione per qualsiasi caso. Ebbene l’Unione Europea è venuta a capo della discussione a seguito dell’appello del Garante per la privacy Francesco Pizzetti che invitava gli utenti dei social network a rimuovere le proprie informazioni personali on-line. Ad oggi la Commissione Europea però ha dato l’ardua sentenza sulla morsa che da molto tempo sta stringendo intorno ai domini privati su Internet.

Parla il Moige: “Non cadere nella rete! Cyberbullismo ed altri pericoli nel Web”

Ha avuto sede ieri nella Sala dell’Ufficio Relazioni Esterne del Ministero dell’Interno il convegno portato avanti dal Moige (Movimento Italiano Genitori) che segue l’indagine di SWG sulla campagna informativa «Non cadere nella rete! Cyberbullismo ed altri pericoli del web». Questa campagna è stata seguita in collaborazione con Symantec e con la Polizia delle Comunicazioni, patrocinata dal Ministero dell’Interno Ministero dello Sviluppo Economico.
Il target di riferimento sono i genitori, gli insegnanti ed i giovani con l’auspicio di diffondere sane abitudini sull’uso del Web. Partendo da una base di dati che il Web viene utilizzato molto nell’età scolare tra gli 11 ed i 15 anni, sono emersi risultati particolari sull’uso del Web fatto dai minori: il 52% dei genitori ha dichiarato che i propri figli si connettono ogni giorno per 5 giorni su 7; l’80% degli insegnanti lavora in istituti che danno la possibilità agli studenti di accedere alla rete per non più di 3 ore a settimana. Dato statistico che riguarda i nuovi metodi di comunicazione on-line vuole che il 44% degli utenti preferisce la posta elettronica ed il 63% preferisce l’Instant Messaging ed il social networking.
Continuando le statistiche da parte dei genitori si rileva che il 64% controlla i figli quando sono on-line, il 19% naviga insieme a loro ed il restante 17% da piena fiducia li lascia soli durante la navigazione. L’affiancamento del tutore, è dovuto all’idea di poter trovare on-line dei contenuti inadatti ai minori intesi come pedofilia e pornografia (al 55%), virus e software illegali (al 36%) ma soprattutto possibilità di assuefazione da Internet e perdita di tempo da dedicare allo studio (al 24%).

Social network: attenzione al pericolo pedofilia

In questi giorni si sta parlando molto del problema pedofilia che si sta propagando in molti social network esistenti, anche quelli più conosciuti. I dati statistici segnalano che i paesi più colpiti sono gli Stati Uniti e la Russia con rispettivi 29% per il primo e 27% per il secondo, a seguire l’Olanda 6%, l’Inghilterra 4%, la Cina 4%, Germania e Polonia con 3% e infine l’Italia che, con molti altri paesi che hanno lo stesso risultato, si trova tra gli ultimi con un 2%. Dati allarmanti che fanno riflettere parecchio. Come si evolverà la situazione?

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