Facebook, post pubblici anche per i minorenni

Facebook, post pubblici anche per i minorenni

D’ora in avanti anche gli utenti Facebook aventi un’età inferiore ai 18 anni potranno condividere post con visibilità pubblica.

Quindi, se sino a qualche ora fa ai minorenni, gli utenti rientranti nella fascia d’età compresa tra i 13 e i 17 anni, era concesso, per impostazione predefinita, postare contenuti visibili soltanto ai propri amici e agli amici degli stessi a fronte di un maggior grado di sicurezza nei loro confronti da questo momento in poi le cose non andranno più in tal modo.

Facebook: Graph Search, restrizioni per i minorenni

Facebook Graph Search minorenni

Il Graph Srach di Facebook, la nuova funzionalità di ricerca per i contenuti indicizzati sul social network in blu che ben presto verrà resa disponibile agli utenti permettendogli di repere le informazioni di interesse inerenti la propria rete di amici, avrà funzionalità limitate per i minorenni.

Durante gli ultimi giorni, infatti, Facebook ha specificato il fatto che saranno applicate tutta una serie di restrizioni sugli utenti dai 13 ai 17 anni in vista dell’arrivo della nuova feature.

Facebook spiegato ai genitori

facebook-for-parents

Facebook può essere un simpatico passatempo, ma può nascondere molte insidie, soprattutto per i più piccoli.  E il compito di difenderli spetta in primo luogo ai genitori. Purtroppo molte famiglie non sanno con precisione cos’è e come funziona Facebook, o peggio ne ignorano del tutto l’esistenza. Per colmare questa lacuna, la Stanford University in California ha promosso un corso “ad hoc” chiamato Facebook for parents, tenuto da psicologi, insegnanti, e genitori appassionati di internet. Materia delle lezioni è proprio Facebook e la tutela dei minori. Molti sono i consigli dati ai genitori per controllare e proteggere i propri figli che passano ore ed ore su questo social network, e altrettanti sono i miti da sfatare.

La maggior parte dei genitori considera Facebook come un immenso videogame, a causa delle numerose applicazioni e giochi (i cosiddetti social games) disponibili gratuitamente. Ma i docenti di Stanford sottolineano che Facebook non è un gioco, e invitano i genitori a pensare a Facebook come se questo network fosse in realtà la stanza del bambino, ponendo la seguente domanda: permettereste a degli estranei di entrare nella stanza dei vostri figli?

UE Vs Social network: I minori prima di tutto

Quando ormai si è superata la soglia dei 200.000.000 di iscritti ai social network, diventa sempre più semplice per pubblicitari, marketers e soprattutto ricercatori di follie capire le abitudini delle persone. Tanti sono stati anche i casi di perdita di lavoro, di affetti e l’ultimo che ricordiamo è quello della giornalista Olga Liuma che per aver pubblicato un link di un quotidiano diverso dal suo, è stata costretta a dare le dimissioni. Fatto sta che a Facebook & Company, non dispiace affatto essere al centro dell’attenzione per qualsiasi caso. Ebbene l’Unione Europea è venuta a capo della discussione a seguito dell’appello del Garante per la privacy Francesco Pizzetti che invitava gli utenti dei social network a rimuovere le proprie informazioni personali on-line. Ad oggi la Commissione Europea però ha dato l’ardua sentenza sulla morsa che da molto tempo sta stringendo intorno ai domini privati su Internet.

Per la tutela dei minori il Regno Unito rilascia la patente per la sicurezza on-line

E’ d’uso chiudere thread, moderare i messaggi, e bannare utenti per porre fine a diatribe mediatiche che nascono on-line tra ignari e convinti cittadini e classi dirigenti.
Forum e Social network, avranno bisogno di un’adeguata popolazione di adulti sani, resposanbili e certificati. Questo è stato stabilito dall’ementamento Safeguarding Vulnerable Groups Act, emanato in Gran Bretagna in una legge del 2006. I genitori potranno così affidare alla rete tranquillamente i propri pargole tranquillamente vigilati dalle autorità della rete, infatti, la legge obbliga singoli e aziende che offrono dei servizi junior dedicate a selezionare staff e notizie che hanno un contatto con il mezzo. Questo termine, per inadempimento, può portare ripercussioni penali sul datore di lavoro delle aziende.
La Polizia Postale del Regno Unito, è da tanto che cerca di fare pulizia in rete nei confronti di ciò che non è adatto ai minori in diversi modi: facendo pressione sullo sharing, creando intermediari della rete e scagliando elementi di disturbo contro i malfattori.