Ancora Facebook-cronaca: ricatti a luci rosse

 

Almeno una volta al mese, IoChatto, si trova a parlare anche del lato oscuro di chat, social network e quanto altro. Ed ancora una volta, l’inchiesta che coinvolge l’aspetto legale della situazione, vede tra i protagonisti anche Facebook. Secondo quanto si legge dai giornali, siamo a San Cesario di Lecce, ed un giovane avrebbe utilizzato Facebook per fare dei ricatti a luci rosse, ma procediamo per gradi.

Facebook usato per adescare 13enni

Nuovo episodio di cronaca che vede Facebook come protagonista. Il social network, sempre più utilizzato, ancora una volta purtroppo va a finire sulle pagine della cronaca e questa volta per un caso che tratta di pedofilia.
Dopo essersi finto una donna, un uomo di 33 anni, già noto alle Forze dell’Ordine per motivazioni e precedenti simili, ha adescato un 13enne su Facebook. Subito dopo avere ottenuto quindi con l’inganno alcune fotografie personali che ritraevano il ragazzino nudo, ha cominciato a ricattarlo in maniera costante per tentare di convincerlo a consumare degli atti sessuali.

Primi amori e Facebook, a volte diventa tragedia

 

Oggi parliamo di un caso di cronaca che è toccato ad una quindicenne di Treviso, e di tre sue coetanee che hanno deciso di fargli un dispetto per un fidanzato rubato. La modalità di “somministrazione” della pena è stata peò trasportata oltre la realtà, fino ad arrivare ad Internet, e nello specifico a Facebook.

Le giovincelle, mosse da un senso di rabbia contro la compagna, avrebbero più e più volte minacciato la ragazza anche sulla propria bacheca pubblica, fino a che un genitore della ragazza, allarmato da questo fatto ha contattato la polizia postale per fare luce sulla faccenda. E proprio sabato mattina, il papà, la ragazza ed una amica sono andati alla Polizia per sporgere una denuncia. Fatto sta, che adesso la situazione è sospesa nel nulla, per lo meno fino a che la polizia non chiuderà l’indagine certificando che queste minacce sono attendibili, anche perchè potrebbe essere un semplice caso di querela contro le tre “cattivelle”.

A 15 anni annuncia il suicidio su Facebook

Suicidio Facebook

Ancora cronaca in binomio con Facebook. Oggi parliamo di un caso alquanto particolare finito in tragedia di un giovane 15enne di Torre del Greco che si è suicidato dopo aver esplicitamente dichiarato l’intenzione del suo gesto su Facebook. Il messaggio non preso in considerazione è stato il seguente: “Sto arrivando all’aldilà“.

Vito Roberto Palazzolo “latita” su Facebook

Facebook sembra avere un grande feeling con le associazioni a delinquere ed i suoi membri. Un tempo, a creare la bufera tra gli utenti è stata la serie di gruppi pro Mafia fondati dopo le messe in onda sulle reti Mediaset de “Il capo dei capi”. Ad oggi, sembra che il social network non abbia fatto nulla per proteggere i propri canali da infiltrazioni di lestofanti o criminali. E’ il caso quotidiano sancito da “La Repubblica”, che vede la presenza on line di un soggetto particolare, tal Robert von Palace, che a seonda delle fonti sarebbe non altro che Vito Roberto Palazzolo, latitane in sud America e “tesoriere” di Totò Riina e Bernardo Provenzano.

La morte di Neda Soltani scatena la blogosfera

Era una studentessa di filosofia di 26 anni, Neda Soltani, una vittima sacrificata come simbolo della protesta contro il regime iraliano. La ragazza che è stata uccisa lo scorso sabato a Teheran è stata la vittima di una causa diabolica. Ad ucciderla lo sparo quasi certo di un cecchino dall’edificio di frote che in Via Karegar, ha annullato la ragazza mentre partecipava alla manifestazione anti governo per le elezioni presidenziali in Iran. La blogosfera sta continuando in suo onore ad aprire siti internet, gruppi su Facebook ed in molti sono coloro che usano la sua immagine come quella del profilo. Le foto, oltre all’unica sorridente che viene condivisa in rete sono quelle di una Neda morente, con il volto insanguinato.