Primi passi con Diaspora

In questi giorni si è parlato molto di Diaspora, l’alternativa open source a Facebook. Ma prima di parlare di anti-facebook sarà meglio mettere le mani avanti. Giusto ieri ho ricevuto l’invito per Diaspora ed ecco le mie considerazioni.

  • Facilità di utilizzo: ottima. Il profilo si configura in pochi minuti e il caricamento delle foto è abbastanza veloce.
  • Socializzazione: così così. All’inizio Diaspora somiglia ad network privato, come un piccolo salotto che al momento è vuoto. Insomma tocca a noi portarci dentro gli amici, tramite invito.
  • Privacy: molto buona. Quelle che in Facebook sono chiamate liste amici, su Diaspora si chiamano aspects, e sono formati da gruppi di persone. Di default troviamo Famiglia e Lavoro, ma si possono aggiungere molti aspetti e comunicare con un gruppo alla volta o con tutti insieme. Insomma condividi ciò che vuoi con chi vuoi. La proprietà intellettuale (il copyright) resta tua, e le tue informazioni non vengono usate a scopi pubblicitari. Infatti su Diaspora non c’è pubblicità, e non ci sono gruppi o le pagine aziendali, e nemmeno le tonnellate di inviti/spam ai quali ci tocca rispondere ogni giorno.
  • Condivisione: su Diaspora è possibile solo una condivisione unidirezionale da Diaspora a Facebook e a Twitter, ma non viceversa. Possiamo postare uno status o le nostre foto, e scegliere se condividerle con tutti gli amici, o solo un un gruppo di essi, o ancora rendere lo status pubblico e postarlo contemporaneamente sugli altri network. Però al momento non si possono importare feeds esterni su Diaspora.

Diaspora in italiano: anteprima e foto

La homepage di Diaspora adesso è anche in italiano. Le iscrizioni pubbliche sono ancora chiuse, ma è possibile richiedere un invito per accedere all’anteprima alpha di questo social network che si presenta come alternativa libera e flessibile a Facebook.

Infatti il motto di Diaspora è condividi ciò che vuoi con chi vuoi, grazie ad una gestione facile e veloce della privacy che ti lascia il pieno possesso di tutto il materiale caricato e ti dà il pieno controllo su tutto ciò che decidi di condividere, scegliendo non solo “cosa” ma anche “chi” potrà accedervi.

A breve tutti su Diaspora

 

E’ stato definito l’anti Facebook e se ne parla già da un po’ di tempo sui forum ed in giro per la rete. Un debutto comunicato per il 15 Settembre 2010, quello del nuovo social network open source chiamato Diaspora di cui vi avevamo già parlato.
L’idea proveniente da quattro giovani menti di studenti di New York, è quella di tenere aperto e mandare avanti questo social network completamente open source e farlo “battagliare” con Facebook. Da un certo punto di vista delle funzionalità, possiamo definire i due social network quasi speculari, ma quello su cui ha puntato Diaspora in maniera quasi “maniacale” è il controllo della privacy, da sempre punto debole del social network di Mark Zuckerberg.
Infatti, il controllo della privacy su Diaspora, sarà totale e soprattutto permetterà la selezione di ogni singolo dato sensibile e delle sue impostazioni.

Google Me sarà l’anti-Facebook definitivo?

Contrastare il successo di Facebook sembra essere il nuovo imperativo di Google, che dopo i flop di Google Wave e Buzz, ci riprova con un nuovo social, un progetto segretissimo chiamato Google Me. Tutto è partito da un pettegolezzo, o meglio un tweet lanciato da Kevin Rose, il fondatore di Digg.

Secondo Kevin Rose, un team di sviluppatori sarebbe al lavoro già da tempo sul nuovo social network targato Google, e queste voci sarebbero partite proprio da fonti vicine ai vertici di Mountain View, le quali affermano che Google Me potrebbe diventare l’anti-Facebook definitivo. Ma in che modo?

Google Me pronto a sfidare Facebook?

 

Secondo quanto è stato dichiarato da Kevin Rose, il fondatore di Digg, tramite un tweet, il colosso del search engine Google, starebbe per lanciare (dopo il fallimento di Buzz), un nuovo servizio di sociel network che si chiamerebbe Google Me, e che secondo Rose, sarebbe molto affidabile.

I dettagli ovviamente non si conoscono, ma fatto sta che questa nuova “creatura”, sarebbe pronta a scommettere di portarsi a casa il bottino degli oltre 400 milioni di utenti, e tornare a mettere in discussione il primato del sito di Mark Zuckerberg. Il vocio, corre sul web già da tanto e non possiamo nemmeno dire che Google non ci abbia provato in precedenza (seppur con pochi risultati) tramite Google Profiles, Orkut, Gmail e Buzz.

Progetto Diaspora, il Social che vuole diventare l’anti Facebook

Facebook è onnipervasivo, sempre presente e ingombrante, ormai nei discorsi di tutti perché tutti hanno un profilo di cui parlare e su cui sparlare. Esiste una valida alternativa a questo Social Network? Non fino ad oggi, fino a quando, almeno, quattro studenti di informatica della New York University hanno messo a punto una filosofia che rappresentasse un decentramento di Facebook e aprisse le porte a una nuova concenzione di spazio in rete.

Nasce con questa idea il Progetto Diaspora, che immagina, dietro agli esperti che l’hanno ideato, una reta che permetta di collegare punti diversi, senza che, necessariamente, questi siano inglobati in un unico sistema.