Twitter: anche lui attaccato da Koobeface

Come è già successo per Facebook, anche Twitter diventa l’obiettivo di uno dei più conosciuti virus per social network: koobface. Dato che molti sono rimasti infetti da questo programmino maligno, gli amministratori hanno bloccato numerosi account, sospendendo loro il servizio ed avviando una pulizia completa. Come funziona koobface? In un modo molto semplice. Il virus si trasmette tramite dei messaggi che vengono inviati al nostro account tramit degli amici (infetti). In questi messaggi c’è sempre una richiesta di aprire un link con il quale si dovrebbe visualizzare un video, cosa non vera, in quanto si viene reindirizzati verso un sito fasullo e/o avviene la richiesta di aggiornare flashplayer.

Quello che in realtà si scarica non è l’aggiornamento ma bensì il file .exe del virus che, una volta insediatosi nel nostro profilo, continuerà a divulgarsi a tutti i nostri amici con i soliti messaggi con link. Già Facebook ha dovuto fare i conti con una minaccia del genere che, per il suo nome KOOBFACE (leggendo al contrario koob è bookface), sembrava essere indirizzata solo al social network di Zuckerberg.

Facebook complice di una tristezza

Siamo alle porte di Leno, vicino Sondrio ed è qui che si è svolta l’ennesima tragedia dovuta alla serie “diamo confidenza agli sconosciuti”. La storia di una 22enne di Sondrio, che negli ultimi mesi, aveva tanto a cuore una nuova amicizia multietnica sbocciata su Facebook. Un’amicizia con un coetaneo marocchino incensurato e residente ad Urgnano, vicino il confine con Bergamo. Venerdi pomeriggio, i due giovani decidono di comune accordo di incontrarsi, dopo mesi di chat, ed ecco che il marocchino Y.T., avrebbe attirato la giovane in casa di un suo connazionale che non era nell’edificio per portare a termine il suo losco piano di sfruttare a pieno la fiducia della ragazza avutasi nei mesi trascorsi su Facebook tra commenti carini e scambio di messaggi.

Facebook: bloccato in Cina

La Cina ha deciso di bloccare Facebook nelle proprie reti internet nazioniali. La notizia giunge proprio in questi giorni. Non a tutti piace il fatto che milioni di persone possano rimanere connessi tra loro, inviando contenuti come immagini, video o semplicemente testi a migliaia di amici sparsi nel mondo. Tra questi si annovera il governo cinese, già conosciuto per la sua politica di controllo dei massmedia come tv, radio e internet. Per riuscire nel proprio intento, Facebook sarà aggiunto tra i siti bannati presenti sul software Green Dam-Youth Escort, un programma ideato dal regime per controllare meglio il traffico web della popolazione, non permettendo l’accesso a specifici servizi “illegali”.

Leyio nuovo hardware per social network in arrivo

Finalmente anche in Italia, a breve disponibile in nuovo dispositivo di Personal Sharing Device (PSD) prodotto da Leyio. Questo dispositivo, ha l’ambizioso obiettivo di porsi nel mondo reale come device disposto ad estendere anche qui l’esperienza multimediale e virtuale della rete Internet. Il Leyio, nasce in primo luogo come un dispositivo di “condivisione”. Al suo interno è possibile caricare e condividere con gli amici possessori del medesimo dispositivo tutti i dati della nostra vita digitale, a partire da musica, testi, foto ed informazioni dei profili di social network diffusi, il tutto senza doversi collegare al alcun computer ed in pochissimi secondi.

Facebook lancia il Fan Box widget

Vi piacerebbe invitare i navigatori che leggono il vostro blog, personale o aziendale, a diventare fan su Facebook del vostro sito internet? Ebbene, ora si può. Facebook sta lanciando un nuovo widget per consentire ai suoi utenti di diventare fan di un sito o di un prodotto, anche da un sito esterno, non collegato al social network. La novità si chiama Fan Box widget, ed è un piccolo riquadro, un codice html simile a quello del badge di Facebook, da copiare e incollare sul proprio sito internet.

Questo widget consente agli amministratori di una Fan Page di mostrare il contenuto della loro pagina, e permette agli utenti di diventare subito fan. L’unica condizione necessaria è avere precedentemente installato Facebook Connect sul proprio sito web. E se non sapete come fare potete sempre leggere il nostro tutorial su Facebook Connect.

Miss Facebook: chi sarà la più bella?

Sono più di mille le ragazze iscritte al nuovo concorso indetto su Facebook. Tutte accomunate dallo stesso desiderio, quello di diventare Miss Facebook. Organizzato da Zoomarine, con la partecipazione di Salvatore Cabuzio, si prospetta un evento molto simpatico e divertente che si terrà l’11 e il 12 luglio a Roma, nel parco acquatico di Zoomarine. Il gruppo su Facebook consta più di 14.000 iscritti, molti hanno già votato le proprie preferite, c’è chi predilige le more alle bionde e viceversa, chi entra solamente per sbirciare le curve di qualche bella ragazza e chi ancora, le ragazze, continua ad aggiungere foto e richieste di voti ai propri fans. Per partecipare bisogna essere maggiorenni e senza alcun limite di età. Una volta deciso di partecipare bisogna inviare una email a [email protected] con il proprio nome, cognome e numero di cellulare.

Cipriano Moneta e la professionalità del “suo” Xing

Di social network ce n’è sono a bizzeffe per il Web, basta solo cercare quello più adeguato alle proprie esigenze ed ai propri interessi per entrare subito in contatto con persone di qualsiasi parte del globo che condividono con noi gli stessi interessi.
Fatto sta che comunque, quando si parla di ambito Business e soprattutto di B2B, il discorso cambia, e si va alla ricerca di social network accreditati e soprattutto non sconosciuti per parlare di Azienda. Cipriano Moneta, country manager di Xing, ha illustrato recentemente il successo del social network in questione, parlando di questo fenomeno che è un boom europeo con oltre 7,5 milioni di utenti iscritti ed attivi. Secondo le sue dichiarazioni: “Siamo l’unica azienda 2.0 quotata in Borsa che è riuscita a mettere in pratica il modello della sottoscrizione da parte degli utenti: l’80% del fatturato deriva dalla sottoscrizione del fee mensile di 5 euro, il 20% dalla pubblicità“.

Murdoch deciso a non acquistare nè vendere

Ebbene dopo una questione internazionale sollevata dai rumors di tutto il mondo sulle scelte economiche di Rupert Murdoch, finalmente esce fuori qualche novità sulle proprie scelte, direttamente dalla sua bocca. L’ambiente adatto per permettere un chiarimento ufficiale all’Amministratore delegato della News Corp. è stata la conferenza annuale di Media & Technology di Sun Valley. Qui, come tutti gli anni si è parlato dello stato attuale e soprattutto del futuro dei media per il pubblico.
Quest’anno tra le novità interessanti ad esempio c’è stata la Walt Disney, che ha puntato tutto sull’on line e sulla diffusione dei propri servizi a pagamento, o ancora qualche altra realtà come quella di Sling Media, che ha fatto una presenza “di abbattimento” alla conferenza definendo, tutti i discorsi sui media intrapresi negli ultimi due anni come chiacchiere.
Rupert Murdoch, già proprietario dal 2005 di MySpace, dopo una acquisizione lampo fatta anticipando tutti gli investitori del mondo sul successo che avrebbero avuto in seguito i social network e tutti i media sociali. Uomo che si è visto sorpassare da poco più di “quel ragazzino” di Mark Zuckerberg e che è stato costretto con la sua News Corp. a correre ai ripari ed effettuare forti tagli di oltre il 30% dello staff di MySpace.

Facebook è sempre più…anziano

Ebbene si, il fenomeno diffusosi sul media giovane per eccellenza, Internet, nell’epoca del Web 2.0 è adesso il protagonista del cosiddetto “boom 55“. Sicuramente tra i primi curiosi che si sono avvicinati al social network ci sono tutti giovanissimi, teenager e qualcuno sulla trentina, eppure, man mano che il progetto incalzava e prendeva sempre più spazio nelle nostre vite quotidiane on line, sempre più persone adulte si avvicinavano al social network. Vuoi per poter controllare i figli, spesso minorenni, vuoi per curiosità di vedere questo mondo giovane in cosa consiste, nel tempo l’età media di Facebook è aumentata al punto da fornire ad oggi, Luglio 2009 delle stime alquanto “inaspettate”.
Secondo i report stimati a Giugno del 2009, infatti, l’età media dei frequentanti di Facebook è over 55 anni. Questo fenomeno chiamato dagli esperti “boom 55”, è constatabile liberamente da qualsiasi utente, se considera il numero di adulti over 50 anni che si iscrive quotidianamente al social network. Sembra che pian piano stia diventando una sorta di censimento on line, dove ci sono tutti.

Freebar: un nuovo social network italiano

Quotidianamente nascono una serie illimitata di servizi internet che permettono iscrizione e condivisione di materiali tra gli utenti on line. Oggi andiamo a visionare in dettaglio un social network made in Italy. Il sito in questione si chiama Freebar ed è disponibile all’indirizzo www.freebar.com. A realizzarlo è la Nealab Technologies, un’azienda italiana che si occupa della gestione dei portali ad alto traffico e che gestisce gli interessi commerciali della Freebar. Ad oggi il sito, sembra essere frequentato in maniera interessante, infatti i numeri diffusi parlano di circa 650.000 utenti che interagiscono in Paesi delle 7 interfacce linguistiche.

La vera storia di Facebook: ragazze, foto, sesso e hacking

Chi l’avrebbe mai detto? Fino ad ora eravamo abituati alla solita storia: Facebook è nato grazie al desiderio di Mark Zuckerberg di tenersi in contatto con i suoi ex compagni di scuola ed ora invece ha connesso tutto il mondo. Non ci siamo mai chiesti se fosse questa la verità, non abbiamo mai indagato sulla figura di Mark e abbiamo dato credito a tutto quello che dicevano i mass-media di lui. Ora un libro smentisce tutte le voci dette fin’ora e svela il reale passato del social network con un libro: “The Accidental Billionaires”, scritto da Ben Mezrich. Nome alquanto strano per chi non lo conosce, ma è noto in America per le sue strane inchieste, come quest’ultima che vede come protagonosta Zuckerberg. Ecco la sua versione.

Tutorial: salvare l’immagine profilo grande in Facebook

Facebook è sicuramente il mezzo più “sicuro” per trovare on line un vecchio amico che non vedevamo da tempo. Questo perchè la diffusione capillare del social network di Mark Zuckerberg, ha fatto si che più di mezzo globo terrestre sia iscritto a questo servizio e lo usi quotidianamente. Con questa possibilità offertaci, siamo in grado di rintracciare ad esempio amici delle elementari, oppure il vecchio vicino di casa di quando eravamo piccoli. Ma come ben si sa, il mondo è fatto di omonimi e quindi molto spesso, non basta conoscere nome e cognome della persona da cercare. Qui ci viene in aiuto l’immagine del profilo dell’utente vista in anteprima piccola per permettere un rapido riconoscimento.
Il problema è che se stiamo parlando di una persona che non vediamo da oltre 15 anni, sarà sicuramente cambiata. L’unico modo per essere sicuri di avere “beccato” quello giusto, proprio il nostro amichetto di banco, è guardarlo in faccia e tentare di riconoscere la fisionomia.

Creare avatar con Facebomb

Wow…la tua immagine del profilo è stupenda! Ma sei un professionista degli effetti speciali?”
“No! Ho semplicemente usato Facebomb!”
Questa una conversazione tipo di molti utenti che hanno utilizzato di recente il nuovo applicativo on line Facebomb. Molti di noi, infatti, hanno notato che negli ultimi tempi gli utenti di Facebook, seppur non esperti dell’utilizzo di Photoshop e dei software di elaborazione grafica, hanno degli avatar con sopra applicate immagini di cartoni animati, scritte personalizzate, stelle, glitter ed ombre che rendono la foto piena di effetti speciali. Il risultato dell’elaborazione di queste foto è semplicemente proveniente dal servizio on line Facebomb (disponibile all’indirizzo www.facebomb.com).

Con Kickbee ora è possibile twittare dalla pancia della mamma

Kickbee non è fantascienza, ma solo l’ultima invenzione di un padre molto apprensivo e appassionato di internet. Si tratta infatti di un dispositivo elettronico inventato dal futuro papà Corey Menscher per essere costantemente informato sui movimenti del bambino nella pancia della mamma.

The Kickbee is a wearable device made of a stretchable band and embedded electronics and sensors. Piezo sensors are attached directly to the band, and transmit small but detectable voltages when triggered by movement underneath. An Arduino Mini microcontroller transmits the signals to an accompanying Java application wirelessly via Bluetooth (Bluetooth). (a SparkFun BlueSMIRF v2 module that communicates serially with a Macbook Pro)

The Java application receives the sensor values and analyzes them. When a kick event is detected, a Twitter (Twitter) message is posted via the Twitter API. I chose to use Twitter because it is easy to initiate an SMS message to any mobile phone when a kick is detected. It also acts as a data log that can be accessed programmatically for visualization or archiving.