YouTube: sulla cresta del giornalismo…senza privacy

A volte pur di farsi protagonisti della realtà, o ancor peggio di una cronaca si è disposti a farsi riprendere in video a fare le cose più assurde o nelle situazioni più particolari pur di finire on line. E’ il caso di molti personaggi presenti nella rete sul social network video di YouTube. Qui, tanti video amatori armati di cellulare con fotocamera o ancora di una piccola Handy Cam, si trasformano in registi o ancor meglio in foto reporter di eccezione per riprendere l’accaduto. Può però capitare che il soggetto interessato, non sia disposto a farsi riprendere in video.

LinkedIn cerca collaboratori…gratis

Il processo di crowdsourcing (termine coniato da Jeff Howe) è illustrato in una tabella web  sul proprio sito ed indica tutti i dati comprensivi di soluzioni proposte dai manager. Fatto sta che LinkedIn ha pubblicato questa sorta di appello che vuole tendere al lavoro che viene svolto quotidianamente da Wikipedia. Il problema è proprio li. Un’azienda che lavora con ricavi per il proprio operato, che a differenza di Wikipedia che lavora in maniera gratuita, si pone il progetto di richiedere collaborazioni gratuite alla propria community.
Matthew Bennett, un traduttore e blogger spagnolo ha dato la rivelazione sul proprio blog postando le testuali parole: “LinkedIn è riuscito ad irritare diversi suoi utenti, traduttori professionisti, chiedendo loro di tradurre parti del sito in lingue straniere in cambio di un badge LinkedIn o perché è divertente”. I professionisti interpellati sono oltre 12.000 e non hanno preso di buon grado o con divertimento la richiesta fatta dal sito.

This Is Like divulga la conoscenza collaborativa

E’ un social network di carattere psicologico e si chiama This Is Like (il sito è disponibile all’indirizzo www.thisislike.com). E’ una rete connettiva basata su un approccio innovativo che vuole effettuare un merge tra sistema di social networking e sistema di ricerca per definizioni. Come alla base di ogni network sociale che si rispetti, di fondo ci sono l’unione e la conoscenza tra i singoli utenti con possibilità di ricerca basate soprattutto su un approccio geografico. Quello che però risulta interessante in questo sito è la possibilità di utilizzare dei filoni guida che sono collegati alle ricerche ed ai contenuti divultagi dagli utenti, tal da permettere l’aumento costante tra gli amici di una “conoscenza collaborativa“, permettendo quindi la possibilità di diffondere nozioni comuni e specifiche e condividerle con i propri amici, che a loro volta, possono aggiungere nuovi elementi e link riguardo l’argomento. Vengono così a crearsi gruppi di costruzione di sapere on line che crescono di informazioni e notizie, man mano che gli utenti crescono e si connettono tra loro.

Social Network e aziende sempre più vicini

La frontiera del web 2.0 per i social network è sempre più vicina alla realtà aziendale, presumibilmente dalla portata del valore economico che stanno comunicando i proprietari dei siti web, sempre più si evince questo gemellaggio tra le parti. Il social network di cui parliamo stamattina si chiama “Imprese e Start-Up” ed è visibile on line collegandosi all’indirizzo www.startupbusiness.it.

Ciao Net: un social network per i giovani

La Onlus davide.it, come associazione ha lanciato durante la presentazione delle attività promozionali per un utilizzo consapevole e benefico delle nuove tecnologie, un social network nuovo come spazio sicuro di conoscenza e comunicazione. Si chiama Ciao Net ed ha come destinazione d’utilizzo una rete di giovanissimi e di famiglie. La conferenza stampa per la presentazione è stata fatta in concomitanza con il Consiglio Regionale del Piemonte questa mattina lunedì 29 Giugno alle ore 11.00 in Palazzo Lascaris, nella sala Viglione (via Alfieri 15 a Torino).
Il Presidente del Consiglio Regionale del Piemonte, Gariglio, ha affermato che: “CiaoNet è uno strumento prezioso e innovativo, un alleato importante per i genitori e le famiglie che intendono tutelare i propri figli da un uso improprio dei social network. La presentazione qui a Palazzo Lascaris vuole sottolineare quanto sia opportuno incentivare l’utilizzo di queste tecnologie e farle conoscere ai cittadini“.

Mamapedia: un social network per le mamme

Quante volte voi donne avete ripensato ai consigli delle vostre mamme e spesso non apprezzato la frase: “E’ per il tuo bene…”? Probabilmente tante, e proprio a causa di questo motivo, molte mamme moderne si sentono demotivate dall’utilizzo improprio di parole che possono usare con i propri figli. La notizia che però può risollevare un po’ il loro animo, è la nascita recente di un nuovo social network a loro dedicato e co la possibilità di divulgazione di consigli e collaborazione per i problemi. Il nome del social network è Mamapedia e sarà una nuova community formata da mamme che hanno deciso di condividere il loro know how per la risoluzione dei problmemi, smistando consigli e soprattutto ascoltando i problemi delle altre mamme. Tra i “problemi” più frequenti che sono riportati nella community, sicuramente c’è iil rapporto di incomprensione tra epoche diverse, oltre che salute, diete, e stili di vita dei figli.

Il social network italiano “Parlaa”

Si scrive Parlaa e non è un errore di battitura come in molti possono pensare. Si tratta invece di un nuovo socialnetwork, astro nascente della blogosfera tutta italiana. Il boom dei social network infatti, ha fatto rilevare paesi come gli Stati Uniti d’America e l’Inghilterra, come nuovi popoli atti alla socializzazione tecnologica, ed in Italia, sembrava essere rimasti indietro, nel rimanere dei semplici utenti passivi di questi servizi. Qualcosa però si è deciso a cambiare e sembra che stia per avere un nuovo inizio proprio con il nuovo servizio di microblogging tutto italiano ed in lingua italiana che si chiama Parlaa (il sito di riferimento del social network è http://www.parlaa.com). Un sito molto nazionale, che permette l’utilizzo comune nei social network di effettuare socializzazioni ed amicizia…nella nostra terra.

I Settemari portano in vacanza

Tour operator e social network? Sembra essere diventata la moda del momento, da quando il primo progetto ha portato frutti alquanto interessanti dal punto di vista economico e soprattutto per la crescita interessata delle community che ci girano intorno, sempre più operatori turistici come agenzie di viaggi e case vacanze propongono il lancio della propria community fatta in stile social network. L’iniziativa promozionale di cui parliamo si chiama “Ibiza We Can!” ed è l’ultima nata dedicata ai giovani, lanciata dalla Settemari per organizzare le proprie vacanze estive. Il sito disponibile all’indirizzo www.ibizawecan.com, è previsto della nascita di una community interna ed un collegamento diretto al social network per eccellenza Facebook.

La morte di Michael Jackson blocca il Web

Un infarto, questo il referto medico della morte della più grande pop star di tutti i tempi. I 50 anni dell’eterno bambino, avevano fatto si che il musicista ballerino non permettesse a nessuno di capire la sua fine come sarebbe stata. Tanti sono stati i guai di Jacko negli ultimi anni. Lui che era partito con il piede giusto a 7 anni, per diventare uno dei protagonisti dell’Olimpo musicale, si è visto man mano distruggere il proprio personaggio dapprima con le sue stesse opere e poi per merito di terzi. Ha lottato per anni in ospedali a base di operazioni continue per diventare “bianco”, il suo sogno era proprio quello: diventare un cantante americano bianco e si è esposto a talmente tanti di quegli interventi chirurgici che i suoi ballerini avevano paura di lui perchè si vocifera che durante i concerti, esposto ad una luce particolare la sua pelle brillasse come la cryptonite di Superman.

Google e Facebook in lizza per il Web

Il risultato classico della nascita di grandi aziende e di sviluppi costanti nella grande rete di Internet, ha portato negli ultimi tempi ad uno scontro ad armi impari nel complesso aziendale mondiale. Le ultime news parlano sicuramente di due dei maggiori colossi mondiali del Web che si stanno sfidando con nuove funzionalità e rapidità di accessi in contemporanea. Parliamo di Google il main search engine e Facebook il main social network. Interessante è la proposizione fatta da un network come Wired che tenta di esaminare la rappresentazione mediatica ed economica delle due imprese. La battaglia tra i due network, nasce per il fine di un controllo sul futuro di tutta la rete internet intesa sia come utenza, ma anche come struttura. Di sicuro quello che viene considerato in primis è che ormai da più di 10 anni, le query e le ricerche di Google sono davanti agli occhi di tutti gli utenti mondiali di Internet ed hanno reso possibile una ottima validazione dei siti, ma da quando ci ha messo lo zampino Mark Zuckerberg, con il suo The Facebook, considerato “più umano”, un po’ di cose sono cambiate.

Recipezaar: cucino in social network

Parliamo di cucina, parliamo di social network, parliamo cioè di utilizzare la nuova frontiera dei media per fare qualcosa che riguarda uno dei piaceri più antichi nel mondo. Un sito di social networking dove i consigli, le pratiche e le tecniche sono divulgate con serenità per permettere ai propri amici di godere le prelibatezze del palato. Si chiama Recipezaar ed è un social network con annesso un numero inesauribile di ricette nel proprio database (si parla di oltre 370.000). Un sito che parla di culinaria e soprattutto un social network che mette in comunicazione gli amanti del mestiere. A registrazione avvenuta, infatti, gli utenti logati possono inserire nel proprio profilo, le ricette personali, le liste pubbliche di amici e quelle private, ma soprattutto valutare (dopo aver testato) le ricette di altri utenti.

Google e Facebook insieme per il “Farsi”

Come stiamo cercando di comprendere dalle nostre cronache quotidiane anche su IoChatto.com, l’Iran si trova in una situazione politica alquanto particolare che mette in seria difficoltà lo status di molti cittadini e Neda era uno di questi che ha pagato con la morte. Oltre che scendere in piazza e manifestare, molti cittadini iraniani, stanno mettendo on line i loro pensieri, le loro impressioni e soprattutto le proprie richieste d’aiuto. Il voto in Iran ha permesso l’assedio del Web da parte di personaggi coinvolti in questa vicenda e soprattutto di civili che si sentono pronti ad una rivolta contro un regime che non viene considerato giusto. Molto difficile farsi comprendere e capire le ragioni di queste persone, per chi del popolo medio iraniano non conosce la lingua madre Inglese e quindi continua a scrivere post sul proprio profilo spesso “incomprensibili” per chi non conosce la lingua iraniana.

La morte di Neda Soltani scatena la blogosfera

Era una studentessa di filosofia di 26 anni, Neda Soltani, una vittima sacrificata come simbolo della protesta contro il regime iraliano. La ragazza che è stata uccisa lo scorso sabato a Teheran è stata la vittima di una causa diabolica. Ad ucciderla lo sparo quasi certo di un cecchino dall’edificio di frote che in Via Karegar, ha annullato la ragazza mentre partecipava alla manifestazione anti governo per le elezioni presidenziali in Iran. La blogosfera sta continuando in suo onore ad aprire siti internet, gruppi su Facebook ed in molti sono coloro che usano la sua immagine come quella del profilo. Le foto, oltre all’unica sorridente che viene condivisa in rete sono quelle di una Neda morente, con il volto insanguinato.

Social network sul cellulare: boom di utenti scontenti

Gli italiani e gli europei che navigano su Internet grazie ad una connessione mobile, sono sempre in numero maggiore, ma se il mercato cresce sempre più e l’offerta diviene sempre più povera diventa un problema. Dagli ultimi sondaggi effettuati, emerge che gli utenti sono disposti a supportare sia gli alti costi del collegamento mobile, sia la lentezza del collegamento ad Internet, ma secondo le ricerche del School of Management del Politecnico di Milano, ed il suo studio condotto su oltre 3.200 utenti, si necessita anche di contenuti.
Il 13% dell’utenza web, in Italia, naviga via cellulare e rispetto agli anni precedenti, l’incremento è del 20% nel solo 2008 (si parla di un incremento economico di 300 milioni di euro solo in quest’ultimo anno). Queste cifre sono date a favore del boom dei social network e la loro usabilità sul cellulare (Facebook in primis) ed infatti gli elogi sono stati tanti.