Il calo di Pinterest, una bufala?

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È stato osannato per mesi. Si è parlato di nuovo competitor di Facebook e Flickr, il social network che riusciva ad unire la multimedialità, la fotografia e la condivisione di utenti immediata tramite lo schema delle boards. Ad oggi, però, si registra un calo delle visite e delle iscrizioni a Pinterest. Tra gennaio e febbraio, infatti, c’è stato un aumento dell’85% nella crescita degli utenti di Pinterest, mentre tra febbraio e marzo la percentuale si è arrestata soltanto al 15%.

 

I dati sono stati messi in evidenza da ComScore ed App Data che ha sottolineato che tramite Facebook sono diminuiti gli accessi, passati da 11 a 8 milioni da gennaio ad aprile. I dati sono relativi alla popolazione statunitense, ma si può immaginare che la situazione si ripercuota anche in Europa. Il difetto di Pinterest non sembra essere insita nella natura del social network, ma nella sua politica sul copyright. Gli utenti, infatti, vengono lasciati in balia delle rimostranze legali di terzi. Inoltre, c’è un leggero problema per quanto riguarda lo spam.

 

Pinterest ha pochi introiti pubblicitari (solo 9 milioni) e sembra difficile monetizzare anche perché gli utenti non possono sulle loro Pin utilizzare in maniera commerciale i dati che pubblicano. È per questo che è stato elaborato un servizio chiamato “Pay per Pin”. In questo modo gli utenti possono guadagnare nel momento in cui un prodotto pubblicato sulla loro bacheca viene comprato. In ogni caso questa situazione va continuamente monitorata e vanno considerati degli accorgimenti da fare per poter avere maggiori profitti. Sicuramente va valutata la possibilità di far diventare Pinterest una piattaforma su cui far girare l’e-commerce, un modo utile attraverso il quale le aziende possono fare e farsi pubblicità a se stessi e ai propri prodotti. Ma tutto il meccanismo non deve andare ad infastidire o a cozzare con l’attività degli utenti che non devono essere oppressi.

Foto Credits| AJC1 su Flickr

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