Social network: possono aiutare i disabili?

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Sola, abbandonata, senza alcuno a fargli compagnia. Giulia passa così la maggior parte delle sue giornate. Ha perso la capacità di muovere le gambe successivamente ad un incidente avvenuto nel 1998. Da quel momento ha dovuto utilizzare la sedia a rotelle per muoversi. Non ha genitori, i fratelli e le sorelle sono tutti lontani da casa sua, chi per lavoro e chi per studio, amici pochi. L’unica conoscenza attiva è Monica, la signora delle pulizie che la aiuta nelle faccende quotidiane. Ma Giulia ha voglia di parlare, di interagire e di sentirsi parte di un gruppo. Quale mezzo migliore per avere tutto questo se non le chat e soprattutto i social netowork? Un mondo a portata di click dove conoscere nuovi amici, tenersi in contatto con parenti lontani e non sentirsi mai soli.

Tranquilli. Non è una storia vera. Ma potrebbe esserlo! E chissà quanti sono nelle condizioni della nostra Giulia. La solitudine è un dolore difficile da affrontare e superare. Specie per chi è reclusa la possibilità di muoversi a causa di una malattia o disabilità. I social network possono aiutare tali persone? E’ una domanda rivolta a tutti voi da parte di SuperAbile INAIL in un nuovo sondaggio presente sul sito ufficiale.

Eccolo qui riproposto:

C’è chi li ama, e chi lo odia. Ma la maggioranza, comunque, non ne può più fare a meno. Sono reti virtuali, connessioni multimediali, finestre su mondi altrimenti inaccessibili. E tutto senza spostarsi da davanti lo schermo di un pc. In che modo incidono i social-network nella vita di una persona disabile? Sono una risorsa o una condanna? Rispondi al sondaggio di Superabile.it

Pensi che la frequentazione di un social network sia un’opportunità per una persona disabile?

Invitiamo tutti gli interessati a partecipare esprimendo il proprio voto. E’ importante che anche i diversamente abili si sentano partecipi della società. Qualunque sia il loro problema fisico.

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