Facebook: le università italiane ed il loro rapporto con il social network

Oltre ai profili degli innumerevoli iscritti su Facebook risultano presenti anche uno straordinario numero di pagine facenti riferimento ad associazioni, locali, aziende e chi più ne ha più ne metta e tra cui risultano comprese anche quelle relative agli atenei.

Ma quante università sono presenti su Facebook e qual’è il rapporto che intercorre tra gli iscritti e tali pagine? Ad interrogarsi a tal proposito è stato il team di Universita.it che, grazie ad un’interessante indagine condotta nel corso degli ultimi tempi, ha potuto elaborare un apposito report sulla particolare relazione in questione.

Voti bassi? La colpa non è di Facebook

E’ opinione comune che passare troppo tempo su Facebook danneggi il profitto di migliaia di adolescenti in tutto il mondo. D’altronde la tesi è facilmente condivisibile visto le ore che normalmente i ragazzi dedicano ai social network. Ma se parliamo di dati, le cose cambiano e anche l’ipotesi che Facebook sia per i giovani una sorta di Paese dei Balocchi finisce per crollare. Almeno così afferma Reynol Junco, professore alla Lock Haven University della Pennsylvania, e autore di uno studio che mira a dimostrare che Facebook non è l’unico colpevole del calo delle prestazioni scolastiche degli studenti americani.

Facebook in sé e per sé non è dannoso e non compromette il buon risultato accademico. Ma dipende da come viene usato.

La studio, pubblicato la settimana scorsa su Computer Human Behavior, è stato condotto su 1839 studenti universitari, e analizza il rapporto tra i diversi usi di Facebook e il grado di GPA (scala di valori usata nelle università americane per la comparazione dei voti) raggiunto dai ragazzi.

Social network e Università diventano Ustation

Il mix è tra Umedia, Telecom Italia e RadUni (Associazione degli Operatori Radiofonici Universitari), quello che ha dato il via al nuovo portale Ustation. Si tratta di un network che nasce per mettere in rete la riproduzione e la condivisione dei contenuti multimediali redatti nelle migliori università italiane, per portarli poi su LA7. L’iniziativa è partita tutta durante il Festival delle Radio Universitarie del 2009 e vuole arrivare alla realizzazione di un portale social dove tutti i relatori, docenti, studenti, collaboratori esterni, ed altro possono collaborare per mettere on line informazioni su sapere condiviso. Questo portale è un’iniziativa aperta a tutte le università d’Italia e consente l’inserimento dei materiali autonomamente previa iscrizione. Tutti i corsi di laurea e gli argomenti sono contemplati nel sito. La piattaforma è basata principalmente su tutti strumenti del Web 2.0 ed ha un importante canale per lo streaming. Inoltre l’area social network è completa a partire dai profili, i blog, la chat, ecc.

Il valore di “un” Facebook

Quanto è diventato grande ormai Facebook? In quanti sono disposti a cedere una fetta della propria vita e permettere l’invasione della propria privacy solo per il gusto di esserci? Ma soprattutto, quanti sono i soggetti (o le aziende) nel mondo che possono realmente permettersi di pensare a fare business con Facebook? Cerchiamo di dare qualche risposta ai nostri quesiti, partendo da alcuni dati statistici divulgati dai maggiori centri di ricerca mondiali.
Uno degli avvenimenti recenti che ha portato ad un aumento spropositato delle visite su Facebook è stato l’ingresso on line del Papa Benedetto XVI che tramite l’applicazione Pope2You ha permesso al noto social network di contare l’oltre mezzo milione di contatti in poco più di 24 ore. Il risultato era atteso anche perchè il Pontefice 2.0 (così battezzato dalla stampa), aveva già avuto lo stesso effetto quando ha aperto il proprio canale di YouTube.

Nokia University Program: l’opportunità per gli studenti italiani

In barba alla crisi ed alla disoccupazione che sta toccando limiti storici altissimi (370.000 posti di lavoro solo in Italia), la compagnia finlandese Nokia, ha dato il via al Nokia University Program. Un progetto in cui saranno coinvolti i più importanti atenei italiani che vuole arrivare alla conclusione allo sviluppo della televisione della terza generazione. L’obiettivo quindi è la creazione della TV di terza generazione ed il mezzo, ovviamente, il cellulare. La TV mobile con l’integrazione di un social network interattivo, semplice, interattiva, che rende autori attivi e creativi i fruitori, ed il tutto passando per un semplice schermo LCD del cellulare.
Nokia chiede ai giovani di mettersi in gioco con la propria creatività, partendo da incontri propedeutici che si terranno in sette atenei in Italia: Napoli, Milano, Roma, Genova, Cosenza e Lecce. I responsabili del NUP (così definito dai tecnici il Nokia University Program), daranno agli studenti tutte le informazioni necessarie sul progetto Nokia Social Web TV. L’ambizione è nell’incontro di due moventi aziendali: quella editoriale per la creazione dei contenuti, quella finanziaria che riguarda l’aspetto economico e quella tecnica che riguarda la progettazione.