Su Pinterest c’è di tutto, anche lo spam

Era solo questione di tempo prima che lo spam facesse la sua comparsa su Pinterest, il nuovo social network “image based” che in breve tempo ha conquistato anche gli italiani. Ma per il momento possiamo stare tranquilli, perché l’attacco spam sembra essere finalizzato solo agli utenti degli Stati Uniti. Ma se dovesse fare la sua comparsa anche qui da noi, consoliamoci col fatto che lo spam di Pinterest è facile da individuare e, di conseguenza, da evitare.

Il meccanismo ricalca l’inganno delle “gift card” già visto su Facebook: coupon omaggio e buoni sconto per gli utenti Pinterest che cliccheranno sul link indicato. Ma trattandosi di Pinterest, stavolta si tratta di un “image link”, cioè un’immagine che – se cliccata – reindirizza a siti poco affidabili.

Facebook: due nuovi virus hijacking

Panda Security ha dato un nuovo allarme virus che riguarda Facebook. Stavolta il network sarebbe stato preso di mira da due nuovi virus hijacking, che permettono agli hacker di dirottare il browser dell’ignaro navigatore e portarlo sul loro sito. Lo scopo, nel migliore dei casi, è quello di sommergere l’utente di spam e banner pubblicitari. Ma può succedere che i siti truffa scarichino nel PC del visitatore altri virus per prendere il controllo di tutti i dati.

I virus ora in circolazione su Facebook sono due.

Il primo si chiama Asprox.N ed è un cavallo di troia che arriva sotto forma di finta email dello staff di Facebook. Il messaggio riporta che molti account sono stati hackerati e invita l’utente a cambiare le credenziali di accesso. Il messaggio include un allegato mascherato da documento Word che contiene, presumibilmente, la nuova password. Ma il file in realtà è un eseguibile (Facebook_details.exe) che all’apertura dà inizio ad una vera e propria campagna di spam.

Canada: Facebook smaschera una finta malata

malata

 

 

La notizia ha fatto il giro del Paese in pochissimo tempo. La protagonista della stessa, è una donna di origini canadesi che è stata punita per voler ostentare le sue manie di protagonismo. Il suo nome, Nathalie Blanchard, di professione dipendente dalla multinazionale IBM e residente in Quebec, era già da oltre un anno e mezzo in congedo per malattia accusando una forte depressione.

 
Ebbene la sua voglia di mostrare su Internet, nel proprio profilo di Facebook le sue fotografie che la ritraevano tranquilla e serena in spiaggia, durante una vacanza recente, ha fatto si che la sua indennità di malattia fosse cancellata immediatamente.

Facebook: attenzione, gruppi presi di mira dal phishing

Sempre più problemi sul social network, ora ad essere presi di mira sono anche i fondatori ed amministratori dei grandi gruppi Facebook. La tecnica è sempre la stessa e sempre efficace. Che mail inviavano stavolta i phisher? Questa:

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Dear Admin,

We belong to a one the best Online Marketing Company. We saw your BIG GROUP and interested in buying it. Our offer is 50000 US Dollars. If you want to sell it then please contact us in next 48 hours on this address:

http://facebookgroups.onlinewebshop.net

Come potete ben vedere, presunti compratori volevano acquistare il gruppo delle povere vittime promettendo alte cifre per il trasferimento di proprietà. Purtroppo, al reindirizzamento al link proposto, si apriva una pagina contraffatta che richiedeva dati personali tra cui ovviamente nick e password.

Rimini: Facebook incastra un truffatore

Grazie alla Polizia Postale di Rimini è partita una denuncia per truffa nei confronti di un 27enne di San Marino. La truffa nasce dalla vendita su Internet da parte del giovane di personal computer che non venivano mai consegnati. Grazie a questo metodo il giovane è riuscito a truffare in totale 13 persone da molteplici luoghi d’Italia e riuscire di conseguenza ad incassare una somma di circa 4.000 euro depositati direttamente su un conto di una Banca riminese.
Addirittura, la Postale ha scoperto che il conto era stato aperto grazie ad una patente contraffatta ed un falso nome.
Poi grazie ad una serie di bonifici bancari, il giovane trasferiva tutti i soldi presso il proprio istituto di credito a San Marino. Gli agenti della Postale, sono arrivati a lui direttamente grazie al suo utilizzo inaspettato di Facebook per la vendita. Partendo dal falso nome contraffatto e facendo confronti con le foto pubblicate e quelle sulla patente falsa sono riusciti ad identificarlo. I reati sono truffa, sostituzione di persona e uso di atto falso.

Utente Facebook politically-scorrect: usa anziano malato

E’ successo a Massa Marittima, dove un povero anziano di 70 anni affetto da un disturbo mentale che lo rende incapace di intendere e volere e quindi indifeso con tanti amici nel proprio paese, è stato “usato” da un proprio concittadino per giocare su Facebook.

Quest’uomo battezzato “Livo Giulivo” per l’occasione, risulta titolare di un forum di discussione chiamato “Rivoglio la Fmf (Ferrovia Massa Follonica”) e la mia Massa”, risultando come titolare dello stesso e come rappresentante del Ministero dei trasporti su gomma. Per il “goliadrico” approfittatore delle foto del vecchino però, la situazione si oscura nell’ottobre 2008, perchè in “Livo Giulivo” si imbatte una compagna particolare, una persona che l’anziano della fotografia lo conosce molto bene:l’assistente sociale nel 2000 dal Giudice tutelare di Grosseto tutore legale del vero “Livo”. Dopo molteplici “infiltrazioni” nel social network a controllare i dibattiti dello sfortunato omino, il 30 dicembre 2008 l’assistente sociale si presenta ai carabinieri e sporge denuncia contro l’autore dello “scambio d’immagine”, per diffamazione telematica nei confronti del suo assistito denunciando che:”questa situazione, seppure non tange la persona, incapace di intendere e di volere, crea ilarità nelle persone che accedono al link e sminuisce la dignità del mio assistito”.

Pishing: Il valore di un profilo sui social network

La creazione gratuita dei profili di Facebook, sta permettendo ai pirati di cercare un nuovo canale d’affari. La clonazione degli account del noto social network, ha trovato infatti il modo di creare un business. 89 pence (circa 1 euro) per comprare un profilo a caso.
I dati raccolti sul profilo, vengono prelevati con il pishing da utenti non esperti che connettendosi a link fasulli, diffondono i propri dati di accesso. Le cyber-truffe ovviamente non nascono solo su Facebook, ma al secondo posto tra i social network presi di mira spunta MySpace, dove un account costa circa 1,20 euro. Le truffe fatte invece ai danni dei dati dell’home banking e carte di credito hanno un valore rispettivo di 37 euro e 25 euro.

Badoo nel mirino dei truffatori telefonici

Badoo è stato messo al bando da molti utenti a seguito di molteplici segnalazioni sulle truffe telefoniche. Ma facciamo un po’ di chiarezza.
Le novità riguardanti queste truffe, sembrano partite proprio dagli utenti. Il tutto parte quando dei contatti di ragazze, inviano un contatto ad utenti (solitamente di sesso maschile), a farsi chiamare su numeri particolari con la scusa di avere il pc danneggiato e di voler parlare dal vivo con l’utente. Il malcapitato, una volta chiamato il contatto e fatta una conversazione molto informale, si renderà conto all’arrivo del conto telefonico di aver speso una cifra astronomica.
Il sito di Badoo, ha messo a questo proposito, a disposizione degli utenti un link per segnalare eventuali situazioni simili, dove c’è la possibilità anche di denunciare il numero telefonico per evitare che ad altri “poveri contattati”, capiti la stessa situazione.
Dal punto di vista legale, però, oltre la semplice segnalazione non sono stati ancora presi provvedimenti.
I dati sviluppati dagli ultimi controlli hanno riportato al gestore telefonico che è “Karupa“, distributore di servizi con tariffe per nulla parsimoniose. Gli avvocati non consigliano di sporgere denuncia perchè legalmente non è possibile avviare mosse se non quella di avere la cautela di non farsi prendere dall’entusiasmo e fare i famosi numerini sul proprio telefono.