Facebook: arrivano i gruppi per le scuole

Nel corso elle ultime ore un portavoce di Facebook ha annunciato, mediante un apposito post pubblicato sul blog ufficiale, la disponibilità di interessanti novità per quanto concerne il social network in blu più celebre al mondo e che, stando a quanto reso noto, fanno riferimento, nello specifico, agli studenti, che siano essi iscritti al college o all’università poco importa.

Il team di Facebook, nello specifico, ha ufficialmente lanciato i gruppi dedicati ai soli studenti che, a differenza di quanto offerto di default dalla ben nota risorsa di social networking, risultano comprensivi di un ulteriore e ben più affidabile livello di sicurezza in grado di tutelarli da eventuali, fastidiose e, talvolta, anche pericolose intrusioni.

L’importanza dei social media nei campus americani, un sondaggio

L’adozione dei nuovi strumenti tecnologici nelle scuole genera sempre un grande entusiasmo, ma solleva anche qualche dubbio. Un sondaggio di onlinecolleges.net in diversi campus americani rivela che, nonostante il diffuso uso di PC e laptop nei college e nell’università, permane comunque un atteggiamento di sospetto non tanto verso le nuove tecnologie ma soprattutto verso i social networks.

I social networks permettono una comunicazione rapida ed efficace, facilitando la collaborazione online tra studenti. Il problema è cosa intendiamo noi per “collaborazione”. Genitori e insegnanti temono che i ragazzi arrivino a passarsi i compiti condividendo una nota o un aggiornamento di stato su Facebook, o che suggeriscano le risposte ai test universitari con Twitter, magari dallo smartphone ben nascosto in una tasca. Tuttavia, quando la parola passa agli studenti il discorso cambia, e diventa evidente come le nuove tecnologie siano strumenti indispensabili per ricevere una buona istruzione.

Voti bassi? La colpa non è di Facebook

E’ opinione comune che passare troppo tempo su Facebook danneggi il profitto di migliaia di adolescenti in tutto il mondo. D’altronde la tesi è facilmente condivisibile visto le ore che normalmente i ragazzi dedicano ai social network. Ma se parliamo di dati, le cose cambiano e anche l’ipotesi che Facebook sia per i giovani una sorta di Paese dei Balocchi finisce per crollare. Almeno così afferma Reynol Junco, professore alla Lock Haven University della Pennsylvania, e autore di uno studio che mira a dimostrare che Facebook non è l’unico colpevole del calo delle prestazioni scolastiche degli studenti americani.

Facebook in sé e per sé non è dannoso e non compromette il buon risultato accademico. Ma dipende da come viene usato.

La studio, pubblicato la settimana scorsa su Computer Human Behavior, è stato condotto su 1839 studenti universitari, e analizza il rapporto tra i diversi usi di Facebook e il grado di GPA (scala di valori usata nelle università americane per la comparazione dei voti) raggiunto dai ragazzi.

Minacce su Facebook sempre più in aumento per presidi e docenti

Sulla base di un recente sondaggio risulta che in seguito all’avvento di Facebook, principalmente, ma anche di tutti gli altri servizi preponderanti sul panorama dei social network, la situazione nelle scuole per quanto concerne la questione vessazioni sembrerebbe essere notevolmente peggiorata a danno non soltanto degli studenti stessi ma, sopratutto, di presidi e docenti.

Secondo il sondaggio, infatti, un quinto dei presidi sarebbero soggetti alle minacce di alunni e genitori intenti ad utilizzare Facebook ed altri social network come strumenti di comunicazione intimidatori.

Nuovo network scolastico

Oggi parliamo di un progetto che nasce a Casole d’Elsa, in provincia di Siena, e nello specifico nella scuola secondaria di Primo Grado, “Arnolfo i Cambio”. Qui, i bambini stanno vivendo un esperimento veramente interessante legato ad un social network. Si tratta del progetto “Be Twin!”, che  altro non è che un social network realizzato per effettuare il gemellaggio tra scuole dell’Europa e far si che si incrementi lo scambio culturale.

I bambini che ne fanno parte, sono compresi tra l’età di 12 e 15 anni, e tutto virtualmente conoscenti. Si tratta di avere un profilo basico scolastico, dove ogni sera, l’alunno, va a scrivere il proprio “diario virtuale”, descrivendo quello che ha fatto durante la giornata, inteso anche come studi fatti. L’esempio lampante è la partnership che la scuola ha con l’Istituto Orczy Istvàn Altalános Iskola, in Ungheria, dove i bambini stanno cominciando a fare amicizia.