Facebook domina in 127 paesi nella mappa mondiale dei social network

Facebook dominio

Ogni anno, già da diverso tempo a questa parte, Vincenzo Cosenza, il noto social media strategist, si occupa dell’aggiornamento di quella identificata come la mappa mondiale dei social network al fine di poter mostrare, in maniera più o meno esatta, quello che è il servizio di social networking più popolare in ogni paese del globo terrestre.

A tal proposito, attenendosi all’ultimo aggiornamento effettuato a dicembre del 2012 i social network che, a quanto pare, sono riusciti a far da padroni nel mondo sono “soltanto” cinque tra i quali Facebook, la creatura di Mark Zuckerberg, occupa una posizione di tutto rispetto.

Facebook, arriva la mappa interattiva delle amicizie nel mondo

Facebook Mapping the World’s Friendships

Il team di Facebook ha provveduto a rendere disponibile online, proprio nel corso delle ultime ore, un nuovo ed interessante strumento grazie al quale, d’ora in avanti, sarà possibile scoprire ed analizzare le relazioni che intercorrono tra i suoi utenti e tra i vari paesi e continenti del mondo.

Trattasi, nello specifico, di ciò che prende il nome di Mapping the World’s Friendships è che, così come già accennato, va a configurarsi come una mappa interattiva pubblicata nella sezione Facebook Stories, il recente spazio web del social network in blu dove sono raccolte tutte le storie più particolari relativamente alle quali la creatura di Zuck ha giocato un ruolo di fondamentale importanza.

Infografica, la mappa mondiale dei social network – Dicembre 2010

Mappa Mondiale Social Network

Una nuova infografica di Vincenzo Cosenza ci mostra la mappa mondiale (aggiornata a dicembre 2010) relativa alla diffusione dei social network. Come da copione, Facebool straccia tutti i concorrenti, essendo diffuso praticamente in tutto il mondo, tranne in alcune zone.

Ad esempio V Kontakte spopola in Russia, mentre QQ è popolarissimo in Asia. In questi due territori in effetti Facebook non è ancora riuscito a sfondare, è vero però che si tratta di mercati “particolari”, non semplici da gestire.