Gallery Facedowners, nuove foto

Non si arresta il fenomeno virale dei Facedowners su Facebook, e oggi abbiamo nuove foto per voi. Ma come, non sapete di cosa stiamo parlando? Facedowners è il nome con cui vengono chiamati tutti i partecipanti al gioco The lying down game, che unisce migliaia di persone provenienti da tutto il mondo, uomini e donne che hanno accettato di scattarsi una foto mentre stanno sdraiati a faccia in giù in un contesto pubblico, che può essere una strada, una scuola, e perfino un campo di addestramento dell’esercito.

Sembra infatti che i militari apprezzino particolarmente questo genere di esibizioni, e le foto che trovate nella nostra fotogallery ne sono solo un esempio. Dateci un’occhiata anche voi.

Facebook e giornalismo: il tg1 assolve Mills

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Nasce l’ennesima mobilitazione dei cittadini su Facebook, riguardo la professionalità dei giornalisti e il rispetto dei cittadini. Tutto è nato da una puntata del TG1 in cui il conduttore Paolo Di Giannantonio ha annunciato l’assoluzione dell’avvocato Mills, la cui condanna è stata invece annullata perché il reato è caduto in prescrizione.

L’edizione delle 13,30 del 26 febbraio, infatti, il principale telegiornale Rai definisce per ben due volte “assoluzione” l’avvenuta prescrizione del reato di corruzione di cui si è reso colpevole l’avvocato inglese del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.

Google ha indicizzato 52 milioni di gruppi Facebook

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Sembra che Google abbia indicizzato ben 52 milioni di gruppi Facebook. La novità riguarda i gruppi pubblici, quelli cioè le cui impostazioni di privacy sono settate per essere visibili a tutti. In realtà, il team di Google ha dichiarato che gli “open groups” sono sempre stati indicizzabili, tuttavia la quantità di informazioni ora disponibili è cresciuta notevolmente nelle ultime settimane. Questo perchè il motore di ricerca sembra in grado di indicizzare anche le discussioni aperte dai partecipanti, e questa è una grossa novità.

Il comportamento di Google comporta qualche disagio per la privacy degli utenti, ma per Facebook rappresenta un vantaggio. La ragione principale è che Google è uno dei fattori principali di traffico verso Facebook, se non il più grande. Con oltre 52 milioni di gruppi, e ben 745 milioni di pagine finora indicizzate, la quantità di traffico verso il sito è destinata a crescere ancora di più.

La morte di Neda Soltani scatena la blogosfera

Era una studentessa di filosofia di 26 anni, Neda Soltani, una vittima sacrificata come simbolo della protesta contro il regime iraliano. La ragazza che è stata uccisa lo scorso sabato a Teheran è stata la vittima di una causa diabolica. Ad ucciderla lo sparo quasi certo di un cecchino dall’edificio di frote che in Via Karegar, ha annullato la ragazza mentre partecipava alla manifestazione anti governo per le elezioni presidenziali in Iran. La blogosfera sta continuando in suo onore ad aprire siti internet, gruppi su Facebook ed in molti sono coloro che usano la sua immagine come quella del profilo. Le foto, oltre all’unica sorridente che viene condivisa in rete sono quelle di una Neda morente, con il volto insanguinato.