Lavoro e social network, collaborazione in crescita

lavoro

Il social network, è stato diffuso al mondo soprattutto come una moda. La voglia di fare qualcosa che fanno tutti, oppure essere in un luogo (virtuale) dove ci sono tutti, o ancora, avere la possibilità di conoscere nuove persone per relazioni personali avviate da single e persone in cerca di una seconda opportunità.

MySpace cede alle difficoltà e licenzia

Sembrava quasi prevedibile dall’ultima dichiarazione di Murdoch parlando di MySpace, quando si cercava di mettere una pezza (si dichiarò he: “I passi di ristrutturazione che abbiamo intrapreso preparano ad un nuovo capitolo di eccitante innovazione per MySpace”) sulla caduta libera degli accessi, e ad oggi sembra che l’incubo sia diventato realtà. Era il primo, il maestoso social network che si era accaparrato la fiducia e gli investimenti di Rupert Murdoch, ma non aveva messo in cantiere la nascita di un rivale: il temibile Facebook. Forse per il suo minimalismo, ma allo stesso tempo la completezza delle funzionalità, è riuscito a far trasferire ed affezionarsi gli internauti al suo stile lasciando a bocca asciutta il grande MySpace.

I giochi on-line non vanno in crisi

A partire dal 2008, sono molti i settori in calo economico, a partire dai prodotti e servizi di prima necessità, passando per l’industria automobilistica che occupa gran parte della popolazione, fino ad arrivare addirittura ai generi alimentari. Ciò che colpisce veramente, però, è la stabilità che sta mantenendo durante questo periodo il settore dell’entertainment che non ha visto nelle proprie casse grandi perdite, ed addirittura per un settore specifico, secondo i dati della Agenzia Agicos (Agenzia Giornalistica Concorsi e Scommesse), nei primi quattro mesi dell’anno in corso, gli italiani hanno puntato ancora di più sulla categoria dei giochi on-line. In effetti, sono oltre 850 milioni di euro quelli giocati, e statisticamente quasi il 160% in più rispetto allo scorso anno.

L’Estonia punta sulla solidarietà

Viene definito come uno dei Paesi più infelici d’Europa, eppure, hanno dato il via al progetto: “Banca della Felicità“. L’Estonia, la più bassa delle cittadine nella graduatoria delle cittadine felici nel 2007 (dati basati su tasso di criminalità, ambiente, aspettative per il futuro, ecc.), seppur non ha migliorato la sua situazione politico / sociale perchè perseguitata dall’aumento della disoccupazione, ha deciso di puntare su un nuovo fattore: la generosità. In effetti, i circa 1.300.000 di abitanti dello Stato Baltico, hanno lanciato ufficialmente il comunicato stampa sulla nascita in maggio della Banca della Felicità che sarà raggiungibile all’indirizzo www.onnepank.ee.