Facebook “annienta” le mafie

 

Almeno su Facebook la giustizia ha avuto la meglio e la camorra è stata sconfitta. Ricordate in passato, quando su IoChatto avevamo già parlato di gruppi e pagine dedicate ai boss della malavita ed a potenziali delinquenti che venivano supportati sul social network in blu?

Ebbene sembra che nelle nuove policy, Facebook abbia dato una nuova svolta al suo ruolo di controllore, dando il consenso alle segnalazioni dei gruppi di persone schierate contro i criminali e facendo chiudere tutti i profili e le pagine fans create per loro. A sparire sono stati subito Cutolo, Di Lauro, Amato, Zagaria, Schiavone, Riina e tanti altri che avevano un pubblico molto vasto.

Pagare il pizzo su Facebook

Paga il pizzo

 

 

Che non ci sia un limite alla decenza questo si era capito da molto. Negli ambienti virtuali come Facebook, sembra esser tutto lecito, fino a quando non si toccano dei temi scottanti che vale la pena di discutere.

 
Stiamo parlando del nuovo gioco choc che ha invavso Facebook negli ultimi giorni: Fate pagare il pizzo. Un applicazione che permette a qualsiasi utente di diventare un camorrista virtuale. L’invito per l’accesso al gioco cita: “Lavora con noi, entra nella camorra”. Il gioco di ruolo che ne prosegue, cerca di affiliare nuovi clan e soggetti ai master. Il solo gruppo “Paga il pizzo” rende noto che gli utenti sono quasi 7.000.

La camorra cerca adepti su Facebook

Camorra Facebook

Le offerte di lavoro ultimamente non fioccano dato il crack finanziario, eppure sembra che qualcuno stia cercando “servitori”. La camorra, oraganizzazione criminale di origini campane, è entrata nel mondo della tecnologia e lo ha dimostrato con il gruppo creato su Facebook dal titolo “La nuova camorra di Pomigliano“. Questo gruppo fondato da ragazzini, ricorda i primordi, con l’arresto del Boss Cosimo Di Lauro, diventato “famoso” tra i ragazzini dell’hinterland povero della Campania, come un divo del cinema.

Facebook cambia tendenza e va contro le mafie

Il gruppo di Facebook si chiama “Quelli che contro tutte le mafie hanno un volto“, e si propone grazie al ricordo di Don Peppino Diana a quindici anni dal suo assassinio di rinnovare un urlo contro le mafie. Il gruppo nasce a Qualiano (NA), un paesino nella provincia di Napoli che conta già molti iscritti. Il gruppo è collegato alla quattordicesima giornata che si terrà contro tutte le mafie il 21 Marzo 2009 a Napoli. L’invito parte da Gennaro Diana e Iolanda di Tella che sono rispettivamente il padre e la madre di Don Peppino.
Secondo gli accordi presi sul gruppo, tutti gli iscritti, si recheranno il giorno 19 Marzo a Casal di Principe (CE), terra della parrocchia che dirigeva il giovane Don Peppino Diana, e che ha visto la sua fine tra i combattimenti nei confronti della camorra locale. Il gruppo sta divulgando a tutti gli iscritti l’idea, almeno per domani, di cambiare la propria immagine del profilo con una del sorridente don Peppino, per ricordare il suo assassinio durante la celebrazione della Santa Messa.
Il 19 Marzo del 1994 moriva Don Peppino Diana per manon di un barbaro assassinio che fece reagire molteplici persone, in effetti il giorno del funerale oltre ventimila persone diedero l’addio a Giuseppe Diana attraversando in religioso silenzio le strade di Casal di Principe, costeggiando le balconate piene di lenzuola bianche.