Social network: l’amore dei truffatori

furto d'identità

Sono stati definiti dalla stampa “miniere d’oro” per i truffatori ed i ladri d’identità: parliamo dei social network. Nei siti di divulgazione informazioni personali, proprio come i social network, è d’uso comune inserire almeno nome, cognome e data di nascita. Principalmente questi sono i dati essenziali che servono ai sabotatori / ladri / truffatori per parlare di rapine di fondi su conti in banca e distruzione delle reputazioni personali degli individui.

A lanciare questo allarme sono stati gli esperti internazionali di sicurezza on line e furti di identità, riunitisi per l’occasione al Gold Coast in Australia, meeting realizzato apposta per parlare di innovazioni per combattere i furti di identità, che sempre più sono una minaccia per gli internauti.

Australia: lanciano l’SOS su Facebook

facebook australia

Si evolvono gli utilizzi dei social network, ed arrivano fino all’impossibile. Mai si è pensato di arrivare all’utilizzo di un network tipo Facebook per fare una segnalazione di allarme, ed invece è successo proprio in Australia.

Insieme allo scontro che divide da un bel po’ nel Paese oceanico gli oppositori ed i sostenitori di queste piattaforme, arriva oggi un caso di cronaca che risulta alquanto singolare. Due bambine australiane rispettivamente di 10 e di 12 anni, dopo essere rimaste intrappolate in una fogna, hanno inviato il proprio SOS, invece che con una chiamata alle Forze dell’Ordine locali, attraverso il proprio profilo di Facebook.

Il giorno dopo il Pesce d’Aprile

Dopo lo scherzo di Cadie da parte di Google, che ha illuminato gli occhi increduli dei tecnici, passiamo oggi in rassegna i Pesci d’Aprile che ieri ci hanno regalato i “soliti noti” del Web.
Lo scherzo sicuramente più apprezzato dalla popolazione del Web, è quello fatto da You Tube ai propri utenti. Il suggerimento del giorno diceva che: “i monitor moderni offrono una migliore qualità di immagine quando vengono capovolti”. Per vedere i video capovolti sono stati dispensati dei consigli tipo: “Inclina la testa di lato: immagina che ti sia entrata dell’acqua in un orecchio e devi farla uscire. Oppure puoi traslocare in Australia: lì è tutto capovolto, quindi potresti ottenere un’esperienza di visualizzazione di YouTube più naturale”.

Australia pioniera: Notifiche giudiziarie via Social Network

Anche le notifiche giudiziarie ufficiali possono essere trasmesse attraverso Facebook. E’ stato il tribunale di Canberra (Australia) che ha deciso il caso di una coppia di debitori irreperibili attraverso vie tradizionali a dare l’OK per la notifica on-line. “Nell’impossibilità di notificare fisicamente i provvedimenti a loro carico, il giudice ha considerato lecita anche la possibilità di raggiungerli tramite Facebook.”
Tutto ciò, dopo che l’avvocato McCormack ha per mesi cercato la coppia per merito di una società di recupero crediti che voleva notificare un’ingiunzione di pagamento per una rata mutuo non pagata. Secondo la legislazione, questo reato prevede che la legge passi al pignoramento dei beni. McCormack che aveva utilizzato tutti gli elementi a sua disposizione su Facebook per rintracciare la coppia, ha persuaso la Corte Suprema del Territorio nel far valere il social network come fonte di recupero della coppia. Un utilizzo alquanto particolare per i social network. La comunicazione è avvenuta a mezzo e-mail privata della donna e quindi tutelando la privacy del soggetto.
Chris Kelly, responsabile della privacy per Facebook si è dichiarato contento di essere stati utili alla legge.

La bontà natalizia degli uomini sbarca verso Facebook

Le notizie positive fioccano sotto Natale anche su Facebook. Il noto Social network infatti, è divenuto una fonte di speranza per i malati terminali in lista d’attesa er un trapianto. Tutto parte dal profilo, speranzoso nel web di trovare qualche persona che sia disposta ad un trapianto. I primi casi che sono stati resi noti riguardano bambini che cercano “midollo e sangue”.
Questa caratteristica della globalità di Internet, nasce infatti già anni fa con il diffondersi della posta elettronica e le note “Catene di Sant’Antonio”, possibilità divenuta alquanto speculativa a lungo andare. Secondo gli esperti e secondo il quotidiano Inglese “The Guardian”, le possibilità offerte da Facebook sono di gran lunga maggiori a quelle fino ad ora utilizzate. I casi belli che racconta il giornale parlano di ” Iona Stratton, una bimba che si è ammalata di leucemia a sole 13 settimane di vita. Lo scorso ottobre la famiglia aveva lanciato un appello, alla caccia di donatori proprio su Facebook. E dopo poche settimane, e oltre 7.000 contatti, era stato trovato anche un candidato nella lontana Australia.”