Facebook contro gli spammer

Questa volta non siamo in Tribunale, anche se nei giorni scorsi si è molto discusso della possibilità di un nuovo ritorno di Mark Zuckerberg in Tribunale per chiarire altre questioni di copyright.

Il giovane imprenditore statunitense, ha deciso tutt’altro che sottostare a chi aveva già parlato del suo ritorno al cinema per The Social Network 2, bensì, ha deciso di difendere ancora di più i suoi utenti facendo partire da Palo Alto, un nuovo SpamBot che vada a demolire  tutte  quelle applicazioni che toccano il mondo dello spam all’interno del social network.

Molti sono stati gli sviluppatori di App coinvolte, che girano su Facebook, che si sono visti bloccare applicazioni e soprattutto contatti.
Uno SpamBot, altro non è che una sorta di robot virtuale che va a “combattere” all’interno delle righe di codice delle applicazioni, alla ricerca di passaggi non chiari rispetto a ciò che è stato istruito, e quindi va ad abolire tutte quelle che portano al loro interno, una superiorità di link rivolti all’esterno, oppure quelle che chiedono troppi dati personali.

Lo SpamBot, da quanto hanno comunicato i tecnici all’esterno, questa volta è stato “buttato nel codice” a livelli molto aggressivi, al punto che anche tantissime applicazioni che sembravano innocue all’esterno sono state coinvolte nel filtro rimanendo bloccate.

Alcuni utenti sono stati contenti di privarsi delle applicazioni che ledevano la propria privacy, ma c’è stato anche il malcontento di molti, che ha generato immediatamente delle reazioni sui forum e sullo stesso social network, perché utilizzatori accaniti di quelle App a livello quotidiano.
Chi realizza applicazioni, è rimasto molto scottato dal vedersi privare di alcune App senza nemmeno un piccolo preavviso.

Dallo SpamBot, sono arrivate diverse conclusioni che realmente hanno tenuto in standby parecchi sviluppatori che hanno dovuto fare delle richieste precise a Facebook, con una dichiarazione sul perché fossero innocue per essere ripristinate prima.