Tutti a faccia in giù nel gruppo più pazzo di Facebook

Migliaia di persone provenienti da tutto il mondo hanno accettato la sfida di unirsi al gruppo più pazzo di Facebook per scattarsi una foto mentre stanno comodamente (si fa per dire) sdraiati a faccia in giù in un contesto pubblico, cioè in mezzo alla folla. Il gruppo si chiama The lying down game, e conta più di 35mila membri per un totale di quasi 7500 fotografie.

Il gioco è nato in Inghilterra per opera di Gary Clarkson e Christian Langdon, ma grazie a Facebook si è diffuso in tutto il mondo. Le regole sono poche e semplici: bisogna sdraiarsi a faccia in giù, con i palmi delle mani verso terra e senza sollevare i piedi dal pavimento o altra superficie. Poi basta scattare una foto e il gioco è fatto. Naturalmente, più gente avrete intorno e più spettacolare sarà la vostra fotografia. E con un po’ di fantasia si possono inventare tanti scenari divertenti per sorprendere amici e sconosciuti.

You Tube in 3D? Quasi tutto pronto

Ebbene si, la notizia che il più noto sito di condivisione video sta diventando tridimensionale è vera. I primi esperimenti che si stanno compiendo sembrano dare interessanti risultati. La visione in 3D del sito You Tube, non è ancora ufficiale, ma è trapelata fuori da uno sviluppatore dedicato al progetto.

Ovviamente ciò è stato possibile perchè all’interno dei campus di Google / You Tube, i dipendenti possono seguire progetti secondari ed idee personali per circa il 20% del tempo che trascorrono in ufficio.

Tutorial: proteggere le proprie foto da Facebook

Di privacy e Facebook, ne stiamo parlando tantissimo negli ultimi periodi, ma oggi andremo a toccare un tasto dolente che si sta cercando pian piano di migliorare. Parliamo dell’utilizzo da parte di Facebook delle nostre foto personali, nei propri slogan pubblicitari. Quante volte, infatti, vediamo un’immagine come quella a lato che pubblicizza Facebook utilizzando tanti volti diversi e comuni allo stesso tempo. Ebbene, l’idea che fossero tutti volti di ragazzi e ragazze immagine è sbagliata.
Si tratta infatti di fotografie prese a caso (in modalità random) tra quelle degli iscritti a Facebook, tagliate al punto da mostrare solo il “faccione” ed incollate vicino a tante altre per poter pubblicizzare il noto social network.

Canada: Facebook si scontra con la privacy

Dopo tante questioni avutesi nell’ambito di notizie nazionali ed internazionali, viene il dubbio che il binomio social network – privacy, non sia possibile. L’ennesima questione legale legata alla privacy riguarda il popolare social network Facebook e la regione Canadese. La gestione degli utenti e dei loro dati personali, infatti, sembrerebbe non essere perfettamente in linea con le normative a tutela della privacy in vigore in Canada. Questo è riportato dalle notizie quotidiane dell’agenzia di stampa Reuters, che ha citato testualmente alcune delle dichiarazioni fatte dal Commissario alla Privacy del Canada: Jennifer Stoddart.
Le dichiarazioni scottanti e ad alto rischio per il noto social network, parlerebbero in particolare della impossibilità di una definitiva cancellazione dei dati personali intesi come foto e attitudini (oltre che contatti), dai server del network Facebook.

Social Scope il nuovo client di Twitter

Si chiama Social Scope ed è il nuovo, tra tanti client esistenti per il noto social network Twitter. Il sito dell’uccellino, che non necessita di presentazioni, lancia il suo nuovo client per BlackBerry che verrà lanciato nelle prossime settimane.

Alla presentazione è stato comunicato che il nuovo client per Twitter, sarà comunque attivabile anche con una integrazione di Facebook, e questo è già possibile in una versione beta del software (beta, ma già matura per il lancio al punto che è possibile già iscriversi). Le iscrizioni al servizio, per ora a numero chiuso, sono possibili sul sito www.socialscope.net.

Un uomo e una donna con lo stesso nome si trovano su Facebook e si sposano

Il destino è nel nome? Per Kelly Hildebrand e Kelly Hildebrand pare di sì. I due si sono conosciuti su Facebook, e sono diventati amici perchè avevano lo stesso nome. Adesso invece hanno deciso di sposarsi. Nessuna parentela tra i due, nemmeno alla lontana. Lei, Kelly Hildebrand numero uno, è una graziosa biondina che vive in Florida. Invece lui, Kelly Hildebrand numero due, è un aitante giovanotto del Texas.

La ragazza ha fatto la prima mossa. Per gioco aveva cercato il suo stesso nome su Facebook, ed è subito spuntata la foto di lui.

I was like, ‘I wonder if there’s any other Kelly Hildebrandts on Facebook’,” she explained. “So, I searched my own name and he’s the only one that came up. And actually, in the picture, he didn’t have his shirt on, and I’m like, ‘oh, he’s cute!

Tutorial: sbirciare le foto degli “sconosciuti”

Ebbene le applicazioni su Facebook continuano ad espandersi a macchia d’olio, ma c’è qualcosa che potrebbe interessare gli utenti oltre ai soliti giochini offerti dal social network mondiale. Stiamo parlando della possibilità di poter scovare le fotografie di persone non ancora nostre amiche su Facebook.
La copertura di questi servizi, si basa sulla “scusante” di permettere all’utente in fase di richiesta amicizia di verificare bene se si tratta della persona che cerchiamo, ma nessuno ha il vero coraggio di mostrare la propria anima voyeur.
Le applicazioni a prova di ficcanaso si chiamano “Seegugio” e “Photo Stalker”.

Twitter e la mania di conoscenze

Dai rumors e dagli utenti più accreditati, risulta che Twitter a prima vista, è il peggior social network esistente, per grafica, per “povertà” di contenuti diffondibili, ridotti in soli 140 caratteri a messaggio, ma fatto sta che è di sicuro “l’oggetto del desiderio” più ambito negli ultimi tempi. Dopo la sua funzionalità testata in Iran, come fonte primaria di scambio notizie, oggi il social network conta oltre 17 milioni di iscritti.

La cosa che più colpisce è però, l’elevato numero di attori, cantanti e personaggi dello star system che utilizzano il popolare servizio di microblogging, spesso sotto falsi nomi per non essere invasi dalle richieste di amicizia da fans e sconosciuti.

Grillo: pareri politici su Facebook

All’annuncio di Beppe Grillo, di voler iscriversi al partito del PD (in netta contestazione della politica sostenuta fino ad oggi da parte del PDL), su Facebook sono nati numerosi gruppi pro e contro questa decisione. Molti sono stati quelli che hanno deciso di sostenere il comico a divenire un “paladino della giustizia” con gruppi come: “Beppe Grillo: segretario del PD“, ma da pochi giorni è arrivata la brutta notizia. E con questa i sogni dei fan. In risposta, si iniziano a creare gruppi come “Grillo ogni tanto vai a cagare anche te!“. Il tema è molto caldo.

La Rivoluzione Francese su Twitter

Ecco la soluzione finale: 3.700 messaggi per parlare della presa della Bastiglia. Dal 14 luglio è possibile seguire su Twitter la Rivoluzione Francese, Twitt dopo Twitt in un romanzo avvincente, scritto e pubblicato sul profilo del giovane scrittore Matt Steward. Nessuno prima di lui lo aveva fatto, ma la scelta del ragazzo è dovuta a una giusta causa, quella di non essere riuscito a trovare una casa editrice che pubblicasse il suo libro. Da qui l’idea di utilizzare Twitter. L’idea ha funzionato! Infatti lo scrittore ha raccolto in pochi giorni 792 seguaci. E sul servizio di microblogging già se ne inizia a parlare, con buon auspicio per la trama.

Facebook: secondo il Canada non rispetta la privacy

Secondo il Governo canadese, Facebook presenta una falla nella privacy, ovvero il fatto di non permettere ai propri utenti di cancellare completamente e definitivamente qualsiasi tipo di dato immesso, dai server del social network. Secondo una relazione scritta, Facebook fornisce informazioni poco chiare riguardo l’amministrazione del proprio account: mostra come disattivare il proprio profilo ma non come eliminarlo definitivamente. Eppure, se le nostre memorie non ci ingannano, la società di Zuckerberg aveva promesso, agli inizi di luglio, che tutto sarebbe diventato più chiaro e semplice. Promessa non mantenuta? Semplicemente Facebook, seppur grande che sia, vuole tenersi stretto ogni singolo utente che si iscrive.

Facebook: 250 milioni di utenti

In questi giorni Facebook è arrivato ai 250 milioni di utenti iscritti. Si, esattamente questa cifra, a comunicarlo è stato lo stesso Mark Zuckerberg ieri sul social network. Felice e soddisfatto del proprio lavoro, ringrazia cordialmente tutti quanti quelli che hanno partecipato a questa crescita e ancora si augura di raggiungere e mettere in comunicazione il prossimo “quarto di bilione“. Aspirazioni troppo lungimiranti? Oseremmo dire di no.

Scambio di file Torrent nelle PNG

Pirateria, scambio etico oppure semplice informazione diffusa tramite P2P, fatto sta che il tentativo di alcuni mesi fa messo a punto nella condivisione di risorse tra Facebook e “The Pirate Bay” è fallito in una bufera legale che ha portato all’immediata rimozione dei contenuti tipo .torrent sul noto social network, ma sembra però, che gli amanti della condivisione non si siano ancora arresi e di conseguenza ne hanno pensata una nuova.
Un nuovo servizio on line, dedicato alla trasformazione di file con nome “hid.im”, è stato ideato per effettuare la “magia della conversione”.

Twitter sotto attacco hacker

Nuovi guai per Twitter. In seguito ad un attacco hacker, sono stati trafugati alcuni documenti riservati e i dati personali dei dipendenti di Twitter. Queste informazioni poi sono state inviate alle redazioni e ai siti di news di mezzo mondo, che ora hanno l’occasione di pubblicare i segreti e le indiscrezioni del network, uno dei colossi della blogosfera. La fonte di queste informazioni è un hacker francese che si fa chiamare Hacker Croll, in passato già protagonista di simili imprese. Il cybercriminale ha inferto un duro colpo alla sicurezza di Twitter, entrando in possesso di molte informazioni riservate come l’elenco completo dei dipendenti e il relativo salario, le preferenze alimentari, la corrispondenza privata e aziendale, e naturalmente tutte le password degli account PayPal e Amazon, dei profili Facebook e altro ancora.

Ma questa disavventura pone l’accento non solo sulle falle della sicurezza di Twitter, ma introduce anche un problema di giornalismo etico che riguarda le redazioni dei quotidiani web che hanno ricevuto le informazioni confidenziali inviate loro da Hacker Croll, e cioè cosa fare di tutto questo materiale. Pubblicarlo significherebbe una grave violazione della privacy, ma lasciarsi scappare un’occasione del genere non sarebbe comunque una mossa intelligente.