Twitter, nuove regole per i tweet che violano il copyright

Twitter tweet normative sul copyright

Al fine di gestire in maniera ancor più trasparente le attività di Twitter, specie nei casi di rimozione dei tweet per violazione di copyright, il team del servizio di microblogging più celebre al mondo ha recentemente applicato nuove regole.

Da pochi giorni a questa parte, infatti, in caso di violazione di copyright, così come precedentemente descritto, Twitter ha iniziato ad avvisare tutti i suoi utenti.

Mai più porno su Tumblr?

La piattaforma blog di Tumblr è molto amata anche perché lascia agli utenti la possibilità di postare e rebloggare una grande varietà di contenuti, senza porre troppe limitazioni alla libertà di espressione degli utenti. Infatti Tumblr ha da poco adottato una politica che limita i blog a contenuto autolesionistico (per esempio i blog proana, cioè pro anoressia), ma non ha mai censurato i blog a carattere pornografico, che portano una bella fetta di traffico a Tumblr. Molto presto però, le cose potrebbero cambiare.

Perfect 10, azienda a luci rosse che cura la webzine hard omonima ha denunciato Tumblr per violazione del copyright. Gli utenti in fatti non si limiterebbero a postare contenuti autoprodotti, cioè le loro foto, ma materiali (foto) che provengono da Perfect 10.

Pinterest fa marcia indietro: non venderemo i vostri contenuti

Ricordate la polemica che si è scatenata qualche giorno fa in merito ai termini di utilizzo di Pinterest? Alcune voci dei Terms of Service (TOS) suonavano alquanto ambigue, specialmente quelle che riguardavano il copyright dei contenuti “pinnati” sul network.

Riassumendo, quando posti una foto sulla board dichiari che sei l’unico e solo proprietario di quell’immagine, e cedi il diritto di utilizzo a Pinterest che può rivenderla a terzi senza interpellarti e tenendo per sé tutti i profitti.

Come potete immaginare, questa clausola non è andata giù agli utenti di Pinterest che hanno protestato per quella che si presentava come una evidente violazione del copyright. E le lamentele sono state così numerose da spingere la Cold Brew Labs, società proprietaria del network, a fare un passo indietro per rivedere gli articoli del TOS.