Facebook, ora è possibile tradurre automaticamente i post pubblicati

Se ne parlava già da qualche tempo ed alcuni utenti avevano anche avuto modo di sperimentarne le fattezze in anteprima ma, finalmente, nelle ultime ore è stata resa disponibile a tutti la nuova funzionalità di traduzione automatica dei post pubblicati su Facebook.

Il processo di traduzione, infatti, viene eseguito automaticamente semplicemente cliccando sul collegamento Traduci annesso al di sotto di ciascun post (per intenderci, accanto a Mi piace e Commenta) pubblicato in una lingua diversa dalla propria, così come illustrato nello screenshot d’esempio presente ad inizio articolo.

Facebook testa la traduzione dei commenti

Per la gioia di tutti quegli utenti che amano definirsi “cittadini del mondo”, che sono soliti comunicare in più lingue o che, molto più semplicemente, vorrebbero farlo ma non sono ancora stati etichettati con il termine “poliglotti”, Facebook, nelle ultime ore, ha iniziato a testare un’interessante e, sopratutto, utile funzionalità di traduzione dei commenti.

Il tanto amato social network in blu, infatti, sembrerebbe ora essere nuovamente propenso all’introduzione della sopracitata novità che non solo contribuirebbe a rendere Facebook ancor più social ma, per di più, andrebbe a migliorare ulteriormente l’esperienza d’utilizzo della vasta utenza.

Un nuovo business: vendere i compiti su Facebook

 

L’istituto Tito Livio di Padova, è stato messo sotto assedio dopo un’inchiesta che ha visto sei giovani studenti del liceo, immischiati in un losco affare fatto tramite Facebook. Si tratta di commercio di traduzioni di latino e greco, che venivano commissionate via Facebook per essere poi passate o via mail oppure nei bagni della scuola in cambio di soldi. Il tariffario era fisso, a dimostrazione che il tutto era diventato un vero e proprio business. I 5 euro equivalevano ad una sufficienza sicura, con tre euro in più si poteva sperare un buono, mentre con 15 euro si vendeva l’ottimo.

Il mercato delle traduzioni e dei compiti di matematica, partito in sordina, con la complicità della voglia di arricchirsi degli ideatori, su Facebook era diventato pian piano di proporzioni gigantesche, ma questa vetrina pubblica cosù grande ha fatto si che tutti i giovani coinvolti (6 i venditori) abbiano dovuto rimetterci soldi, “lavoro” e posto a scuola. Gli insegnanti stessi, infatti, venuti a conoscenza di queste transazioni illecite dei giovani dell’istituto superiore che solitamente erano a senso unico dai più giovani alle nuove “matricole“, dopo 2 mesi di controlli, hanno fatto si che il tutto venisse smascherato.