“Conosci i miei?”: Facebook e il Pd

 

 

Strategia di marketing rovinosa quella intrapresa dal Partito Democratico. Se l’obiettivo era quello di aumentare le adesioni e le iscrizioni al partito attraverso l’utilizzo del social network più amato del momento, Facebook, purtroppo non si sono usati gli strumenti e la comunicazione giusta. Per giorni, all’inizio del mese, sono state tappezzate le strade della Capitale, Roma, con manifesti dal titolo “Conosci i miei?”. Questo invito rimandava ad una specifica pagina Facebook con un tipico metodo di viral marketing.

Facebook in diretta dal Parlamento

Stefano Ceccanti, classe ’61, professore ordinario di diritto pubblico comparato, non è proprio quello che si suole chiamare oggi un “nativo digitale”, ma sta cambiando ugualmente le sorti della politica italiana online. Insegna alla Facoltà di Scienze Politiche a La Sapienza, ma dall’aprile 2008 è in aspettativa perché è stato eletto al Senato per il Pd. È da qui che comincia la sua avventura pioneristica, che ieri ha raggiunto l’apice con la web-cronaca in diretta su Facebook delle attività parlamentari. Un gesto di grande trasparenza.

Per la prima volta in Italia i cittadini hanno avuto la possibilità di seguire passo passo, attraverso gli aggiornamenti di stato su Facebook di un senatore, la discussione su una legge in commissione parlamentare. Il senatore Ceccanti, infatti, ha postato sul proprio profilo la diretta di ciò che è accaduto in commissione di Giustizia sulla legge relativa alle intercettazioni.

Facebook e giornalismo: il tg1 assolve Mills

tg1

Nasce l’ennesima mobilitazione dei cittadini su Facebook, riguardo la professionalità dei giornalisti e il rispetto dei cittadini. Tutto è nato da una puntata del TG1 in cui il conduttore Paolo Di Giannantonio ha annunciato l’assoluzione dell’avvocato Mills, la cui condanna è stata invece annullata perché il reato è caduto in prescrizione.

L’edizione delle 13,30 del 26 febbraio, infatti, il principale telegiornale Rai definisce per ben due volte “assoluzione” l’avvenuta prescrizione del reato di corruzione di cui si è reso colpevole l’avvocato inglese del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.

Informazione e mobilitazione sui social network

nobday

Se i social networks sono le prime piattaforme che ci permettono di condividere e scoprire in tempo reale cosa sta succedendo nel mondo, sono anche strumenti estremamente utili per capire quali sono gli argomenti più discussi e in quali termini.

Spesso basta fare una semplice ricerca all’interno del motore di Twitter, di Friendfeed o di Facebook, infatti, per tenersi informati sull’attualità del proprio Paese, superando di gran lunga le aspettative deluse ogni giorno dai telegiornali e dalla stampa ufficiale.

Per sostenere Zaia su Facebook rischia il posto

Luca Zaia

 

 

Un nuovo caso per Facebook che coinvolge la politica. Un assessore del Partito Democratico si è iscritto (volontariamente o involontariamente) ad un gruppo su Facebook dal nome “Luca Zaia presidente del Veneto 2010“.

 

 

Si tratta di un Paolo Bordin del Comune di Campolongo Maggiore, che questa settimana, dopo nove anni di delega all’assessorato alla Cultura (partendo dai DS ed arrivando al PD), si è visto mettere al centro di una bufera per qualcosa che forse non è stato fatto di proposito: fare il tipo per un candidato del Centro Destra alle Regionali del 2010.

La politica spopola anche nei social network

La politica è un fenomeno sempre stato al centro dell’attenzione, soprattutto da quando i mass media hanno permesso alla stessa di entrare. E se fino ad oggi si trattava di fenomeni divulgati sui giornali, per radio, in televisione, dall’avvento di Internet, anche su questa nuova piattaforma si è cominciato a vedere il fenomeno espandersi. A partire in effetti dai blog personali dei politici fino ad arrivare ai siti che permettono l’iscrizione al partito on-line. D’altronde come ogni fenomeno che si rispetti, questo cerca di entrare prepotentemente nella quotidianità della popolazione ed è arrivata ormai a pieno regime anche su Facebook. Questo fenomeno di entrata prepotente nel social network più famoso al mondo, era ormai inevitabile. Allo stesso tempo però, possiamo esaminare una varietà di sfaccettature che il fenomeno acquisisce in varie parti del mondo, a partire dagli Stati Uniti fino ad arrivare in Italia.
L’italiano medio ha all’incirca nei suoi contatti, oltre 200 connazionali e per motivi di lavoro, oppure di amicizie condivise si trova ad avere nella propria lista amici una ventina di stranieri.