Twitter, un algoritmo svela in anticipo i trending topics

Twitter previsione trending topics

In occasione dell’inizio dell’Interdisciplinary Workshop on Information and Decision in Social Networksprevisto nel mese di novembre presso il MIT di Boston il professor Devavrat Shah e lo studente Stanislav Nikolov hanno intenzione di sottoporre all’attenzione degli astanti un algoritmo che sia in grado di predire quali saranno i trending topics di Twitter con un anticipo corrispondente, mediamente, a mezz’ora rispetto al momento a partire dal quale l”argomento inizierà a diffondersi.

L’algoritmo formulato va a collocarsi direttamente all’interno di un filone di ricerca decisamente molto promettente dal punto di vista commerciale e che si occupa di individuare quelle che sono le capacità previsionali dei social network.

Facebook, sono 20 milioni gli italiani

Facebook in ItaliaSono 20 milioni gli italiani che ogni giorno fanno regolare uso del celebre social network Facebook, secondo i numeri ufficializzati dal country manager Luca Colombo alla trasmissione Smart&App sul canale satellitare LA3 (presente sulla piattaforma Sky al numero 143).

Questo significa in termini statistici, che ben il 75% degli italiani che usano internet si collegano almeno una volta al giorno su Facebook, a testimonianza del grande successo che la “creatura” di Mark Zuckerberg ha riscosso anche nel Bel Paese.

Facebook continua a dominare nel mondo


Come se ci volesse un’altra statistica per scoprire che Facebook è il social network più popolare al mondo, una ulteriore versione aggiornata del panorama dedicato alla diffusione dei social network nel mondo conferma che la creazione di Mark Zuckerberg continua a crescere di popolarità.

La cartina presente in testa alla notizia dimostra che Facebook domina praticamente quasi in tutto il mondo, ma ha ancora da conquistare praticamente tutta l’Asia e parte dell’est-europeo, dato che paesi come Russia, Giappone, Cina e Corea non sembrano avere buoni rapporti, per un motivo o per un altro, con Facebook.

Facebook avanza anche in Africa

La crescita di Facebook in Africa è aumentata per il secondo mese consecutivo nel 2010, riflettendo una tendenza a cui stiamo assistendo anche in altre zone del mondo. Nonostante abbiamo dati relativi soltanto a sette dei paesi del continente, possiamo affermare che il successo del social network prosegue e almeno cinque di questi hanno visto un aumento.

Il Marocco è in testa con quasi 170 mila nuovi utenti attivi ad aprile. Nella stessa regione, quella settentrionale, la Tunisia è invece scesa di circa un quarto, con poco più di 100 mila iscritti.

Facebook non cresce più come prima: appena mezzo milione di utenti al giorno

facebook cresce sempre di più

Non è un segreto che Facebook sia il più grande social network del mondo, con i suoi 300 milioni di utenti attivi ogni giorno. Dalla scorsa primavera la crescita di Facebook è continuata senza segnare mai una battuta d’arresto. A gennaio la community contava appena 150 milioni di utenti, che ad aprile sono diventati 200 milioni, e a luglio 250, fino a raggiungere il picco di settembre con ben 300 milioni.

A novembre gli iscritti a Facebook sono diventati 325 milioni, con un ritmo di crescita di 500.000 nuovi utenti al giorno. Insomma, è come se ogni mattina una piccola città entrasse a far parte di Facebook. Ma la cosa davvero sorprendente è che, secondo le stime attuali, il numero avrebbe dovuto essere molto più alto.

Nielsen On line continua a dare sentenze. Tocca a Twitter

Continuano le ricerche su Internet, social network, web 2.0 ed utilizzo di nuove piattaforme on-line per permettere alle aziende di lanciare sul mercato in anticipo quello che si aspettano gli utenti. Questa volta la nuova indagine commissionata da Nielsen On Line, l’osservatorio specifico dell’utilizzo Internet, tocca Twitter. Secondo le dichiarazioni di David Martin, vice presidente di ricerca primaria della Nielsen On Line, la percentuale di fidelizzazione degli utenti dei servizi di social networking è quasi nulla rispetto all’ampiezza del fenomeno, si parla di solo il 40% degli internauti che si è confermato nel tempo amante ed utilizzatore del servizio di social network. Nel caso specifico, l’analisi del network di microblogging Twitter continua a perdere l’interesse per i propri utenti, di una percentuale di oltre il doppio degli utenti mantenuti da Facebook e MySpace.

Parla il Moige: “Non cadere nella rete! Cyberbullismo ed altri pericoli nel Web”

Ha avuto sede ieri nella Sala dell’Ufficio Relazioni Esterne del Ministero dell’Interno il convegno portato avanti dal Moige (Movimento Italiano Genitori) che segue l’indagine di SWG sulla campagna informativa «Non cadere nella rete! Cyberbullismo ed altri pericoli del web». Questa campagna è stata seguita in collaborazione con Symantec e con la Polizia delle Comunicazioni, patrocinata dal Ministero dell’Interno Ministero dello Sviluppo Economico.
Il target di riferimento sono i genitori, gli insegnanti ed i giovani con l’auspicio di diffondere sane abitudini sull’uso del Web. Partendo da una base di dati che il Web viene utilizzato molto nell’età scolare tra gli 11 ed i 15 anni, sono emersi risultati particolari sull’uso del Web fatto dai minori: il 52% dei genitori ha dichiarato che i propri figli si connettono ogni giorno per 5 giorni su 7; l’80% degli insegnanti lavora in istituti che danno la possibilità agli studenti di accedere alla rete per non più di 3 ore a settimana. Dato statistico che riguarda i nuovi metodi di comunicazione on-line vuole che il 44% degli utenti preferisce la posta elettronica ed il 63% preferisce l’Instant Messaging ed il social networking.
Continuando le statistiche da parte dei genitori si rileva che il 64% controlla i figli quando sono on-line, il 19% naviga insieme a loro ed il restante 17% da piena fiducia li lascia soli durante la navigazione. L’affiancamento del tutore, è dovuto all’idea di poter trovare on-line dei contenuti inadatti ai minori intesi come pedofilia e pornografia (al 55%), virus e software illegali (al 36%) ma soprattutto possibilità di assuefazione da Internet e perdita di tempo da dedicare allo studio (al 24%).