Costituzione Islandese sui social network

Passa dal social networking, il nuovo aggiornamento della Costituzione dell’Islanda. Parliamo di un misto tra social networking e soprattutto crowdsourcing, messo in atto dall’Assemblea Costituente per aggiornare i documenti che parlano di legge.

Attualmente, stiamo parlando di un progetto di partecipazione condivisa su base crowdsourcing, che starebbe ad indicare lo sviluppo dei progetti condivisi on line a partire dal basso.

LinkedIn cerca collaboratori…gratis

Il processo di crowdsourcing (termine coniato da Jeff Howe) è illustrato in una tabella web  sul proprio sito ed indica tutti i dati comprensivi di soluzioni proposte dai manager. Fatto sta che LinkedIn ha pubblicato questa sorta di appello che vuole tendere al lavoro che viene svolto quotidianamente da Wikipedia. Il problema è proprio li. Un’azienda che lavora con ricavi per il proprio operato, che a differenza di Wikipedia che lavora in maniera gratuita, si pone il progetto di richiedere collaborazioni gratuite alla propria community.
Matthew Bennett, un traduttore e blogger spagnolo ha dato la rivelazione sul proprio blog postando le testuali parole: “LinkedIn è riuscito ad irritare diversi suoi utenti, traduttori professionisti, chiedendo loro di tradurre parti del sito in lingue straniere in cambio di un badge LinkedIn o perché è divertente”. I professionisti interpellati sono oltre 12.000 e non hanno preso di buon grado o con divertimento la richiesta fatta dal sito.

La grafica di Twitter è costata 6 dollari

L’uccellino bianco di Twitter è probabilmente uno degli elementi grafici di maggior successo della Rete. Ed è costato solo sei dollari. Tanto ci ha guadagnato Simon Oxley, il designer anglo-giapponese che ha venduto il suo disegno ai fondatori di Twitter. L’illustrazione infatti era presente sul sito iStockphoto, un portale web dove professionisti ed appassionati di fotografia e web design possono pubblicare i loro contenuti e metterli in vendita a privati o aziende.

Il disegno di Oxley è stato pagato circa 15 dollari, ma considerando che il creatore del contenuto guadagna solo il 40% sul prezzo di vendita, mentre il resto viene incassato da iStockphoto, possiamo ragionevolmente supporre che la grafica di Twitter è costata al noto network, quanto un panino di McDonald. Niente male per una community che è tra i primi 100 siti più importanti del mondo.