L’e-governance è poca per l’uso dei social network

E-Governance

 

 

A dichiararlo è Cisco , l’azienda leader nelle indagini sulle strumentazioni hi tech ed il rapporto con i network. Secondo lo studio che riguarderebbe un periodo di stina tra Aprile 2009 e Settembre 2009, e che ha coinvolto tre tra le più importanti Business School tra Europa e Stati Uniti d’America, molte piattaforme di social networking, proprio a partire da Facebook e Twitter oltre ad essere più che stabilizzate nell’utilizzo quotidiano di utenti semplici, stanno sempre più amplificando la propria presenza all’interno degli ambienti.

 
La ricerca è stata effettuata su un campione di ben 105 rappresentanti di 97 aziende diverse, a loro volta con delle sedi in ben 20 Paesi diversi tra loro. Tra le aziende prese in esame anche alcune italiane. Al primo posto come utilizzo delle piattaforme di social networking, saremo ripetitivi, ma troviamo Twitter e Facebook. Da qui, l’utilizzo visto per migliorare il rapporto con i clienti ed i potenziali clienti, oltre ad uno spietato veicolo di brand awareness.

Il PD oscura Facebook? Una bufala

Partito Democratico

 

 

I dipendenti della sede nazionale del Partito Democratico, hanno riscontrato qualche giorno fa di non poter accedere più al social network Facebook. Si sono resi conto “così per caso”, che la connessione con il sito web non era possibile dai loro computer. Dopo un giro di domande, la confusione più totale si è scatenata tra chi domandava e chi rispondeva a riguardo.

 
In primis è stato comunicato venerdi mattina che i dipendenti della sede di Via Sant’Andrea delle Fratte non potevano più accedere a Facebook. In un secondo momento, è stato comunicato dell’inserimento di un filtro per impedire l’accesso al sito, visto che toglieva tempo al lavoro dei dipendenti.

I social network vicini ad Haiti

Haiti

 

 

L’informazione sul web ha ottenuto una rapida crescita, ma da quando si è diffusa la mania dei social network, quest’ultima ha reso possibile la diffusione di notizie in maniera rapida e soprattutto con una diffusione capillare e precisa. L’ultimo avvenimento che rende palese questa opportunità, è derivante dal flusso costante di informazioni che arriva da Haiti, ed i due protagonisti indiscussi di questa “catena” sono Twitter e Facebook.

 
A far parlare di se per la propria presenza sul luogo e per l’invio costante di aggiornamenti, sono tanti: il medico reporter della CNN, Sanjay Gupta; il giornalista e dj Carel Pedre; il cronista in prima linea Frederic Dupoux. Tra gli ultimi messaggi che si rilevano sugli account in rete nella scorsa notte analizziamo le sintesi.

Nasce il gruppo FaceMusic: musica italiana sul web

Facemusic

 

 

Cosa fa intendere un nome come FaceMusic? Sicuramente le prime cose che ci vengono in mente sono musica e Facebook. Ebbene avete fatto centro. Oggi parliamo di un gruppo che sta spopolando su Facebook dal titolo FaceMusic, che riunisce in se tutti gli amanti della buona musica italiana. Il gruppo infatti, nell’incipit parla di mettere le basi e fare battaglie per ridare il giusto valore alla musica italiana “che merita”.

 

Secondo i rumors, il gruppo partì in base come un semplice gruppo di Facebook basato sulle informazioni riguardanti un Sanremo di nuova generazione, poi via via gli iscritti aumentano, aumentano, aumentano, e si diviene caso di Stato. Infatti parliamo di oltre 3200 iscritti in soli dieci giorni dalla fondazione. Un grande circuito musicale che fa capire il malcontento di tantissimi amanti della musica italiana attuale, che non rispecchia lo splendore degli anni passati.

Come bloccare lo spam di Pillow Fight

pillow-fight

Tra le innumerevoli applicazioni Facebook ce n’è una che molti utenti, purtroppo, conoscono bene: si tratta di Pillow Fight, la lotta coi cuscini. A lungo andare, questo innocuo giochino finisce per assumere tutte le caratteristiche dello spam, perchè le impostazioni di Facebook consentono a questa applicazione di pubblicare dei post nella vostra bacheca, dove si notifica che un amico ti ha tirato un cuscino. Il risultato, ovviamente, è che il nostro profilo viene in breve tempo invasa da questi post.

Facebook, purtroppo, non dispone di un modo per bloccare definitivamente i post che provengono dalle applicazioni dei nostri amici, ma fortunatamente è possibile impostare almeno Pillow Fight per essere più discreta. E adesso vi spieghiamo come.

Statistiche web: sesso e social network si attraggono

Sesso virtuale

 

 

Internet è ormai stato definito come la “droga” del terzo millennio ed ovviamente, grazie a questo strumento che vede questa serie di “drogati” passarci insieme dalle 4-5 alle 10 ore giornaliere (che vanno dal lavoro agli aspetti ludici), si riesce sempre più a comprendere il punto di vista dei soggetti che navigano e soprattutto si riescono a decifrare meglio mode e tendenze. L’idea principale di chi vive solitamente sul web è quella di condividere tutti gli attimi, ma soprattutto tutto gli aspetti della vita reale sul web.

 
Avevamo già discusso di questo argomento circa un anno fa, ma sembra che mettendo alla luce le nuove statistiche del 2009 già passato si sia riusciti a fare maggiore luce sull’argomento, riuscendo ad ottenere altri risultati molto interessanti.

Twitter diventa lo sfogo di Babel

Benitez Babel

 

 

Che i social network abbiano ricevuto la palma d’oro anche come migliori amici in momenti di sconforto e solitudine, era noto. Ma quello che colpisce sempre maggiormente i “followers” del social network stesso è che sempre più personaggi famosi si “attaccano” a questo mezzo per sfogare le proprie sensazioni ed emozioni vissute in ambito professionale.

 
Oggi parliamo di Ryan Babel, il fuoriclasse del Liverpool nato nell’Ajax che a colpi di volate sull’ala si è conquistato l’affetto dei tifosi. Il giovane calciatore classe 1986, subito dopo aver appreso la notizia che il tecnico spagnolo Benitez non l’ha convocato per la trasferta al Britannia Stadium, si è sfogato in una maniera molto in voga tra i VIP.

Arrestati i rapinatori grazie a Facebook

Rapina su Facebook

 

 

 

Oggi parliamo di un caso di cronaca che riguarda una baby gang e…Facebook. Parliamo di un gruppo di ragazzini che stava cominciando a terrorizzare i frequentatori delle sale giochi di Roma, per le continue rapine. A far chiarezza su tutto gli agenti del Commissariato Prenestino che hanno avviato le indagini a seguito di denunce avute dalla sala giochi “Blue King” di Via dei Castani nel rione di Centocelle.

 

Per fare chiarezza dell’accaduto, le forze dell’ordine sono partite dai piccoli ragazzetti che eseguivano materialmente le rapine per arrivare direttamente al maggiorenne capo della banda di venti anni.

Ancora gruppi su Facebook a pagamento

Facebook soldi

 

 

Sta diventando una sorta di persecuzione quella che realizzano alcuni utenti con la continua diffusione di inviti a gruppi che cercano di raccogliere utenti contro la trasformazione a pagamento di Facebook. E fatto sta che tantissimi utenti, credendo di fare una “cosa buona e giusta”, continuano ad iscriversi a questi gruppi che teoricamente dovrebbero “consigliare” a Facebook ed al suo team di non renderlo a pagamento.

 
Facciamo una volta e per tutte chiarezza sull’argomento.

Facebook e McAfee puntano alla sicurezza

Facebook McAfee

 

 

Il numero sempre crescente di utenti che navigano per i social network, e la continua evoluzione dell’utilizzo stesso di Internet per lavoro, svago o per motivi familiari, fa diventare sempre più appetibile la possibilità di creare virus, malware o spyware a danno del popolo del web. Se a questo ci si aggiungono le aziende commerciali che intasano le caselle di posta elettronica con lo spam, ecco che i guai veri per gli utenti cominciano a farsi vivi.

 
Proprio a questo proposito, è giunto l’accordo che da tanto si aspettava tra Facebook ed il colosso McAfee, che grazie ad una applicazione, permetterà agli oltre 350 milioni di utenti iscritti al social network, la possibilità di provare completamente gratis per sei mesi la nuova applicazione in Suite Internet Security della McAfee stessa.

Haiti: le foto del disastro su Twitter

Haiti visto da Twitter

Internet e i social network si sono mostrati molto uniti nel dare conforto alla popolazione di Haiti, messa a dura prova dal recente terremoto, un sisma di magnitudo 7 che ha colpito il paese martedì alle 16.53 (circa le 23.00 in Italia), con epicentro a pochi chilometri dalla capitale Port-au-Prince. E immediatamente su Twitter si sono diffuse le foto della tragedia.

Le prime foto a essere caricate su Twitter sono state scattate dal giornalista @CarelPedre con il suo telefono cellulare. Ma il suo esempio è stato presto seguito da altri utenti che si trovavono sul posto.

Shidonni: il Facebook per i bambini

Shidonni

 

 

Anche i piccoli hanno bisogno di un qualcosa per avviare le proprie conversazioni nella vita virtuale proprio come fanno i grandi. E’ proprio a questo proposito che è nato Shidonni.

 

Si tratta di un social network alla portata dei bambini, una sorta di Facebook che riesce a tenere fuori dalle proprie righe di codice, la violenza, il sesso e l’egoismo delle persone, riuscendo a rappresentare i rapporti a modo di bambino. Questa idea è partita da un gruppo di giovani israeliani della città di Rehovot, nel sud di Tel Aviv. Qui, il social network è diventato in pochissimo tempo, il più “popolato” da utenti under 12.

Arrestato pedofilo grazie a Facebook

bambini facebook

 

 

Il caso di cronaca è avvenuto in provincia di Potenza, dove un uomo di 53 anni, fino ad oggi incensurato è stato arrestato con l’accusa di molestie sessuali su minori. Il fatto si è consumato su Internet, e proprio questo ha permesso agli uomini della polizia postale di scovare il pedofilo che ultimamente intratteneva delle conversazioni pornografiche con due minorenni attraverso Facebook.

 

L’uomo è stato arrestato a Venosa, ed è stato subito trasferito nel carcere di Melfi.

Mai legarsi ad una password

password

 

 

Sembra il titolo di un film, o meglio un detto antico ed in comune con questi ultimi, ha proprio la sua veridicità. La fedeltà degli utenti alla propria password può essere una potente arma che ci si può rivoltare contro in casi di smarrimento o di divulgazione. Molti sono gli utenti “cattivi”, che cercano dalle pagine dei social network di carpire segreti e password di utilizzatori inconsapevoli di servizi on line, tramite una sola password, identica per tutti i servizi.

 
Una recente ricerca vuole che ci siano una serie di utenti di siti di social networking come Facebook che sono stati battezzati dalla stampa di settore “The Spy“, che facendo ricerche incrociate (e soprattutto molti tentativi), annotano nomi utente, date di nascita ed indirizzi e-mail per cercare di invadere (per motivi non proprio legali) la privacy altrui.