La moschea di Sucate spopola su Facebook e Twitter

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Moschea Sucate

La moschea abusiva nel fittizio paesino di Sucate, alle porte di Milano, sta generando ilarità sul web. Tutto nasce per caso, quando Orghl decide di scrivere un messaggio sul profilo Twitter di Letizia Moratti.

Orghl ha infatti il sospetto che il sindaco (o meglio, il suo staff) risponda in automatico ai tweet, con messaggi preimpostati, per sgamare la cosa si inventa una moschea illegale in un paesino immaginario, Sucate.

@letiziamoratti il quartiere Sucate dice no alla moschea abusiva in via Giandomenico Puppa!! Sindaco rispondi! #mirispondi #sucate

Questo è il messaggio inviato da Orghl, quella che segue invece è la risposta dello staff di Letizia Moratti:

@orghl nessuna tolleranza per le moschee abusive. I luoghi di culto si potranno realizzare secondo le regole previste dal nuovo Pgt.

Ovviamente non esiste nessuna città di Sucate ed anche la moschea abusiva è totalmente inventata. Eppure la risposta è assolutamente seria e reale.

Inutile dire che Sucate è diventato un luogo di culto, su Twitter il tag #sucate è diventato popolarissimo, ed anche su Facebook sono nate alcune pagine come Sucate e Trasferiamo un ministero a Sucate.

Su Twitter in particolare gli utenti si stanno organizzano per cenare nel miglior ristorante di Sucate o per prendere un aperitivo nel miglior bar del paese. E c’è anche chi, come Martinrance, propone idee per un film ambientato in questa ridente cittadina. Il titolo? Sucate odia: la polizia non può sparare, facendo il verso a Milano odia, la polizia non può sparare, film di Umberto Lenzi del 1974.

E che dire di messaggi ironici tipo: Terremoto a #sucate…più di 1000 morti! cordoglio anche dal paese limitrofo #minchia, inviato su Twitter da Gianfaso. Simpatico anche il messaggio di 365albe: Ho il bimbo con la febbre e non si trova una farmacia aperta in tutta #sucate!! Sindaco fai qualcosa!!!!

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