Don Di Noto denuncia la pedofilia sui social network

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Don Di Noto

 

 

Un crimine eseguito da criminali tra i peggiori esistenti: i pedofili. Secondo Don Di Noto, uno dei parroci italiani più legati come nome alla lotta contro la pedofilia nel mondo, lancia un nuovo allarme. Sembra che il mondo moderno abbia un po’ dimenticato la gravità di questo crimine. E secondo quanto diffuso negli ultimi giorni dalla Associazione Meter (sito disponibile all’indirizzo www.associazionemeter.org), i pedofili hanno trovato una miniera d’oro nei social network e sono riusciti a crearsi il proprio “spazio tranquillo”.

 
I dati sono stati presentati in questi giorni nella sede nazionale dell’Associazione ad Avola (SR).

 
Sono oltre 51.290 siti, quelli segnalati per pedofilia e pedopornografia online (CNCPO) in 6 anni grazie alle oltre 560 segnalazioni ricevute dalla hotline Meter e 2.668 chiamate al Numero verde nazionale. Il nuovo sodalizio che è sempre più forte è quello tra la Meter e la Polpost che collaborano insieme per battere questo fenomeno.

 
I social network sono stati chiamati in causa in questo brutto male. Si, perchè sembra proprio che tramite questi spazi di comunicazione nuovi, i pedofili siano diventati privilegiati nell’agire in determinati canali. Solo nel 2009, le denunce di Meter, hanno fatto chiudere ben 851 comunità di pedofili sul web. 509 segnalazioni sono arrivate solo da Ning (con 100 profili sequestrati e oscurati da Polpost italiana e statunitense); 39 su YouTube, 20 per Facebook, 5 su Netlog e 278 sul nuovo fenomeno nascente Grou.ps.

 
Le raccapriccianti foto pedopornografiche erano state pubblicate senza che nessuno dei team tecnici le avesse rimosse.

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