Confessa le sue paure su Facebook e viene uccisa da stalker

Il web è senz’altro una fonte inestimabile di informazioni d’ogni genere e, giorno dopo giorno, mette sempre più utenti in condizione di poter accedere a tutto quanto occorre nel giro di qualche click ma, purtroppo, parallelamente ai benefici che ne derivano vi è però da considerare anche tutte le brutture legate ad esso e ai social network e, in questo caso specifico, a Facebook.

Sul social network in blu, infatti, si torna a parlare di stalking, una parola oramai troppo diffusa tra le risorse di social networking, e, questa volta, la protagnoista è Emily Longley, una giovane ragazza aspirante modella uccisa, appunto, da uno (o forse più) stalker dopo aver condiviso le sue paure su Facebook.

Facebook: un terzo degli uomini sono vittime di stalking da parte delle donne

Considerando l’enorme quantitativo di dati, sopratutto in campo amoroso, che, giorno dopo giorno, vengono condivisi su Facebook, accade sempre più spesso che informazioni di questo tipo tendano a passare sotto gli occhi vigili di ex consorti ancora invaghiti o pseudo innamorati che, in modo attento e trepidante, analizzano i dati ottenuti.

Sono dunque questi i presupposti in base ai quali Facebook, il tanto amato social network, secondo gli ultimi studi condotti in Gran Bretagna, andrebbe a configurarsi come uno tra i principali mezzi di comunicazione attualmente esistenti sul quale, purtroppo, si basano la maggior parte degli atti di stalking che, contrariamente al luogo comune, negli ultimi tempi vedono come principali vittime gli uomini.

A Barletta, ancora Facebook e cronaca

 

Questa volta parliamo di qualcosa che va oltre lo stalking. Già in passato abbiamo più volte avuto notizie di casi di stalking avviatisi tramite relazioni nate sul web con perfetti sconosciuti. Purtroppo questa volta la cronaca è andata un po’ oltre.

Siamo a Barletta, dove due giovani conosciuti su Facebook hanno cominciato una convivenza da due mesi, lui un 22enne e lei una 21enne. All’inizio sembrava che tutto fosse rose e fiori, infatti, il giovane di Barletta si è sempre comportato molto bene, fino a che ha cominciato a cambiare il suo atteggiamento, diventando sempre più nervoso con la giovane di origini Manfredoniane, fino al punto di non rivolgerle nemmeno più il saluto di mattina.
Dopo questo cambiamento radicale avuto solo in due mesi, il giovane è passato dal turpiloquio alle violenze fisiche. Infatti, dai referti si riporta che la giovane ogni giorno subiva continue violenze fisiche nell’ordine di calci e pugni.