CityVille, bug di Facebook con schede iframe

I giocatori italiani di CityVille sono stati fra i primi a rendersene conto, ma i nuovi formati iframe stanno creando non pochi problemi ai giochi Facebook.  La colpa però non è degli sviluppatori della Zynga, ma di un bug che sta affliggendo molte delle applicazioni che utilizzano flash. Il bug provoca un ridimensionamento non corretto della finestra dell’app, e nel caso dei giochi la taglia per metà in orizzontale.

Il bug ha fatto la sua comparsa in maniera massiccia soprattutto nel Regno Unito, in Germania, Russia, Francia, Israele, Ucraina, Romania, Lettonia, Bielorussia, Romania, e naturalmente in Italia. Ma il bug ha forti implicazioni negative non solo per gli appassionati di CityVille, ma soprattutto per la Zynga, che sta vedendo sfumare una buona fetta dei suoi profitti.

Su YoVille nasce lo sciopero virtuale

sweet factory

YoVille uno dei più grandi mondi virtuali presenti su Facebook, ha recentemente sperimentato la prima protesta virtuale nei confronti di un importante modifica del gioco che ha cambiato il modo in cui gli utenti possono guadagnare i coins, cioè la moneta virtuale di YoVille. Se prima era sufficiente entrare nella Factory di YoVille per guadagnare coin, adesso le cose si sono fatte più complicate. La vecchia Widget Factory è diventata una fabbrica di dolci (Sweet Factory) dove gli utenti possono guadagnare vendendo le torte, ma allo stesso tempo perdono un po’ di coins ogni volta che le preparano, a seconda degli ingredienti utilizzati. In questo modo, il guadagno è minimo, ma c’è di più: bisogna togliere le torte dal forno a intervalli regolari, prima che si brucino, altrimenti non si potrà più venderle.

La protesta degli utenti si basa anche su questo: può un mondo virtuale condizionare il nostro mondo reale imponendo obblighi ed orari? Gli utenti di YoVille hanno detto di no con una petizione e con il primo sciopero virtuale di YoVille.

Il 17 settembre 2009, centinaia di avatar si sono dati appuntamento nella Sweet Factory vestiti con un barile di legno per protestare contro il basso salario virtuale imposto loro dal gioco.

Di seguito il video del primo sciopero virtuale di Yoville.

Pet Society aiuta il WWF

Pet Society, in collaborazione con il WWF ha messo in vendita nel suo negozio di oggetti a pagamento, il Cash Shop, una serie di gadget del WWF. Acquistando uno di questi oggetti per poche monete, si potrà devolvere una parte dell’incasso, per la precisione il 10%, al WWF, l’organizzazione mondiale per la difesa e la salvaguardia della natura.

Un’occasione per fare un po’ di beneficenza e allo stesso tempo aiutare chi si prende cura del nostro pianeta. C’è da dire inoltre che i gadget messi in vendita per arredare le case dei nostri Pet sono davvero molto belli, e tutti hanno come soggetto un orso polare, la mascotte del WWF. C’è la lavagna, il poster, l’orsacchiotto di pezza, e perfino il mug, la tazza per il latte con le orecchie d’orso.

Mafia Wars e Texas Hold’Em superano il milione di fan

Mafia Wars e Texas Hold’Em sono due fra i più popolari giochi nati per la piattaforma di Facebook. Proprio in questi giorni le pagine fan dei due social games hanno superato il milione di iscritti. Per l’esattezza Mafia Wars ha circa 1.6 milioni di fan, mentre Texas Hold’Em si ferma a 1.2 milioni.

In Mafia Wars i giocatori devono gestire le complesse attività criminali di una famiglia mafiosa, mentre in Texas Hold’Em i giocatori stanno seduti attorno a un tavolo da poker “virtuale” in una partita che coinvolge sia amici che sconosciuti. Tutti e due i giochi sono stati sviluppati da Zynga e tutti e due hanno al loro interno un sistema di moneta virtuale.

Torna il boom della moneta virtuale

Erano gli ormai lontani anni ’90 e l’economia virtuale stava cominciando a fare i primi passi verso l’esplosione. Oggi, ritorna un boom che è stato di moda oltre 20 anni fa grazie allo sviluppo della tecnologia e degli investitori che si sono trovati a combattare con una crisi finanziaria non prevista. Secondo le stime del China Market Research Group, il mercato di prodotti e servizi virtuali (stando ai dati della sola Cina), supera gli 800 milioni di dollari e cresce con un’evoluzione continua del 30%.
L’esempio più lampante che giunge agli occhi degli esperti di web economy è quello di Second Life, che raggiunge i 500 milioni di dollari in volume di affari annuo. Inoltre a questo dato vanno aggiunte tutte le app che sono distribuite in maniera sempre maggiore su Facebook o su MySpace. Seguono tutte le attività ludiche on-line quali i giochi Travian e Wizard 101 (che superano di gran lunga i 4 milioni di utenti).
Quello che in molti non calcolano mentre utilizzano questa tipologia di servizi, è che tra bit e pixel, circola moneta vera. La prima realtà virtuale di cui abbiamo già parlato tempo fa è stata Entropia Universe, un mondo tridimensionale utopico e pionieristico dove sono state effettuate le prime vere transazioni economiche in dollari passando per la Mind Bank.