Google+ è ora accessibile anche ai teenagers

Google Plus Account Verificati

In internet sono presenti un gran quantitativo di giovani utenti e questo è poco ma sicuro, così come lo è anche il fatto che, tenendo conto della gran varietà di risorse di social networking attualmente disponibili sulla piazza, tendano a servirsene in maniera sempre maggiore violando, in talune circostanze, quelle che sono i termini d’utilizzo dei servizi in questione come, ad esempio, nel caso di Facebook che pone specifiche limitazioni per quanto concerne l’età di coloro che hanno intenzione di iscriversi.

Onde evitare di andare incontro a spiacevoli inconvenienti, nel tentativo di guadagnare il favore anche dei giovanissimi e, perchè no, anche al fine di incrementare la propria base di utenti, Google, nel corso delle ultime ore, ha apportato alcune piccole ma significative modifiche a quelle che sono le regole del suo neo social network, G+, aprendo le porte anche ai minorenni e, agendo in tal modo, cambiando quello che è stato l’indirizzo assunto sino a questo momento.

Facebook spiegato ai genitori

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Facebook può essere un simpatico passatempo, ma può nascondere molte insidie, soprattutto per i più piccoli.  E il compito di difenderli spetta in primo luogo ai genitori. Purtroppo molte famiglie non sanno con precisione cos’è e come funziona Facebook, o peggio ne ignorano del tutto l’esistenza. Per colmare questa lacuna, la Stanford University in California ha promosso un corso “ad hoc” chiamato Facebook for parents, tenuto da psicologi, insegnanti, e genitori appassionati di internet. Materia delle lezioni è proprio Facebook e la tutela dei minori. Molti sono i consigli dati ai genitori per controllare e proteggere i propri figli che passano ore ed ore su questo social network, e altrettanti sono i miti da sfatare.

La maggior parte dei genitori considera Facebook come un immenso videogame, a causa delle numerose applicazioni e giochi (i cosiddetti social games) disponibili gratuitamente. Ma i docenti di Stanford sottolineano che Facebook non è un gioco, e invitano i genitori a pensare a Facebook come se questo network fosse in realtà la stanza del bambino, ponendo la seguente domanda: permettereste a degli estranei di entrare nella stanza dei vostri figli?

Parla il Moige: “Non cadere nella rete! Cyberbullismo ed altri pericoli nel Web”

Ha avuto sede ieri nella Sala dell’Ufficio Relazioni Esterne del Ministero dell’Interno il convegno portato avanti dal Moige (Movimento Italiano Genitori) che segue l’indagine di SWG sulla campagna informativa «Non cadere nella rete! Cyberbullismo ed altri pericoli del web». Questa campagna è stata seguita in collaborazione con Symantec e con la Polizia delle Comunicazioni, patrocinata dal Ministero dell’Interno Ministero dello Sviluppo Economico.
Il target di riferimento sono i genitori, gli insegnanti ed i giovani con l’auspicio di diffondere sane abitudini sull’uso del Web. Partendo da una base di dati che il Web viene utilizzato molto nell’età scolare tra gli 11 ed i 15 anni, sono emersi risultati particolari sull’uso del Web fatto dai minori: il 52% dei genitori ha dichiarato che i propri figli si connettono ogni giorno per 5 giorni su 7; l’80% degli insegnanti lavora in istituti che danno la possibilità agli studenti di accedere alla rete per non più di 3 ore a settimana. Dato statistico che riguarda i nuovi metodi di comunicazione on-line vuole che il 44% degli utenti preferisce la posta elettronica ed il 63% preferisce l’Instant Messaging ed il social networking.
Continuando le statistiche da parte dei genitori si rileva che il 64% controlla i figli quando sono on-line, il 19% naviga insieme a loro ed il restante 17% da piena fiducia li lascia soli durante la navigazione. L’affiancamento del tutore, è dovuto all’idea di poter trovare on-line dei contenuti inadatti ai minori intesi come pedofilia e pornografia (al 55%), virus e software illegali (al 36%) ma soprattutto possibilità di assuefazione da Internet e perdita di tempo da dedicare allo studio (al 24%).