Facebook e i nickname, vittoria in Germania

Facebook nickname Germania

Durante gli ultimi giorni Facebook ha messo a segno un’importante vittoria nella battaglia legale sollevata dalla ULD, il Garante della privacy tedesco, per quanto concerne l’utilizzo dei nickname.

Il celebre social network in blu, così come noto, chiede agli utenti, al momento dell’iscrizione, di specificare con esattezza nome, cognome, indirizzo di posta elettronica, sesso e data di nascita e qualora tali dati siano forniti in maniera non corretta si potrebbe incorrere, in un secondo momento, nel blocco del profilo.

La Germania si scaglia contro il riconoscimento automatico dei volti su Facebook

La Germania, da alcune ore a questa parte, sta dando vero e propri filo da torcere a Facebook che a causa della funzionalità adibita al riconoscimento automatico dei volti sembrerebbe violare la privacy di uno straordinario quantitativo di utenti tedeschi iscritti, appunto, alla rinomata risorsa di social networking.

Ad esporre a gran voce la problematica è stato Johannes Caspar, supervisore tedesco per la protezione dei dati personali, che ha appunto posto l’accento sul fatto che la tecnologia sfruttata per il riconoscimento automatico dei volti potrebbe essere impiegata abusando della privacy degli utenti in modo inaccettabile.

Germania: privacy dei dipendenti prima di tutto

 

Si è tanto parlato delle possibilità offerte in mezzo mondo ai datori di lavoro di “spiare” i propri dipendenti di quello che fanno e come trascorrono la loro vita privata anche al di fuori dell’ufficio, utilizzando i social network ed in particolare sfruttando il motore di Facebook. Di questi discorsi, si sono riempiti interi fascicoli nei settori delle risorse umane nelle aziende e soprattutto si è diffuso un senso d’ansia in tutti i dipendenti, che si sentono sempre sotto esame sapendo che i propri profili di Facebook dovevano avere una sorta di serietà imposta.
Ma come è ben noto, più che informazioni da curriculum l’account di Facebook include informazioni sugli orientamenti sessuali, le situazioni familiari e le foto che fanno una chiara documentazione su ciò che si fa e ciò che si è fatto.