Facebook legge anche gli aggiornamenti di stato non pubblicati

Facebook legge anche gli aggiornamenti di stato non pubblicati

Il fatto che una volta iscritti a Facebook tutti i propri dati condivisi con il social network siano alla mercè del buon Zuck, della sua squadra e degli altri utenti e che pretendere l’assoluta riservatezza diventa praticamente impossibile è oramai un dato di fatto. Quel che tuttavia suona decisamente come nuovo e per certi versi imprevedibile è quanto emerso da un recente studio sul Self-Censorship, letteralmente “auto-censura”, realizzato da Adam Kramer, data scientist del social network, e Sauvik Das, dottorando presso la Carnegie Mellon University ed ex stagista presso il quartier generale di Facebook.

Lo studio mira a comprendere i fallimenti delle interazioni, vale a dire le ragioni della mancata pubblicazione in un aggiornamento di stato, e può essere visto come un prezioso elemento per escogitare suggerimenti in grado di far superare l’incertezza.

Le linee guida della censura su Facebook

Tutti gli innumerevoli contenuti che, giorno dopo giorno, vengono condivisi su Facebook passano sotto l’occhio vigile ed attento di un ampio esercito di appositi moderatori, così com’era facile immaginare e così come confermato anche dal documento riservato apparso in rete nel corso delle ultime ore.

I moderatori sono, nella maggior parte dei casi, reclutati in outsourcing da grandi imprese come nel caso di oDesk, così come la stessa ragazza marocchina di 21 anni che, lavorando per un dollaro all’ora, ha provveduto a pubblicare online la sopracitata documentazione nella quale sono contenute le linee guida di tale attività e che considerando le informazioni in esso contenute ha già fatto il giro dell’intero web.

Facebook oscura la pagina del Popolo Viola…prima del dietro front

 

La pagina de Il Popolo Viola è stata oscurata nel pomeriggio del 13 Dicembre per circa 3 ore dal social network Facebook. Il movimento indipendente anti Silvio Berlusconi, è stato chiuso dal social network, insieme alla sospensione degli account dei gestori della pagina. i 350.000 iscritti, che stavano organizzando su questa pagina web la manifestazione sulla fiducia al Governo eleggibile il 14 Dicembre 2010, ha bloccato tutta l’organizzazione.

La denuncia fatta dal rappresentante della pagina nei confronti del social network è di grave atto di censura.