Affiliate Summit West 2020, ecco gli spunti più interessanti

Oltre 6000 tra affiliati e marketing manager non hanno voluto mancare all’edizione 2020 dell’Affiliate Summit West. In effetti, era impossibile mancare ad uno degli eventi di performance marketing più famosi in tutto il mondo. Uno di quei luoghi in cui è davvero possibile creare e ampliare la propria rete di rapporti e conoscere da più vicino il mondo del marketing. Non è un caso che tra le aziende che si sono registrate per l’evento troviamo Amazon, Google, Skyscanner, Emirates Airline, Myprotein, Snapchat e Boohoo. Un luogo in cui poter ascoltare, quasi in silenziosa riverenza, i più importanti personaggi che fanno parte del marketing di affiliazione. Anche ascoltare solamente qualche passaggio di quello che hanno da dire le menti più illuminate, può portare a grandi ispirazioni e a visioni avanzate e innovative.

Affiliate Summit West 2020

Dal 27 al 29 gennaio, l’Affiliate Summit West 2020 si è svolto al Paris Las Vegas Hotel negli Usa. Una rassegna che si può considerare come il più importante e apprezzato evento di performance marketing in tutto il mondo: l’unica location in cui poter fare rete e riuscire a raccogliere numerosi spunti e idee con centinaia e centinaia di parti che sono legate al mondo del marketing di affiliazione. Un evento talmente popolare che ha fatto in breve tempo il tutto esaurito. Tra le società più importanti che hanno preso parte c’era anche un’eccellenza del settore come l’azienda italiana Cookies, che è stata citata dal Sole 24 Ore e che opera nel mondo della pubblicità e del marketing, protagonista di un tasso di crescita di tutto rispetto nel corso degli ultimi anni, come è stato testimoniato anche dalla stima di chiusura del 2019.

Quali sono stati gli argomenti principali analizzati

Si è parlato a lungo anche degli aspetti piuttosto semplici da usare, ma difficili da individuare nei programmi di affiliazione. Ebbene, nel corso dell’ultimo triennio l’agenzia affiliata di Amber e Alona è riuscita a produrre 63 milioni di vendite front-end, dando una consistente mano ai loro clienti di coaching e consulenza a richiedere altri 300 milioni di dollari di entrate affiliate.

Un evento importante per apprendere dalle menti più brillanti e famose nel campo del marketing di affiliazione. Si è parlato, ad esempio dell’hacking dell’algoritmo di Facebook, così come dell’utilizzo dell’influencer con il marketing di affiliazione. Tanti consigli e idee che possono tornare decisamente utili per aumentare sempre di più il proprio business.

Un altro punto molto interessante che ha generato diverse discussioni nel corso degli ultimi anni è il confronto tra marketing classico e di affiliazione. Un dibattito che, come spiegato, ha radici più profonde e lontane, ma che ha sempre visto la contrapposizione tra marketing di affiliazione e marketing classico. In realtà, però, il confronto tra queste due visioni non sta affatto favorendo la crescita e l’evoluzione dell’industria, quanto piuttosto la sta trascinando in un vortice di confusione piuttosto pericoloso.

Ebbene, anche da questo appuntamento importante in ambito marketing, si è potuto notare come la verità stia esattamente nel mezzo, come peraltro succede anche per tante altre cose. Il marketing di affiliazione, che qualcuno definisce “morto e sepolto”, non è affatto così, tutt’altro. Ad ogni modo, ci sono diverse caratteristiche di questo modello che, in effetti, ricadono sempre di più in quello che gli esperti hanno ritenuto il regno del marketing classico. Questo interessante dibattito, quindi, ha avuto come focus principale quello di andare alla ricerca delle differenze tra le due tipologie di marketing, mettendo in evidenza quelle strategie che, secondo molti, potrebbero dare una mano al settore ad evolversi nel corso dei prossimi anni. Interessanti gli interventi, tra gli altri, di Brian Marcus, ceo marketing globale di Tune, Stephanie Harris, ceo e proprietaria di Partnercentrice e Mark Walters, ceo del gruppo Awin.

Molto interessante anche il dibattito sull’imprenditorialità e sulla storia di Rent the Runway. L’obiettivo era quello di comprendere come Rent the Runway sia potuta passare dall’essere una semplicissima idea ad una vera e propria società modello da seguire, in grado di generare oltre 1 miliardo di dollari e di stravolgere completamente un intero settore. Una storia, quella di Rent the Runwat che, in realtà, è davvero molto ricca di tanti spunti e di insegnamenti che ciascun imprenditore può fare propri e può applicare nel proprio percorso imprenditoriale, in maniera tale da puntare ad una crescita più rapida della propria attività.

A tenere le fila del discorso ci pensa Jenny Fleiss, co-founder di Rent the Runway. Ed è proprio lei a svelare al pubblico presente il percorso fatto a livello imprenditoriale, con un’esposizione che si è concentrata in modo particolare sull’analisi di alcune attività fondamentali per il successo finale. Ad esempio, come riuscire a reperire le informazioni più importanti che riguardano i clienti o, ancora, come sfruttare le strategie di marketing più potenti al mondo e applicare in un secondo momento nella propria attività. Infine, un altro passaggio importante è stato quello connesso alla creazione di un legame di fedeltà unica nei confronti della clientela, portando il marchio ad una crescita esponenziale, partendo davvero da zero.

Quando il gelato diventa leggenda. La storia di Ridateci Winner Taco

Una voglia sotterranea mette in fermento l’universo del più affollato social network esistente. Da circa due anni il popolo di Facebook porta avanti una battaglia senza quartiere, coordinata dalla pagina “Ridateci il Winner Taco”; non hanno colore politico, non sostengono nobili cause umanitarie, non hanno in testa nient’altro che un’insana voglia dell’ormai leggendario ex gelato di Algida.

Bastardi Senza Taco

Restaurant City: Altre domande e risposte

Restaurant City: quasi popolare come l’altra creatura di Playfish Pet Society, è un gioco che sembra davvero avviato alla stesso successo. Dei principali consigli, tecniche di gioco e risposte alle domande giornaliere degli ingredienti, ne abbiamo già parlato in questo precedente articolo. Io sono Alex, potete aggiungermi come contatto di Facebook per ottenere il vostro ingrediente nel gioco e per poi essere cancellati. Oppure potete diventare fan di “Le Chef Guru”, il nostro avatar/cuoco, inflessibile esteta che passa in rassegna tutte le novità di RC e “bacchetta” tutti i ristoratori disordinati.

Dopo una delle ultime manutenzioni (il gioco è stato parecchio off-line negli ultimi giorni) sono state aggiunte nuove funzionalità: una delle principali è un nuovo gruppo di “servizi” che comprendono le toilette. SI tratta di una funzione che ha subito scatenato le ire della comunità di RC: anche noi abbiamo formato un gruppo per chiederne la sua abolizione: In ogni caso si discute molto intorno la questione se siano o meno “opzionali” e se la loro integrazione nel layout del nostro ristorante possa davvero apportare un beneficio di popolarità (c’è chi sostiene esattamente il contrario, visto che ci obbligano a dover dedicare un addetto ai tavoli alle pulizie, visto che si sporcano con regolarità).

Tra gli altri piccoli cambiamenti c’è la composizione di un piatto: la “Fruit Selection” che originariamente prevedeva una combinazione di Banana, Fragola e Panna (Cream), e che ora ha sostituito la Panna con la Mela. Dispiacerà sinceramente per chi aveva cominciato a collezionare questo raro ingrediente, ma di mele se ne trovano in abbondanza. Altro elemento inedito è la disponibilità nel sottomenu delle attrezzature da cucina due nuove stufe (Atomic Stove e Cauldron Stove), molto più costose delle precedenti, ma che – ricordiamo chiaramente – a dispetto del loro prezzo NON CUCINANO PIU’ VELOCEMENTE DELLE ALTRE.

Restaurant City Playfish su Facebook: Trucchi, domande e risposte ai “Daily Food Quiz”

L’interno del mio ristorante Victorian Hut, con tanto di personale in divisa

Restaurant City è uno delle ultime applicazioni nate in casa Playfish, la software house che vanta alcuni tra i titoli di maggior successo nei giochi per Facebook e per altre piattaforme social, come Myspace, e per dispositivi come iPhone e iPod touch.

Che cos’è in sostanza Restaurant City? E’ un’applicazione in cui noi e i nostri amici potremo dilettarci nella gestione di un ristorante, dall’arredo interno ed esterno fino alla creazione dei menu per i nostri avventori. La grafica è gradevole (anche se non troppo curata nei dettagli, come in Pet Society) e il successo riscontrato dalle prime battute della versione beta – che nelle settimane scorse è andata spesso off-line per manutenzione – lascia ben sperare gli sviluppatori che questo possa essere un altro successo travolgente come avvenuto per i precedenti titoli Playfish, come GeoChallenge, WordChallenge, Who has the biggest brain?, Bowling Buddies, MiniGolf Party e, appunto, Pet Society.

Per giocare a Restaurant City basta collegarsi alla pagina dell’applicazione e cominciare a scegliere il look del proprio avatar/manager e dare il nome al proprio ristorante, in modo che possa apparire (rigorosamente in ordine di punteggio) nella via che ospita tutti i locali dei nostri contatti. Più soldi si hanno più si può dar sfoggio del proprio buon gusto trasformando delle stamberghe che vendono sandwiches in monumentali Taj Mahal che servono aragoste e caviale.