Twitter e la mania di conoscenze

Dai rumors e dagli utenti più accreditati, risulta che Twitter a prima vista, è il peggior social network esistente, per grafica, per “povertà” di contenuti diffondibili, ridotti in soli 140 caratteri a messaggio, ma fatto sta che è di sicuro “l’oggetto del desiderio” più ambito negli ultimi tempi. Dopo la sua funzionalità testata in Iran, come fonte primaria di scambio notizie, oggi il social network conta oltre 17 milioni di iscritti.

La cosa che più colpisce è però, l’elevato numero di attori, cantanti e personaggi dello star system che utilizzano il popolare servizio di microblogging, spesso sotto falsi nomi per non essere invasi dalle richieste di amicizia da fans e sconosciuti.

La politica spopola anche nei social network

La politica è un fenomeno sempre stato al centro dell’attenzione, soprattutto da quando i mass media hanno permesso alla stessa di entrare. E se fino ad oggi si trattava di fenomeni divulgati sui giornali, per radio, in televisione, dall’avvento di Internet, anche su questa nuova piattaforma si è cominciato a vedere il fenomeno espandersi. A partire in effetti dai blog personali dei politici fino ad arrivare ai siti che permettono l’iscrizione al partito on-line. D’altronde come ogni fenomeno che si rispetti, questo cerca di entrare prepotentemente nella quotidianità della popolazione ed è arrivata ormai a pieno regime anche su Facebook. Questo fenomeno di entrata prepotente nel social network più famoso al mondo, era ormai inevitabile. Allo stesso tempo però, possiamo esaminare una varietà di sfaccettature che il fenomeno acquisisce in varie parti del mondo, a partire dagli Stati Uniti fino ad arrivare in Italia.
L’italiano medio ha all’incirca nei suoi contatti, oltre 200 connazionali e per motivi di lavoro, oppure di amicizie condivise si trova ad avere nella propria lista amici una ventina di stranieri.

Il primo Referendum di Facebook

In segno di democrazia pura, anche Facebook sta per raggiungere una meta molto importante. Il noto social network ha ufficialmente dichiarato concluso il termine aperto ai commenti ed ai suggerimenti da parte degli utenti per modificare tutte le impostazioni e le regole che mantengono in piedi il servizio. Ora è pronto per il secondo step: indire un referendum per far approvare dagli utenti una nuova versione, ma soprattutto una nuova governance degli utenti. Con questa nuova strategia basata sulle idee degli utilizzatori, il network intende archiviare una volta e per tutte le polemiche sorte a seguito del cambiamento d’impatto sulle norme di impiego di Facebook che è stato poi subito ritrattato per rimettere in sesto la guerrilla generale che aveva affollato i blog degli utenti.