I falsi profili punibili in California

 

Una nuova legge è stata emanata in Calfornia. Parliamo della legge SB 1411 entrata in vigore dal primo di Gennaio del 2011. Quest’ultima, voluta fortemente dal Senatore Democratico Joe Simitian, prevede la reclusione fino a 12 mesi, oltre che l’ammenda di ben 1.000 dollari per gli utenti che si creano un profilo falso su Facebook, se viene utilizzato con l’intento di truffare altri utenti.
I reati ipotizzabili possono essere due: sia il furto d’indentità, sia la truffa.

Lavora con Facebook e ti diverti

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Chissà cosa ne pensa il ministro Brunetta, ma questo è l’unico posto in tutto il mondo dove gli impiegati passano tutto il giorno su Facebook e nessuno li richiama. Naturalmente parliamo del quartier generale di Facebook a Palo Alto, in California.

Si tratta di uno spazio molto grande, che già al primo colpo d’occhio appare molto diverso dal tipico ufficio italiano.
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Innanzitutto, le pareti della sala riunioni sono ricoperte da gigantesche lavagne dove è possibile appuntare idee e strategie di mercato (oppure giocare a tic tac toe, il nostro “tris”), e su una delle scrivanie c’è perfino un attrezzatissimo impianto stereo per i momenti di relax.

Facebook: Chris Kelly va in California

Chi è Chris Kelly? Egli è un noto uomo immagine di Facebook che ha svolto il ruolo di Chief Privacy Officer per il social network. Ha aiutato la società nella continua lotta contro gli spammer, le truffe, e problematiche riguardanti la privacy. E’ stato un uomo chiave anche durante la questione della modifica dei termini di servizio per gli utenti, modifica che è finita al “social-voto” qualche giorno fa, ottenendo 650.000 voti. Grazie alla sua esperienza sul campo, dinamicità e fermezza contribuirà alla lotta contro la violazione della privacy e aiuto ai consumatori in California come Procuratore Generale.

Via al social network della “buone azioni”

Il suo nome sarà “Ifwerantheworld” e sarà strutturato come Google per raccogliere le cause sociali inattive nel mondo per trasformarle in obiettivi da perseguire.
A partire dalla corsa di Barack Obama alla Casa Bianca, trionfante con i 650.000.000 di dollari raccolti anche tramite le donazioni fatte on-line, uno studio ha dimostrato che la rete come aggregatore di tanti piccoli sforzi individuali, può raggiungere dei risultati importanti che all’apparenza sembrano impossibili. Il social network è ancora in fase di progettazione e potremmo tradurlo come “Se guidassimo il mondo…“. Il suo funzionamento è stato già ampiamente spiegato in anticipo da Wired: al login gli utenti si troveranno di fronte una pagina pulita di ricerca come quella di Google con il caposaldo “Se guidassi il mondo vorrei…” permettendo di inserire dopo i punti sospensivi il proprio pensiero per un mondo migliore. A tal punto grazie al motore di Google, verranno mostrate una serie di attività e siti istituzionali ai quali ognuno può accodarsi per raggiungere il proprio obiettivo.