Facebook, Mark Zuckerberg illustra il futuro del social network

Nel corso degli ultimi giorni la redazione del sito Internet The Verge ha pubblicato una lunga intervista a Mark Zuckerberg, il CEO di Facebook, in cui vengono illustrate quelle che saranno le sorti del social network numero un al mondo.

Mark Zuckerberg

Riassumendo quanto dichiarato, Mark Zuckerberg vede l’accesso ad Internet come la chiave per rendere Facebook ancora più forte. Internet è infatti in grado di creare posti di lavoro e di unire le persone. Può educare le comunità svantaggiate e anche consentire operazioni avanzate come la chirurgia a distanza in grado salvare vite umane. Le possibilità sono dunque molteplici.

Ti connetto i nonni, la webserie che aiuta i nonni a usare internet

Ti connetto i nonni, la webserie che aiuta i nonni a usare internet

Spazzate via dalle vostre menti l’immagine della nonna e del nonno che guardano con gran sospettoso il vostro computer vedendolo come un aggeggio venuto direttamente dal futuro e che pensano ad internet come ad un oscuro potere. D’ora in avanti, infatti, grazie a “Ti connetto i nonni” le cose cambieranno.

Con il chiaro obiettivo di rendere la tecnologia facilmente accessibile anche ai nonni in modo tale da permettere loro di ricongiungersi a parenti lontani l’agenzia di comunicazione Plural, da sempre attenta all’evolversi dei linguaggi e delle possibilità di comunicazione offerte dal web, ha deciso di lanciare la sua prima webserie intitolata, appunto, “Ti connetto i nonni”.

Facebook ha messo internet KO

Facebook Connect bug internet KO

Gli utenti che erano online nella notte compresa tra il 7 e l’8 febbraio (in Italia) sicuramente avranno avuto modo di notarlo: numerosi siti web come, ad esempio, la CNN, l’Huffington etc., erano down.

In molti inizialmente hanno pensato ad un attacco hacker di massa ben riuscito, altri, invece, hanno escluso tale ipotesi ed hanno cominciato ad interrogarsi circa le possibili cause del verificarsi della situazione in questione.

La Legge Butti minaccia l’informazione su internet

Nuovo attacco alla libertà di informazione su internet. Il senatore del PdL Alessio Butti ha presentato infatti un disegno di legge atto a modificare l’attuale normativa sul diritto d’autore con l’intento di bloccare la pubblicazione di qualsiasi contenuto sui giornali stampati e le relative versioni online.

Attualmente, il diritto d’autore è protetto  dalla legge n. 633 del 22 aprile 1941 che esplicita nel dettaglio come: “gli articoli di attualità, di carattere economico, politico o religioso, pubblicati nelle riviste o nei giornali, possono essere liberamente riprodotti o comunicati al pubblico in altre riviste o giornali, se la riproduzione o l’utilizzazione non è stata espressamente riservata, purché si indichino la fonte da cui sono tratti”. In parole povere, per i siti online basta inserire il link della fonte.

Cosa succede su Internet ogni 60 secondi [infografica]

Sapevate che, ogni 60 secondi, Twitter riceve in media oltre 98.000 tweets? E che più di 320 utenti al minuto registrano un account? Ma questi dati che a prima vista potrebbero sembrare impressionanti, in realtà sono una sciocchezza se paragonati ai numeri di Google, Facebook, o Skype. Se non ci credete, date un’occhiata all’infografica che trovate dopo il “salto”.

I canadesi sono gli utenti più attivi di Facebook

Da noi Facebook ha acquistato in breve tempo una popolarità enorme, diventando il passatempo preferito degli italiani, a casa e a lavoro, tanto da essere vietato in più della metà delle aziende italiane, con la motivazione che Facebook limita la produttività in ufficio. Eppure il primato degli utenti più attivi sul social network non spetta all’italia, bensì al Canada.

Il Canada è la principale fonte di traffico di Facebook, secondo il Globe and Mail, che conta una presenza online del 68% di utenti, contro il 59% degli Stati Uniti dove il network è nato.

Complice l’alta diffusione di Internet ad alta velocità e degli hot spot gratuiti, il Canada è l’unico paese in cui gli utenti navigano in media per 2.500 minuti al mese, circa 42 ore. Israele è in seconda posizione, con una media di circa 2.300 minuti, mentre gli altri paesi non superano i 2.000 minuti.

Facebook avanza anche in Africa

La crescita di Facebook in Africa è aumentata per il secondo mese consecutivo nel 2010, riflettendo una tendenza a cui stiamo assistendo anche in altre zone del mondo. Nonostante abbiamo dati relativi soltanto a sette dei paesi del continente, possiamo affermare che il successo del social network prosegue e almeno cinque di questi hanno visto un aumento.

Il Marocco è in testa con quasi 170 mila nuovi utenti attivi ad aprile. Nella stessa regione, quella settentrionale, la Tunisia è invece scesa di circa un quarto, con poco più di 100 mila iscritti.

La TV è nel social network

Social network in TV

Dopo il boom di fine anni ’90, tornano le insistenti voci di una nuova rivoluzione glabale dal punto di vista dell’informazione e dell’entertainment mediale. Si torna a parlare di una Internet padrona che abbatterà il predominio della televisione.

Tutto ciò arriva da una serie di ricerche fatte da studi associati di ricerca tra gli Stati Uniti d’America e l’Europa del Nord. Da quando si comincia a parlare dei gusti dei giovani e soprattutto di social network, le preferenze dei cittadini sembrano andare a sostituire sempre più la televisione al plasma da 50 pollici, con quella di un bel monitor ampio per il computer da 21 – 22 pollici per visualizzare bene il proprio profilo e quello degli altri.

Social network e PMI: facciamo una stima

PMI

Lo studio di cui parliamo oggi, è stato condotto dalla A&F Research secondo le informazioni date dalla committente Trend Micro, per conto delle Piccole e Medie Imprese.
Da quanto dimostrato, le così dette PMI, sembrano aver paura dei social network e la A&F ha analizzato le potenziali preoccupazioni delle aziende. In primis, sono risultate le paure derivanti dalle soluzioni di sicurezza informatica e quelle legate alla conservazione dei dati sensibili. Basandosi su una scala che va da 1 a 5, le PMI intervistate hanno attribuito a questa paura, un valore medio di 2,68 alla perdita e/o furto dei dati aziendali e un 2,65 a quello dei dati personali caricati sui computer. Altro risultato ottenuto è quello che vede come protagonista il credit crunch (letteralmente “stretta del credito”), che varrebbe a significare un calo rapido e pesante dell’offerta di credito. Al credit crunch, è stato assegnato un valore di ben 2,61.

Cos’è Facebook Lite?

facebook lite

Alle 2.00 circa di questa notte, orario italiano, alcuni “fortunati” utenti del più grande social network del mondo, Facebook, si sono ritrovati un messaggio da questo mittente alquanto anonimo “Facebook Staff“, che indicava chiaramente: “Sei stato selezionato come un beta tester di Facebook Lite“.

Le immagini che si sono diffuse subito on line su questa situazione, hanno sicuramente tratto in inganno molti degli utenti abituali del social network, facendolo sembrare quanto più possibile una piattaforma di microblogging. Infatti, il primo pensiero che ha sfiorato gli internauti selezionati, è stato quello del primo messaggio dovuto alla conseguenza di acquisto del noto FriendFeed.

This Is Like divulga la conoscenza collaborativa

E’ un social network di carattere psicologico e si chiama This Is Like (il sito è disponibile all’indirizzo www.thisislike.com). E’ una rete connettiva basata su un approccio innovativo che vuole effettuare un merge tra sistema di social networking e sistema di ricerca per definizioni. Come alla base di ogni network sociale che si rispetti, di fondo ci sono l’unione e la conoscenza tra i singoli utenti con possibilità di ricerca basate soprattutto su un approccio geografico. Quello che però risulta interessante in questo sito è la possibilità di utilizzare dei filoni guida che sono collegati alle ricerche ed ai contenuti divultagi dagli utenti, tal da permettere l’aumento costante tra gli amici di una “conoscenza collaborativa“, permettendo quindi la possibilità di diffondere nozioni comuni e specifiche e condividerle con i propri amici, che a loro volta, possono aggiungere nuovi elementi e link riguardo l’argomento. Vengono così a crearsi gruppi di costruzione di sapere on line che crescono di informazioni e notizie, man mano che gli utenti crescono e si connettono tra loro.

Google Wave, un nuovo modo di comunicare

Google Wave è l’ultimo prodotto di casa Google, che promette di portare una ventata di novità nel mondo della comunicazione online. Al momento è disponibile solo per un numero limitato di sviluppatori, ma a prima vista Google Wave ci sembra una piattaforma che va oltre il concetto di Social Network quale Facebook, Twitter, LinkedIn, e altri. Con questo strumento si può comunicare in tempo veramente reale e condividere qualsiasi tipo di file. Si potrà dialogare e condividere ogni tipo di documento, e naturalmente video, foto, mappe, ma all’interno di un unico ambiente. Con Google Wave si può facilmente intuire come l’idea di streaming venga sostituita da una nuova idea di wave, cioè un flusso che si divide in parti uguali tra conversazione e scambio files, tra lavoro e divertimento.

Ecco come funziona: in Google Wave si crea una wave e a cui potete aggiungere tutte le persone che volete. Tutti quelli che sono presenti sulla wave possono condividere documenti di testo, foto, gadget, e anche i feed RSS. Si può inserire una risposta o modificare direttamente la wave, e sullo schermo si vedrà in tempo reale ciò che i vostri amici e colleghi stanno digitando nella wave.

Gran Bretagna e monitoraggio dei social network

Secondo il canale informativo nazionale della BBC, il Governo della Gran Bretagna sta vagliando il lancio di una proposta che darebbe il potere ai membri dello stesso di monitorare tutti i social network sul territorio, oltre che alle e-mail, alle chiamate telefoniche ed alla navigazione Internet fatta dai cittadini inglesi.
Agli attacchi della cittadinanza, il Ministero degli Interni britannico, si è difeso affermando che la raccolta di queste informazioni, recuperate solo ed esclusivamente per combattere la criminalità ed il terrorismo, sarà isolata solo all’elenco dei contatti e non alle conversazioni personali dei singoli utenti, riuscendo così a non cadere nell’illegalità invadendo la privacy degli individui.

Facebook e l’evoluzione continua

Facebook è in continua evoluzione, e per il 5° compleanno dell’ormai più noto social network al mondo, continua la propria evoluzione nel motore e nella grafica. A partire dal 2005 (che vede la pubblicazione di ben 2 versioni diverse), il tuning successivo arriva nel 2007.
Il 2007 è per Facebook l’anno del boom delle iscrizioni, della diffusione, dell’interfacciabilità con i primi grandi motori.
La caratteristica che lo contraddistinugue in questi 5 anni di attività è che la grafica sia cambiata ben 2 volte nel 2005, una nel 2007, nel 2008 ed oggi per l’ennesima volta, ma il motore base è sempre lo stesso.
Sul blog di Facebook la dichiarazione del CEO Mark Zuckerberg: