Twitter, le nuove API e qualche dissapore per gli sviluppatori

Spread the love

 

Twitter nuove API

Proprio nel corso delle ultime ore Twitter ha provveduto a rilasciare le nuove API che, con questa realse, ragiungono la versione siglata come 1.1.

Le novità che la nuova realse delle API porta con sé sono state annunciate mediante l’aggiornamento del documento Developer Rules of the Road.

Le nuove regole, però, a quanto pare, non sono state ben accette da tutti e, proprio per tale ragione, non sono passate in maniera inosservata sotto gli occhi della maggior parte degli sviluppatori.

A far discutere è, in primis, il limite teorico di 100 mila utenti a cui, d’ora in avanti, tutte le applicazioni di terze parti che supportano Twitter saranno costrette a dover sottostare.

La questione, però, non è soltanto numerica.

D’ora in avanti, infatti, gli sviluppatori dovranno provvedere a contattare direttamente il team del celebre servizio di microblogging e collaborare in maniera diretta con il gruppo.

Voci di corridoio iniziali avevano lasciato intuire che gli sviluppatori avrebbero avuto a propria disposizione un arco di tempo massimo pari a 6 mesi per potersi adattare senza problemi e, sopratutto, senza fretta alle nuove linee guida di Twitter ma stando a quelle che sono le ultime novità sembrerebbe proprio che non sia così e che, anzi, il team del servizio di social networking dell’uccellino azzurro abbia anche una certa fretta nel voler applicare le nuove regole.

In ogni caso per quanto concerne il lime dei 100 mila utenti Twitter ha comunque sottolineato il fatto che questo sarà applicato solo e soltanto a tutte quelle app che replicheranno l’esperienza dell’applicazione ufficiale di Twitter per cui la faccenda non andrà ad interessare tutte quelle risorse che non vanno a configurarsi come client.

Svariate app che fungono da client per Twitter, comunque, hanno già preso provvedimenti onde evitare di andare incontro a spiacevoli sorprese conseguenzialmente all’applicazione delle nuove regole.

Via | The Verge

 

 

2 commenti su “Twitter, le nuove API e qualche dissapore per gli sviluppatori”

Lascia un commento