Facebook: 8 mesi di reclusione per l’hacker etico

Il suo avvocato lo ha definito lo Sherlock Holmes del nuovo millennio ed il suo caso è stato classificato come tra i più rilevanti di tutta la storia del social media hacking: si tratta di Glen Mangham, un giovane 26enne appassionato di computer e di internet che, a quanto pare, avrebbe hackerato Facebook per dimostrare l’effettiva vulnerabilità del rinomato social network in blu e che, proprio per tale motivo, è stato ora condannato ad 8 mesi di reclusione.

Glen Mangham ha dichiarato senza problemi di essere riuscito ad infiltrarsi su Facebook lo scorso anno facendo allarmare le autorità americane convinte di avere a che fare con un caso di spionaggio industriale poichè, conseguenzialmente all’aver effettuato l’accesso nell’account di un impiegato del celebre social network in blu che era in vacanza, si è poi impadronito di dati strettamente inerenti la società.

Facebook pagherà gli hacker che trovano falle sul social network

Facebook

Il team di Facebook, nelle ultime ore, ha dato notizia di un’interessante ed utile iniziativa mirante all’individuazione di eventuali falle di sicurezza sul rinomato social network in blu in modo tale da garantire la sicurezza più assoluta ai propri utenti e, sopratutto, ai dati di ciascuno di essi.

Il programma, nello specifico, prevede la remunerazione degli hacker che, impegnandosi nel progetto, riusciranno a scovare eventuali vulnerabilità nel codice della tanto amata risorsa di social networking.

George Hotz per Facebook

Gli utenti affezionati al mondo della tecnologia e del web, sapranno già di chi stiamo parlando, mentre per i neofiti, George Hotz è un nome qualsiasi di un utente qualsiasi.

Per altri, sentir parlare del famoso GeoHot, già può essere un indizio in più. Stiamo parlando di uno degli hacker più noti al mondo che ha il nickname di GeoHot, ed è conosciuto ai più per il jailbreak di Apple iPhone e di Sony Playstation 3.