Facebook legge anche gli aggiornamenti di stato non pubblicati

Facebook legge anche gli aggiornamenti di stato non pubblicati

Il fatto che una volta iscritti a Facebook tutti i propri dati condivisi con il social network siano alla mercè del buon Zuck, della sua squadra e degli altri utenti e che pretendere l’assoluta riservatezza diventa praticamente impossibile è oramai un dato di fatto. Quel che tuttavia suona decisamente come nuovo e per certi versi imprevedibile è quanto emerso da un recente studio sul Self-Censorship, letteralmente “auto-censura”, realizzato da Adam Kramer, data scientist del social network, e Sauvik Das, dottorando presso la Carnegie Mellon University ed ex stagista presso il quartier generale di Facebook.

Lo studio mira a comprendere i fallimenti delle interazioni, vale a dire le ragioni della mancata pubblicazione in un aggiornamento di stato, e può essere visto come un prezioso elemento per escogitare suggerimenti in grado di far superare l’incertezza.

Twitter blocca il porno e altri contenuti sensibili su Android e iOS

Twitter blocca il porno e altri contenuti sensibili su Android e iOS

Ad inizio mese il team di Twitter ha reso disponibili le nuove versioni delle sue app per device Android e iOS. Tra le principali novità introdotte la sincronizzazione dei messaggi è stata senza alcun dubbio la funzione che ha riscosso maggior successo tra gli utenti.

Il team alle spalle del cinguettante social network non ha però fatto alcun accenno ad un’altra importante feature che ha scelto di mettere a disposizione di tutti gli utenti che si servono delle sue applicazioni mobile. Per impostazione predefinita, infatti, ora le app mobile di Twitter specifiche per dispositivi Android e per iOS bloccano la visualizzazione dei file multimediali porno e con altri contenuti sensibili (ad esempio violenza e procedure mediche).

Twitter censura per la prima volta

Twitter blocco account Germania

Mesi fa Twitter aveva comunicato che avrebbe provveduto a bloccare i singoli account che, in qualche modo, fossero andanti contro le leggi locali, specie per quanto riguarda i diritti umani arrivando addirittura a difenderli così come nel caso di Occupy.

Nel corso delle ultime ore, però, in Germania Twitter, così come riportato dal Financial Times che per primo a distruibito la notizia, ha provveduto a bloccare la possibilità di accedere ad un account, quello identificato come @hannoverticker, che propaganda simpatie neonaziste e facente capo ad un gruppo di Hannover identidicato come Besseres Hannover.

Sina Weibo e la censura per l’anniversario di Tienanmen

In Cina il 4 giugno è la data in occasione della quale viene celebrata la fine delle proteste degli studenti in Piazza Tienanmen (per chi non lo sapesse, infatti, il 4 giugno del 1989 un rivoltoso sconosciuto affrontò, completamente disarmato, un’intera colonna di carri armati nella storica piazza di Pechino) e quest’anno ricorre il ventitreesimo anniversario.

Nonostante sia trascorso oramai parecchio tempo da quell’avvenimento e nonostante Deng Xiaoping, il presidente responsabile dell’eccidio, sia morto nel 1997 e non controlla più il Paese dal 1992, in Cina la libertà di opinione non viene ancora riconosciuta come un diritto, o almeno non totalmente, ed a dimostrazione di ciò vi è il forte grado di censura che è stato applicato a Sina Weibo.

Weibo e la censura a punti

Weibo censura a punti

Proprio nel corso delle ultime ore Sina Corp. ha annunciato ufficialmente l’entrata in vigore di un nuovo codice di condotta che tutti gli utenti che si servono di Weibo, la celebre piattaforma di microblogging disponibile per gli utenti entro i confini della grande muraglia, dovranno prendere in seria considerazione.

Le nuove condizioni sono state imposte direttamente dal governo conseguenzialmente alla pubblicazione in rete di false notizie informazioni facenti riferimento alla messa in atto di un presunto colpo di stato politico.

Mai più porno su Tumblr?

La piattaforma blog di Tumblr è molto amata anche perché lascia agli utenti la possibilità di postare e rebloggare una grande varietà di contenuti, senza porre troppe limitazioni alla libertà di espressione degli utenti. Infatti Tumblr ha da poco adottato una politica che limita i blog a contenuto autolesionistico (per esempio i blog proana, cioè pro anoressia), ma non ha mai censurato i blog a carattere pornografico, che portano una bella fetta di traffico a Tumblr. Molto presto però, le cose potrebbero cambiare.

Perfect 10, azienda a luci rosse che cura la webzine hard omonima ha denunciato Tumblr per violazione del copyright. Gli utenti in fatti non si limiterebbero a postare contenuti autoprodotti, cioè le loro foto, ma materiali (foto) che provengono da Perfect 10.

La Legge Butti minaccia l’informazione su internet

Nuovo attacco alla libertà di informazione su internet. Il senatore del PdL Alessio Butti ha presentato infatti un disegno di legge atto a modificare l’attuale normativa sul diritto d’autore con l’intento di bloccare la pubblicazione di qualsiasi contenuto sui giornali stampati e le relative versioni online.

Attualmente, il diritto d’autore è protetto  dalla legge n. 633 del 22 aprile 1941 che esplicita nel dettaglio come: “gli articoli di attualità, di carattere economico, politico o religioso, pubblicati nelle riviste o nei giornali, possono essere liberamente riprodotti o comunicati al pubblico in altre riviste o giornali, se la riproduzione o l’utilizzazione non è stata espressamente riservata, purché si indichino la fonte da cui sono tratti”. In parole povere, per i siti online basta inserire il link della fonte.

Sopa Strike, come fare per oscurare blog e social network in segno di protesta

E’ scattato anche in Italia lo sciopero di internet, ovvero il Sopa Strike, la protesta per fermare la legge americana conosciuta come Stop Online Piracy Act.

Lo Stop Online Piracy Act (SOPA) è una proposta di legge presentata il 26 ottobre 2011 alla Camera dei rappresentanti statunitense dal deputato repubblicano Lamar S. Smith. La legge, qualora venisse approvata nella stesura proposta, permetterebbe ai titolari di copyright statunitensi di agire direttamente per impedire la diffusione di contenuti protetti.

Il disegno di legge americano potrebbe cambiare la faccia di internet, e la rete si sta mobilitando a livello globale per una massiccia forma di protesta. Anche in Italia si prevede una massiccia partecipazione, e sono tanti gli utenti che vorrebbero prendere parte allo sciopero e manifestare il proprio dissenso su blog e social network per 24 ore. Purtroppo molti non sanno come fare ma a questo rimediamo noi.

Facebook censura i Nirvana

Continuano le operazioni di censura “clamorose” da parte dei vertici Facebook. Il celebre social network ha infatti censurato dalle proprie pagine l’album “Nevermind” del famoso gruppo dei Nirvana, che torna dunque a far discutere come nel settembre del 1991.

Gli appassionati di musica più grandicelli ricorderanno come all’epoca ci fu un vero e proprio scalpore mediatico per la copertina dell’album che presentava in primo piano un bambino nudo in una piscina che nuotava verso una banconota di un dollaro.

Il primo ministro turco attacca Facebook, ma il popolo internet si ribella

Nonostante il primo ministro turco abbia una pagina Facebook che conta più di 790,000 fan, Recep Tayyip Erdogan, nel corso di un comizio elettorale a favore del suo partito non manca di lanciare qualche stoccata al famoso social network di Mark Zuckerberg.

“Le pagine su Facebook sono brutte e orribili”, avrebbe dichiarato nel corso dell’intervento, aggiungendo che i contenuti che solitamente spopolano sul social network sono “immorali”. Una dichiarazione che conferma i “rapporti difficili” tra Facebook e le cariche governative della Turchia, proprio quando il paese medio-orientale si avvicina delicatamente alle prossime elezioni.

Facebook, la Ducati censura le offese contro Valentino Rossi

Valentino Rossi

Ieri non è stata una grande giornata per Valentino Rossi, a Jerez ha rimediato solo una rovinosa caduta che ha messo fuori gioco anche l’antico rivale Casey Stoner. Subito dopo questo incidente, la pagina Facebook della Ducati si è riempita di commenti negativi nei confronti del pilota pesarese, commenti che però sono stati cancellati quasi subito dagli amministratori.

Con un messaggio postato in bacheca, Ducati chiede di moderare i toni: “Ragazzi, vi chiediamo di moderare i toni. Parole volgari e offese verranno rimosse. Facciamo appello alla vostra eduzione e buon senso. Grazie”, inutile dire che gli oltre 500.000 fan della casa di Borgo Panigale non l’hanno presa benissimo.

LinkedIn bloccato in Cina

LinkedIn CinaE’ successo a Facebook, a Google, a Twitter ed ora anche a LinkedIn, il social network professionale dedicato all’utenza business è stato bloccato in Cina e non è più accessibile dagli utenti cinesi.

Il motivo di questo blocco non è del tutto chiaro, al momento non sappiamo se LinkedIn tornerà mai ad essere accessibile in Cina, i vertici del social network sono al corrente della situazione e stanno cercando una scappatoia per riportare online il sito.

Facebook censura uno spot a favore della marijuana

Facebook contro la Marijuana

A Facebook non piace la marijuana. Ok, d’accordo, al bando la facile ironia, la questione è in realtà abbastanza seria. Il social network di Mark Zuckerberg è stato accusato di aver bloccato e censurato una pubblicità pro marijuana apparsa nelle pagine del sito.

Lo spot a favore della Marijuana è stato creato dal sito Firedoglake.com e vuole incitare i governi di tutto il mondo a liberalizzare la cannabis. Questione politica a parte, la pubblicità non è piaciuta molto ai responsabili di Facebook e lo spot è sparito dal sito nove giorni dopo la pubblicazione. Lo spot è rimasto online dal 7 al 16 agosto, poco dopo è finito sotto la mannaia della censura.

Censurata su Facebook la cover dell’album degli Scissor Sisters

 

Il simpatico gruppo degli Scissor Sisters, si è visto censurare dal grande social network delle trasgressioni, Facebook, le immagini di copertina del nuovo album appena giunto sul mercato. La band di New York che aveva puntato proprio sul social network per promuovere il nuovo album “Night Work”, che è nei negozi dal 29 Giugno 2010 si è vista sbattere la porta in faccia dal social network. A nulla sono servite le proposte della Universal Music, che ha acquistato miliaia di dollari in campagne pubblicitarie su Facebook, perchè i banner non sono mai stati pubblicati on line a causa della “sconcezza” della copertina.

Ma cos’è di tanto inguardabile? Come potete notare, la cover ritrae un primo piano del lato B del ballerino Peter Reed, leggenda del ballo morto nel 1986. Questa immagine è stata vittima di censura perchè secondo il team di Facebook sarebbe stata ritenuta “inappropriata ed eccessivamente esplicita”.