Photo Finder: il servizio di Face.com ha fatto centro

Secondo voi quante foto ci sono su Facebook? 2 milioni? 3 milioni? Se pensate in questi termini non ci siamo proprio, il solo numero degli iscritti al social network è di 200 milioni, quindi viaggiamo su cifre più alte. Un miliardo? Nemmeno, troppo poco. Per l’esattezza sono la bellezza di 10 miliardi di immagini. Stupefacente vero? Tant’è che Facebook sta diventanto uno dei più grandi siti di condivisione di foto sul web. Una applicazione che sta andando molto di moda in questi ultimi mesi è Photo Finder, un servizio messo a disposizione dal sito Face.com, che permette di trovare un conoscente, amico o parente, attraverso il riconoscimento facciale. Se non si ricorda il nome di qualcuno, basta caricare una sua foto e il programma in poco tempo riesce a localizzarlo sul social network. Il programma è piaciuto talmente tanto, che per migliorare le ricerche, è stata effettuata la scansione di oltre 400 milioni di foto.

Il nuovo MySpace si fa chiamare “Social Portal”

Sempre più accesa la sfida di MySpace, orientata a sovrastare gli altri social network e tornare in vetta. Il confronto principe in questo momento è sempre quello con Facebook che continua a tenere il podio di utenti e di continuità tra i social network. Ci sono però delle differenze definibili fondamentali tra i due social network e secondo gli uomini di MySpace, gli elementi sono racchiusi nel contenuto e nella capacità che MySpace ha rispetto a Facebook di ”partecipare alla produzione di segni”.

Ha 104 anni la Twitterer più vecchia del mondo

La signora nella foto si chiama Ivy Bean, e ieri ha stabilito un nuovo record nel mondo delle comunicazioni “sociali”: all’età di 104 anni ha infatti scritto il suo primo post su Twitter e ha caricato anche la sua foto. La vitalità di questa signora inglese ha subito conquistato gli appassionati di internet che, dopo poche ore, hanno premiato IvyBean104 (questo è il suo nickname su Twitter) con più di 1300 iscrizioni al blog.

Nel suo primo giorno, Ivy ha postato 9 updates dove ha raccontato, con simpatia, cose e fatti di tutti giorni. E dopo avere scritto che era venuto il momento di fare un pisolino, Ivy si è ritrovata con 200 followers in più sulla sua bacheca.

Google di nuovo in crash per un’ora…e gli utenti tremano

Ieri in tarda serata, BigG ha subito un nuovo crollo dei propri sistemi con una sospensione del servizio che è stato immediatamente diffuso nella blogosfera. Sia il motore di ricerca, che i servizi come gMail, Google Maps e gli altri hanno subito un rallentamento tale che dopo pochi istanti ha portato il blocco totale delle attività. Tutto il processo, dal rallentamento alla soluzione è durato cira un’ora, e la blogosfera tutta da Facebook a Twitter, ha riversato il panico per questa situazione.

Dal Texas si torna a bomba sulla questione privacy

Da quando sono nati e sono evoluti i social network, argomento fisso nelle rubriche dei magazine è quello della privacy. E sicuramente questo è un punto da tenere in considerazione per tutti gli utenti di questi siti perchè ogni giorno ci sono novità in proposito che danno ai malintenzionati la possibilità di risalire a dati personali che non vogliamo divulgare. La notizia arriva dall’Università del Texas dove alcuni ricercatori, facendo una combinazione dei dati disponibili on-line pubblicamente sono giunti a risultati non confortanti. Per fare questo test, i ricercatori hanno utilizzato due servizi abbastanza noti e nello specifico Flickr (portale di condivisione foto / video) e Twitter (l’ormai celeberrimo servizio di microblogging). A partire dai dati dei profili pubblici disponibili su questi siti, li hanno resi anonimi per verificarne la validità nei propri algoritmi. Lo scopo dello studio era di rilevare i dati sensibili basandosi solo sui dati pubblici ma soprattutto sulle correlazioni di utenti amici per capirne le derivazioni.

Nasce il social network da “10 e lode”

Sicuramente dal nome alquanto ambizioso, vuole dimostrare di essere il top della qualità. L’idea partita da Chiquita Italia, è quella di creare uno spazio nuovo virtuale dove vige la libera espressione e dove gli utenti possono raccontare il proprio quotidiano in confronto con la qualità e soprattutto, mensilmente possono lanciare una nuova sfida da raggiungere. Definito come il “Wikipedia della Qualità” è rivolto a giovani e meno giovani che sono interessati a viaggiare e scoprire il mondo di ciò che è qualitativo.
Sul sito (disponibile all’indirizzo http://www.ilmio10elode.it), si può esprimere le proprie opinioni in tutta schiettezza riguardo qualsiasi argomento e stilando la propria “Top Ten” di ciò che merita attenzione rispetto ad altro. C’è di tutto, a partire dalle critiche musicali e librarie fino ad arrivare ai cibi ed ai programmi televisivi. Ovviamente per evitare diatribe (anche legali) il tutto deve essere fatto secondo il decalogo del “Manifesto 10 e lode” scritturato dall’azienda dal bollino blu, che da tanti anni è presente in Italia.

Twitter cambia le impostazioni di notifica e scatena il malcontento tra gli utenti

Quasi in sordina, Twitter ha deciso di cambiare le impostazioni di notifica del network di microblogging. L’aggiornamento coinvolge il sistema di “replies“, cioè il comando “rispondi al tweet” che permette ai contatti di interagire fra loro. In sintesi Twitter ha deciso di bloccare la ricezione unilaterale delle replies inviate a persone che non seguono la vostra timeline.

L’aggiornamento è motivato dal fatto che, a detta del network, questa opzione risultava indesiderata da gran parte degli utenti perchè generava troppa confusione. Ciò nonostante, la novità sembra avere innescato una piccola rivolta fra i twitterers, che proprio tramite le replies, avevano modo di scoprire nuovi profili interessanti da seguire e con cui interagire. Sarà ancora possibile ricevere frammenti di conversazione con link a persone che non ci seguono, ma questo particolare non serve a calmare gli animi.

Pensa a FriendFeed come aggregatore universale

Se si mettono insieme Paul Buchheit e social network, cosa uscira mai fuori? Il primo, lo sviluppatore di servizi ormai diffusi capillarmente quali gMail e Google Adsense, con idee innovative e solitamente di successo, il secondo, un fenomeno coinvolgente per la popolazione del Web 2.0 che ad oggi è registrata sicuramente a più di un servizio di social networking. E proprio per quest’ultimo motivo che Paul ha pensato che la multipla gestione dei contenuti, fosse una dispersione inutile di tanti contenuti ed aggiornamenti che fanno, in continuazione, perdere ai propri amici il senso logico e soprattutto li costringono a cambiare pagine e logarsi di continuo. Per questo motivo si usa Friend Feed.

Torna il boom della moneta virtuale

Erano gli ormai lontani anni ’90 e l’economia virtuale stava cominciando a fare i primi passi verso l’esplosione. Oggi, ritorna un boom che è stato di moda oltre 20 anni fa grazie allo sviluppo della tecnologia e degli investitori che si sono trovati a combattare con una crisi finanziaria non prevista. Secondo le stime del China Market Research Group, il mercato di prodotti e servizi virtuali (stando ai dati della sola Cina), supera gli 800 milioni di dollari e cresce con un’evoluzione continua del 30%.
L’esempio più lampante che giunge agli occhi degli esperti di web economy è quello di Second Life, che raggiunge i 500 milioni di dollari in volume di affari annuo. Inoltre a questo dato vanno aggiunte tutte le app che sono distribuite in maniera sempre maggiore su Facebook o su MySpace. Seguono tutte le attività ludiche on-line quali i giochi Travian e Wizard 101 (che superano di gran lunga i 4 milioni di utenti).
Quello che in molti non calcolano mentre utilizzano questa tipologia di servizi, è che tra bit e pixel, circola moneta vera. La prima realtà virtuale di cui abbiamo già parlato tempo fa è stata Entropia Universe, un mondo tridimensionale utopico e pionieristico dove sono state effettuate le prime vere transazioni economiche in dollari passando per la Mind Bank.

Il network cinese QZone è più grande di Facebook

Oggi Facebook è il social network più popolare del mondo, ma è anche quello con maggiori utenti? Sembrerebbe di no. Tencent, il portale internet più importante di tutta la Cina, collegato anche all’instant messenger cinese QQ,  ha di recente reso pubblici alcuni dati riguardanti il suo social network, dal nome QZone. E a quanto sembra, i suoi utenti superano quelli di Facebook.

Già a gennaio 2009 QZone con i suoi 200 milioni di utenti sorpassava Facebook, fermo a 175 milioni, e la crescita di QZone sembra inarrestabile, tanto da superare con i suoi utenti tutta la popolazione del Brasile.

Twitter aderisce e collabora con le Giornata Mondiale dell’Ambiente

Come ogni anno a partire dal 1972, si attende il 5 giugno, giornata in cui ricorre la Giornata Mondiale dell’Ambiente che viene promossa dalle Nazioni Unite per la sensibilizzazione dei Governi e dei cittadini sui temi che riguardano l’ambiente e la salute della Terra. Proprio quest’anno, l’argomento hot è la gestione delle foreste ed il controllo della loro salute per la prevenzione e la limitazione dei rischi legati ai cambiamenti del clima sulla Terra.
Con queste prerogative è stato lanciato dall’UNEP il programma per l’Ambiente delle Nazioni Unite che richiama fortemente il supporto della Billion Tree Campaign. Con questa iniziativa sono stati già piantati oltre 3 miliardi e 100 alberi in oltre 166 paesi del mondo e si è prefissato l’obiettivo di arrivare al piantaggio di 7 miliardi entro il dicembre del 2009. Per raggiungere questo obiettivo, si sta basando il tutto sulla diffusione delle informazioni sui social network. Per poter dare il proprio contributo al raggiungimento di questo obiettivo, sarà necessario piantare un albero e comunicarlo o semplicemente iscriversi a Twitter all’indirizzo: www.twitter.com/UNEPandYou.

Facebook: controversia dei gruppi che negano l’olocausto

Oggi Facebook ha cancellato due gruppi che negavano l’esistenza dell’olocausto. Non lo ha fatto tanto per la negazione del fatto storico, ma quanto per le parole offensive che il gruppo iniziava a scrivere nei propri commenti. E’ questa la politica dei termini d’uso della società: bannare e/o cancellare qualcuno che offende un singolo o un’insieme, ma non fare nulla nei confronti dei gruppi che esplicitamente affermano che l’olocausto, avvenuto durante la Seconda Guerra Mondiale, non esista, o meglio non abbia l’impatto sociale che noi tutti siamo abituati ad attribuire, quello di un vero e proprio genocidio.

Facebook arriva la nuova versione per Windows Mobile

Da quando è nato l’iPhone, sembra che le apps ed i servizi per Windows Mobile siano andati a diminuire sempre più, ma c’è qualcuno che non si è dimenticato dei tanti utenti che utilizzano il software di casa Microsoft e tra questi c’è Facebook. In effetti, dopo il lancio delle prime applicazioni del noto social network su BlackBerry e su iPhone, negli ultimi giorni è stata divulgata una nuova applicazione per tutti i possessori di Windows Mobile, che avranno la possibilità di sfruttare questa applicazione del social networking proprio come i cugini possessori dei device di casa Apple e BlackBerry.

Il download della nuova versione aggiornata è già disponibile on line sul sito della Microsoft. L’indirizzo di riferimento è www.microsoft.com/windowsmobile/en-us/downloads/facebook.mspx. Il software in questione, è stato realizzato ad hoc ed è sicuramente allo stesso livello dei più noti client per PDA come quello di Twitter.

Anche Facebook ha il suo easter egg

Cos’è un Easter egg? Un Easter egg (in italiano uovo di Pasqua) è un contenuto divertente che gli sviluppatori di un prodotto software, nascondono nel prodotto stesso. Nemmeno Facebook poteva sfuggire al senso dell’umorismo dei developers che hanno installato un innocuo giochino all’interno del network.

Si tratta del Konami Code, forse il cheat code più conosciuto dai video giocatori. Cliccate sulla pagina di Facebook (in un punto a caso), poi premete (sulla tastiera) in questo ordine i tasti: su, su, giù, giù, sinistra, destra, sinistra, destra, B, A, Invio. Dopodiché cliccate di nuovo a caso sulla pagina.

Oppure, se siete pigri, guardate il video qui di seguito.