Facebook: anche Zuckerberg a rischio licenziamento

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Mark ZuckerbergSe un giorno dovesse capitarvi di leggere sui giornali di informazioni online del licenziamento di Mark Zuckerberg da parte di Facebook non dovreste essere sorpresi. I documenti consegnati dal colosso delle piattaforme sociali alla SEC per entrare finalmente a Wall Street, nella borsa di New York, comprendono infatti particolari clausole legate alla posizione dell’uomo famoso per aver inventato il social network più famoso del momento.

Nonostante vadano dati a Mark Zuckerberg particolari meriti per il successo, e sebbene goda di ampi poteri all’interno dell’azienda, anche lui può essere licenziato in qualsiasi momento se il consiglio d’amministrazione dovesse ritenerlo opportuno. Così come Zuckerberg stesso potrebbe lasciare Facebook se lo desiderasse senza dover dare troppe spiegazioni.

Il portale First Post riporta infatti che neanche la posizione di Zuckerberg è sicura, e va sottolineato che può essere allontanato anche senza giustificato motivo. E il discorso, come detto, vale al contrario. Insomma tra l’azienda Facebook e uno degli uomini simbolo dell’era internet moderna è stato stipulato una sorta di patto basato più sulla fiducia e sulla determinazione che la sostanza. Le clausole inserite nel ricco contratto dell’ex studente di Harvard, per un compenso pari a 500.000 dollari l’anno più bonus, dopotutto parlano chiaro.

Mark Zuckerberg, come si capisce, non può infatti intraprendere progetti in maniera diretta o indiretta che possano contrastare il trono di Facebook. In parole povere, se Zuckerberg decidesse di fondare un altro social network, pur con fini opposti, dovrà rinunciare alla sua creatura prima.

In questo momento ovviamente non crediamo che il 28enne nato nello stato New York decida di punto in bianco di lasciare Facebook o comunque provocare il suo allontanamento da parte del consiglio d’amministrazione. Di certo si tratta però di un’ulteriore curiosità sulla interessante vita di Zuckerberg: del resto, l’inserimento di clausole di questo tipo in contratti così faraonici non è certo una novità.

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