Facebook Credits e le denunce

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Non tutti sanno cosa sono i Facebook Credits. Si tratta della liquidità virtuale messa a disposizione degli utenti del social network o più banalmente sono delle vere e proprie monete di scambio per poter effettuare i propri acquisti su Facebook. Molto spesso ne ritrovate richiesta quando volete giocare ad un videogioco di cui è disponibile solo la versione demo oppure per sbloccare funzionalità e nuovi livelli.

 

Da poche settimane due società legali, la Newman Du Wors e Strange & Carpenter, hanno denunciato il social network di Mark Zuckerberg con l’accusa di implementare un mercato virtuale non concorrenziale e quindi non rispondente alle regole previste dall’antitrust. Il problema si concentra proprio sui videogiochi. Infatti, Facebook obbligherebbe i game developer e gli sviluppatori di applicazioni ad utilizzare esclusivamente il proprio sistema di credito senza possibilità alcuna di fare in modo diverso. Nessun altro sistema di pagamento è incluso, soltanto i Facebook Credits: questo comportamento di fatto stabilisce un abuso nel mercato della compravendita on-line che le due società non accettano.

 

 

La situazione sembra essere peggiorata sei mesi fa, a luglio, quando erano ancora ammessi diversi operatori per lo scambio virtuale garantendo la pluralità del mercato e poi è diventato obbligatorio ricorrere soltanto ai Facebook Credits i cui costi sono stati anche aumentati. Secondo i legali che si stanno occupando della disputa legale i Facebook Credits costano decine di migliaia di dollari agli sviluppatori che ogni mese devono pagare delle tasse veramente eccessive. Inoltre, si impedisce di offrire servizi competitivi sul social network da parte di altri operatori di moneta virtuale e la competitività è minata soprattutto nel mercato del gaming. La notizia della denuncia di certo fa parlare di sé, ma chissà come andrà a finire. È sicuro che un colosso nel mondo dei social network, come Facebook, non può però cannibalizzare altri mercati che direttamente o indirettamente vengono colpiti da questa sua nuova politica.

Foto Credits| GOIABA (Goiabarea)

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